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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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BRIXIA SACRA<br />

S. Pietro secondo la forma presentata allo stesso vescovo. Si decreta che<br />

durante la costruzione della chiesa e dei cinque altari e rispettive cappelle,<br />

rimanga agibile solo quello di S. Giovanni Battista, a cui si celebra. Si ordina<br />

poi di iniziare la costruzione della chiesa entro sei mesi e di terminarla<br />

entro quattro o sei anni 14 .<br />

Nella chiesa di S. Andrea di Maderno vi è un’arca lapidea sotto l’altare<br />

maggiore, in cui sono custodite le ossa e le reliquie di S. Ercolano vescovo<br />

di Brescia, davanti alla quale arde la lampada a spese del comune. La cripta<br />

sotto la cappella maggiore, a causa dell’altezza della volta, reca grande impedimento<br />

alla chiesa, cosicché solo poca gente può vedere e udire il sacerdote<br />

che celebra. Il visitatore ordina di costruire una cassa di stagno bipartita,<br />

in cui, in una <strong>parte</strong>, si pongano tutte le ossa delle reliquie involte in panno<br />

serico bianco e, nell’altra, le ceneri, in panno simile; dentro sia depositato<br />

anche l’istrumento di ricognizione del vescovo di Brescia del 1486 (Paolo<br />

Zane). Si includa una tabella di bronzo dorata, su cui è inciso il nome del<br />

<strong>san</strong>to. L’arca sia trasferita sotto l’altar maggiore, costruito e abbellito secondo<br />

l’arte scultorea. Sulla pietra dell’arca lapidea si ponga l’iscrizione del <strong>san</strong>to,<br />

facendo menzione anche della precedente ricognizione del 1486. L’arca<br />

sia ben chiusa con fermagli di ferro, piombo e bitume ben compatti, in<br />

modo che non rimanga alcuna fessura. Il decreto ordina ancora che l’ordinario<br />

faccia ricercare la storia di questo <strong>san</strong>to vescovo da antichi codici provati<br />

e la raccolga in un nuovo codice, nella cui ultima <strong>parte</strong> si descriva quando<br />

e come fu fatta la traslazione delle reliquie. Il codice è da conservare in<br />

sagrestia. Nell’arca potranno essere riposte anche altre reliquie con il loro<br />

nome. La visita ordina di togliere la cripta e di provvedere una cappella maggiore<br />

nuova, nel cui mezzo sia costruito l’altare, sotto cui trasferire l’arca di<br />

S. Ercolano; si dovrà anche costruire un tabernacolo di legno corrispondente<br />

alla dignità della chiesa. La visita stabilisce anche l’apertura di due porte<br />

laterali della facciata della chiesa in corrispondenza delle due navate 15 .<br />

14<br />

Sulle vicende della costruzione si veda FOSSATI, Benacum, pp. 81-83.<br />

15<br />

Ciò a cui i Madernesi si opposero decisamente e non realizzarono, come non posero<br />

l’urna nella cappella maggiore, ma in una cappella laterale costruita appositamente. Il codice<br />

fu scritto dal vicario Bartolomeo Vitali [LONATI, Maderno, p. 151; G. PATERLINO, S. Andrea<br />

in Maderno, Brescia 1984, pp. 27-28; le vicenda della parrocchiale di Maderno sono nuovamente<br />

studiate in F. STROPPA, Il Sant’Andrea di Maderno e la riforma gregoriana nella diocesi<br />

di Brescia, Parma 2007 (Quaderni di storia dell’arte, 24), soprattutto pp. 269-309]. Il 15<br />

XXXVIII

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