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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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genesi; sono documentati nomi di p<strong>it</strong>tori come Gregorio<br />

Gamarra sin dai primi anni del sec. xvii, e l’attiv<strong>it</strong>à artistica<br />

appare in piena fior<strong>it</strong>ura verso il 1650: «colonizza»<br />

un considerevole mercato, che comprende non soltanto<br />

l’attuale P, ma anche l’Ecuador e la Bolivia, con, da un<br />

lato, le icone anonime indirizzate alla devozione popolare<br />

(particolarmente quelle dell’infanzia di Maria e di Gesú),<br />

dall’altro, con dipinti narrativi, spesso di grandi dimensioni,<br />

con cicli monastici consacrati alle v<strong>it</strong>e di san Francesco,<br />

san Domenico, san Pietro di Nolasco. Sono dipinti<br />

che malgrado le convenzioni e le goffaggini prospettiche,<br />

e il disegno alquanto elementare, non dispiacciono a causa<br />

del loro espressivo realismo, ricco d’immagini della c<strong>it</strong>tà e<br />

della v<strong>it</strong>a corporativa o religiosa (Scene della processione<br />

dell’Eucaristia in Santa Ana). Accanto a numerosi dipinti<br />

anonimi, spiccano alcuni artisti locali come l’indio Diego<br />

Quispe T<strong>it</strong>o, Espinosa de los Monteros, Sánchez de<br />

Medina, Basilio Santos.<br />

Tale produzione prosegue nel sec. xviii, assumendo però<br />

un carattere sempre piú «indio», arcaico e popolare; è dominata<br />

dai nomi di Basilio Pacheco – che in base al suo<br />

stile, nell’esecuzione dei suoi cicli principali (<strong>Storia</strong> di sant’Agostino<br />

per il convento degli agostiniani di Cuzco, passata<br />

oggi a Lima), realizzati tra il 1742 e il 1746, è stato<br />

per lungo tempo retrodatato di un secolo – e di Marcos<br />

Zapata, piatto disegnatore dal colore secco, che segna la<br />

sclerosi della scuola, fu assai attivo (cinquanta dipinti per<br />

le sole L<strong>it</strong>anie di Loreto nella Cattedrale di Cuzco, 1755) e<br />

formò numerosi discepoli.<br />

In questo periodo, che è per Cuzco di decadenza economica,<br />

Lima, cap<strong>it</strong>ale dei viceré, tocca l’apogeo della prosper<strong>it</strong>à<br />

e dello splendore della v<strong>it</strong>a ufficiale e mondana. È<br />

il momento in cui ricompare, ancora timidamente, una<br />

p<strong>it</strong>tura civile, soprattutto r<strong>it</strong>ratti.<br />

La p<strong>it</strong>tura religiosa tradizionale prosegue; l’influsso degli<br />

antichi maestri spagnoli è sensibile nel San Francesco di<br />

Julien Tiazo alle Descalzas (1793), che rammenta il<br />

Greco, e anche nella zurbaraniana Sacra Famiglia di Joaquim<br />

Urxea (1797), o nelle figure di religiosi (San Bernardo,<br />

San Pierre Nolasque) di F. Martinez. Furono attivi<br />

anche p<strong>it</strong>tori portavoce della tendenza neoclassica come<br />

F. Lozano, il piú rinomato artista di Lima alla fine del<br />

sec. xviii che inviò opere in Spagna (Allegoria dell’Invidia,<br />

offerta a Carlo III), e come Matias Maestro e José Váz-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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