san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

BRIXIA SACRA
Anche l’ornamento dell’esterno della chiesa è oggetto dei decreti del
visitatore. L’edificio deve apparire al pio fedele, dall’esterno, nella sua
solenne identità, mediante la raffigurazione dell’immagine del titolare, talvolta
di altro santo, dipinta sopra la porta maggiore. Ciò viene decretato
per una ventina di chiese, tra parrocchiali e filiali. La Chiesa che si raduna
nell’edificio omonimo è formata dai fedeli viventi e defunti. Attorno alle
chiese parrocchiali, ma spesso anche alle chiese filiali, si trova il cimitero.
Questo spazio sacro va cintato da mura e munito di cancelli di ferro, affinché
non entrino gli animali: così si decreta a Gardone, Fasano, Nozza. Nel
cimitero va collocata la croce: a Fasano, Tremosine, S. Francesco dei frati
Minori di Gargnano, S. Bartolomeo di Costa di Gargnano; l’elenco potrebbe
continuare per almeno un’altra cinquantina di cimiteri. Il luogo dei morti
deve essere pulito, mondato da sterpi o alberi a Gargnano, S. Francesco
dei Conventuali di Gargnano, S. Bartolomeo di Costa di Gargnano, Toscolano,
ed in altra decina di chiese. A Morgnaga si deve asportare e eguagliare
la terra e coprire le ossa. A Bogliaco si decreta di togliere le latrine e le
fosse di immondizia dietro la chiesa, entro otto giorni e di ripristinare questa
parte del cimitero, sotto pena di 25 ducati da versare alla fabbrica della
chiesa. La visita ordina, secondo il prescritto dei concili provinciali, di
chiudere ermeticamente con lastra di pietra le sepolture in chiese o di riempirle
di terra: così a Fasano, davanti all’altare della Concezione e del SS.
Sacramento; a Gargnano e a Maderno, affinché dalle tombe non esca
«malus odor». Talvolta il cimitero è luogo di passaggio per accedere alla
casa parrocchiale. I decreti stabiliscono di separare il passaggio dal cimitero
stesso, mediante la costruzione di un muro, dopo aver trasferito le ossa:
così a Limone, a Gargnano e a Fasano.
Attigua alla chiesa parrocchiale si trova la casa del parroco. Ma, non
ovunque è così. A Cecino la casa dista 100 passi, a Odolo un terzo di
miglia; quella di Liano un quarto di miglio. Quanto a quest’ultima, il visitatore
ordina di vendere una casa del beneficio in cui abita un colono, entro
due anni, e di spendere il ricavato nella costruzione di un’altra casa parrocchiale,
sopra il monte vicino alla chiesa, secondo la forma approvata dal
vescovo: l’opera dovrà essere eseguita con l’intervento di tre eletti dal
popolo, il quale supplisca al prezzo mancante della fabbrica, qualora sia
necessario. Trascorso tale termine, se la casa non è stata venduta, il curato,
sotto pena di sospensione a divinis ipso facto, provveda entro tre mesi, con
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