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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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BRIXIA SACRA<br />

Salò si ordinano anche fatture alla facciata: si apra una porta per ogni navata<br />

minore, sovrastata da una una finestra oblunga. Sopra le porte della chiesa<br />

si costruisca un portico per tutto lo larghezza della facciata. Per la<br />

«decentia et dignitas ecclesiae tam insignis» si ordina inoltre che il comune<br />

tolga lo stallo della famiglia Roveglio, in piazza, davanti alla chiesa, che<br />

impedisce la visione della facciata.<br />

Anche le chiese minori sono soggette a decreti di ristrutturazione. L’oratorio<br />

di S. Sebastiano, «ruinosum» di Lemprato, a Idro, va restaurato<br />

secondo forma decente approvata dal vescovo; nel frattempo, non vi si<br />

celebri. La chiesa di S. Lorenzo di Presegno in Savallo, anch’essa «ruinosa»,<br />

alla quale si accede con difficoltà per la salita del monte, deve essere rinnovata.<br />

L’oratorio di S. Vigilio in Monte di Bione, molto fatiscente («nimis<br />

fatescens»), va riparato. La chiesa di S. Silvestro di Famea di Savallo, angusta<br />

e incapace a contenere il popolo e minacciante rovina, deve essere<br />

ingrandita secondo la forma approvata dal vescovo, entro due anni, mentre<br />

gli abitanti hanno promesso di erigerla dalle fondamenta. Altre chiese hanno<br />

una sorte migliore: la chiesa di S. Rocco di Levrange in Savallo è stata da<br />

poco costruita ed è bella; anche a Idro è di recente costruzione l’oratorio di<br />

S. Maria in Monte; la chiesa di S. Martino di Sabbio Superiore è stata iniziata<br />

da poco ed è costruita «magnifice».<br />

All’interno della chiesa tutto deve convergere verso la cappella maggiore.<br />

In essa, oltre al Santissimo, devono trovar posto gli elementi essenziali<br />

della celebrazione e della devozione. Dalla <strong>parte</strong> del vangelo va ricavata una<br />

finestrella nel muro, chiusa con porticina per custodire l’olio degli infermi:<br />

a Gargnano e a Savallo è stabilita dalla <strong>parte</strong> dell’epistola. In un vano chiuso,<br />

ancora dalla <strong>parte</strong> del vangelo, devono essere collocate le reliquie. Il visitatore<br />

le trova conservate ovunque, nelle sagrestie, negli armadi, tra i paramenti:<br />

a Gardone, Fa<strong>san</strong>o, Tremosine, Voltino di Tremosine, Gargnano,<br />

Maderno; a Liano giacciono nel tabernacolo del Santissimo. Sono racchiuse<br />

in vasi di materiale vario: di ferro (chiesa di S. Bartoloemo di Lavenone), di<br />

legno (Tremosine, Bione), di pietra (Voltino di Tremosine, Maderno), di<br />

piombo (Gargnano, Vobarno), di stagno (Savallo), di vetro (Preseglie; chiesa<br />

di Ss. Cornelio e Cipriano a Teglie di Vobarno). I decreti ordinano di conservare<br />

le reliquie in vasi di cristallo. A Tremosine e a Salò, sul vaso delle reliquie<br />

sconosciute si dovrà scrivere che si tratta di reliquie di cui non si conosce<br />

il nome («Reliquiae sacrae quarum nomina ignorantur»). I decreti ordi-<br />

XL

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