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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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BRIXIA SACRA<br />

degli abitanti, formeranno lo stipendio del cappellano; ciò è stato confermato<br />

dall’autorità ordinaria e della Sede apostolica.<br />

A Sabbio, già ap<strong>parte</strong>nente alla pieve di Provaglio Inferiore, ci sono due<br />

oratori membra della parrocchiale, S. Giovanni Battista di Pavone e S. Martino<br />

di Sabbio Superiore (iniziato da poco), nei quali celebra una volta alla settimana<br />

il sacerdote Francesco Baruzzi. La visita cita due chiese un tempo membra<br />

della matrice Provaglio Inferiore e ora parrocchie. La prima è la chiesa di Provaglio<br />

Superiore, di 500 anime, che ora ha ottenuto dall’ordinario di condurre<br />

un sacerdote a proprie spese, con cura d’anime, Giacomo Giacomini, di 30<br />

anni, con stipendio annuo di ducati 50. La seconda parrocchia è Barghe, di 600<br />

anime. Essa si è costituita con un beneficio in <strong>parte</strong> proveniente dalla chiesa<br />

parrocchiale di Provaglio Inferiore, che aveva il diritto di decima sul territorio<br />

di Barghe, con onere di cura d’anime e di una messa alla settimana a richiesta<br />

del comune di Barghe. L’arciprete di Provaglio aveva rinunciato alla decima,<br />

consistente in un’annua prestazione di lire 22, esentandosi dalla cura d’anime e<br />

dalle messe: di ciò, tuttavia, non si trovò decreto dell’ordinario, né conferma<br />

della Sede apostolica; in seguito gli abitanti di Barghe ottennero dall’ordinario<br />

di condurre un sacerdote a proprie spese. Talvolta gli atti della visita applicano<br />

il termine «parochialis» a chiese non tali, e che hanno il battistero: la<br />

chiesa di S. Marco di Livemmo, di Barbaine; la chiesa di S. Silvestro di<br />

Famea, di Savallo, chiamata anche matrice di un’altra chiesa, quella di S.<br />

Maria di Auro; la chiesa di S. Antonio di Casto, in Savallo.<br />

Le chiese di cui la visita dichiara l’erezione a parrocchia, ottennero l’autonomia<br />

solo nei secoli successivi. Le matrici esercitarono un persistente<br />

opposizione allo smembramento; l’autonomia fu raggiunta spesso solo grazie<br />

alla tenacia degli abitanti, che avevano un ruolo decisivo nella formazione<br />

della parrocchie, non esitando a entrare in conflitto con la matrice 12 .<br />

12<br />

Basti citare qualche esempio. Nel pievato di Tremosine, la chiesa di Voltino ebbe il<br />

fonte battesimale dall’arciprete Romualdo Venturelli nel 1685, ma solo nel 1838 fu costituita<br />

parrocchia dal vescovo Domenico Ferrari (TIBONI, Tremosine, p. 84). Vesio assunse a<br />

poco a poco a prerogative parrocchiali, non senza conflitti, con l’arciprete di Tremosine;<br />

solo nel 1750 si giunse all’atto di separazione. Nell’Archivio Parrocchiale di Gargnano un<br />

registro (Tit. XII, reg. 7) contiene documenti relativi alle vertenze e contribuzioni di regalie<br />

alle matrici di origine in occasione dello smembramento delle parrocchie di Bogliaco,<br />

Costa, Navazzo, Sasso e Musaga, Muslone (pieve di Gargnano), Gaino, Roina e Mornaga<br />

(pieve di Toscolano), Fa<strong>san</strong>o, Morgnaga, Gardone, Villa, Campoverde (pieve di Salò) (cfr.<br />

CONFORTI, La parrocchia di Gargnano, pp. 14-31).<br />

XXXIV

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