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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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BRIXIA SACRA<br />

zo di Presegno. Tutte hanno il battistero e conservano il Santissimo (fuorché<br />

Levrange, dove non c’è né l’uno, né l’altro), ma di nessuna si decreta<br />

l’erezione, anche se ognuna è servita da un cappellano.<br />

In S. Silvestro di Famea, di 636 anime, è curato Angelo Pialorsi, di 28<br />

anni; il reddito è di lire 168. In S. Antonio di Casto, è cappellano Giovanni<br />

Maria Onechi, di 36 anni. I 650 abitanti, distanti due miglia da Savallo, in<br />

passato avevano ottenuto dall’ordinario, con il consenso dell’arciprete, di<br />

costruire il battistero, di conservare il SS. <strong>Sacra</strong>mento, e di tenere un sacerdote<br />

a loro spese con elemosine della scuola SS. <strong>Sacra</strong>mento e di alcuni<br />

legati, che assommavano a 50 ducati. In S. Lorenzo di Alone, con 533 anime,<br />

il curato è il frate Alberto Barruti, carmelitano, con licenza di abitare<br />

fuori monastero ed esercitare la cura d’anime. Non ci sono beni stabili, per<br />

cui il sacerdote è mantenuto con collette del popolo per lire 120.<br />

S. Martino di Levrange ha 500 anime, distanti un quarto di miglio dalla<br />

loro chiesa. Vi si esercita la cura d’anime, ma non c’è il battistero e non si<br />

conserva il Santissimo. Il cappellano è Francesco Forlino, di 33 anni, che è<br />

pure cappellano di Santa Maria in Arce in Vobarno, dove dovrebbe celebrare<br />

nelle feste della Beata Vergine, ma non lo fa, per cui è privato dello stipendio:<br />

risiede in casa laicale, poiché manca la casa sacerdotale. In un’altra<br />

chiesa di Levrange, S. Rocco, di anime 445, da poco costruita («nuper<br />

extructa») a spese degli abitanti, c’è il battistero, ma non il sacerdote.<br />

Quinta e ultima chiesa membro di Savallo è S. Lorenzo di Presegno, di 445<br />

anime; il cappellano è Antonio Sala, 30 anni.<br />

Nella zona della pieve di Bione vi è la chiesa membro di S. Michele di Gazzane,<br />

dove celebra per antica consuetudine, nella prima domenica del mese e<br />

ogni mercoledì, il coadiutore dell’arciprete. I 250 vicini, che distano tre miglia<br />

di cammino da Bione, interrotto da torrenti, chiedono di erigerla in parrocchiale,<br />

con assegnazione di congruo stipendio, ottenuto dai redditi della chiesa<br />

di S. Maria del Visello, applicati dal vescovo Bollani alla chiesa di S. Michele,<br />

e altri redditi e quarantole di Gazane assegnate dall’arciprete di Bione.<br />

In S. Maria di Binzago, chiesa membro distante due miglia dalla parrocchiale<br />

di Agnosine, un tempo sotto Bione, c’è il battistero. Gli abitanti, in<br />

numero di 172, hanno convenuto con il parroco di Agnosine, Stefano<br />

Giroldi, di condurre liberamente un proprio cappellano curato per la messa<br />

e cura d’anime. Il Giroldi e suoi successori assegneranno 5 lire ogni anno<br />

fino al 1592 e dal 1592 in poi, in perpetuo, lire 10, che, unite al contributo<br />

XXXII

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