san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

BRIXIA SACRA
che riceve i colpiti da peste e contagio, di congrua forma e ampiezza,
distante un miglio dall’abitato, da poco in ristrutturazione. In altri tempi
c’era il piccolo oratorio di S. Rocco, trasformato nell’ospedale attuale. L’ospedale
non ha redditi, ma il comune di Salò ha stabilito lire 60 alla fabbrica,
fino a quando sarà completata.
In varie località vi sono istituti di prestito del denaro, i Monti di pietà: a
Toscolano, Maderno, Volciano, Vestone, Savallo, Salò. Di tutti non è documentata
l’erezione e le regole non sono approvate; il visitatore ordina di
ottenere dal vescovo l’una e le altre.
Il Monte di Toscolano ha un capitale di lire 330. È retto da un massaro
del comune, che esercita nella propria casa. Si dà mutuo su pegno fino a lire
4; l’amministrazione rende conto ogni anno al vicario foraneo. I decreti
stabiliscono che entro due mesi il Monte ottenga l’erezione e le regole e
non si accettino mutui oltre il capitale, se non con facoltà della S. Sede. Un
altro Monte è a Maderno, retto da due massari, due sindaci, un conservatore
e un notaio, eletti dal comune ogni anno e con paga annua. Il capitale
è di lire 3.535. Un tempo si riscuoteva qualche interesse, ma ora si dà
mutuo gratuitamente su pegno fino alla somma di ducati otto. Il rendiconto
è reso davanti all’arciprete. Durante la visita è emerso che, del denaro del
Monte, sono stati dati aurei 100 al comune di Maderno; inoltre, al Monte
sono stati concessi alcuni denari della scuola della Beata Vergine, che il
Monte non ha mai restituito.
Il Monte di Volciano ha un capitale di lire 2.137 soldi 14 e denari 6. È
retto da tre massari, il presidente e altri officiali, eletti dal comune, che
servono gratuitamente. Si dà mutuo gratis sopra pegni fino alla somma di
lire 18. Si rende conto dell’amministrazione ai nuovi officiali che subentrano.
Si è scoperto che il Monte ha concesso molto denaro senza pegni a
diverse persone, che sono negligenti a restituire. I decreti stabiliscono che
i deputati rendano conto davanti all’ordinario e non diano denaro a mutuo
senza pegno, altrimenti siano privati dell’amministrazione e restituiscano
il doppio del proprio. I debitori, se non restituiscono il denaro entro due
mesi, non siano ammessi al sacramento della penitenza. Se perseverano
oltre il tempo pasquale, il curato li interdica dalla chiesa. Gli amministratori
rendano conto della esatta amministrazione annualmente all’ordinario
o alla persona da lui delegata. I deputati ottengano l’erezione dal
vescovo e le regole.
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