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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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BRIXIA SACRA<br />

A servizio della chiesa è necessaria la sagrestia fornita di paramenti e vasi<br />

sacri. La visita registra sempre l’esistenza o l’assenza della sagrestia nelle chiese<br />

parrocchiali e sussidiarie, nella quasi totalità dei casi annessa alla chiesa, e lo<br />

stato di decenza solo quando c’è qualcosa da segnalare in positivo o negativo.<br />

La chiesa di S. Maria dell’Annunciazione di Sabbio ha la sagrestia «pulchram»;<br />

a Salò la sagrestia è ampia, dotata di molti indumenti e suppellettili anche preziosi<br />

(«indumentis et alia supellectile ecclesiastica etiam pretiosis copiose<br />

instructa»); a Tremosine è quasi sprovvista di suppellettili e la biancheria sacra<br />

è «immunda et sordida». Non c’è sagrestia o è piccola in vari luoghi, per cui si<br />

ordina di provvederne una nuova entro un anno o due: così a Gargnano, dove<br />

è stato promesso di ampliare l’attuale sagrestia troppo angusta; a Maderno<br />

sarebbe bene costruire una nuova sagrestia, facendo una scala, nella vecchia,<br />

per la casa dell’arciprete e, sotto la scala, una porta per l’accesso dalla casa alla<br />

chiesa; a Liano occorre una sagrestia più ampia e decente; a Vobarno, una volta<br />

costruita la sagrestia nuova, si dovranno togliere i paramenti dal campanile;<br />

a Bione e alla chiesa di S. Maria di Binzago di Agnosine si dovrà provvedere la<br />

sagrestia che ora manca. La visita disciplina anche le suppellettili di sagrestia:<br />

l’inginocchiatoio, il lavandino, l’armadio per i paramenti e tutte le suppellettili<br />

elencate nelle istruzioni generali della provincia milanese. Nella sagrestia di<br />

Salò che ospita un numeroso clero si decreta di costruire, agli angoli, degli<br />

oratori, «seu celulae lignae», che servano ai sacerdoti sia per la preparazione<br />

alla celebrazione della messa, sia per le confessioni.<br />

quelli deputati alle donne, il che partorisse molta perturbatione, sprezzo, e scandali nei buoni<br />

cittadini, che sostentano in questa terra li carichi, et fattione pubbliche. Onde più tosto il<br />

decreto di s. Carlo visitator apostolico per essecutione del quale furono levati li banchi, o<br />

bredelle della chiesa, apporta a questi nostri tempi considerabile disordine et scandalo piuttosto<br />

che il fine, il quale s’haveva quel <strong>san</strong>to huomo nell’animo proposto. Alle quali inconvenienti<br />

dovendosi opportunamente provedere, inherendo al ripigliato uso di Brescia, Bergamo,<br />

et Milano stesso metropoli di questa diocesi. Va <strong>parte</strong>, posta per l’eccellente signor<br />

Livio Roveglio come presidente delli magnifici signori eletti al culto divino, che siano di nuovo<br />

reposti li banchi, o bredelle di ciascun cittadino e nei luoghi e sitti ove prima si ritrovavano,<br />

conforme alla notta che sopra ciò fu tenuta al tempo che furono levati» (AARS, n. 31, c.<br />

39). Si delegarono a questo negozio gli otto deputati al culto, insieme al massaro della chiesa,<br />

a spese del comune, con autorità di ricorrere ai superiori per ottenere la debita dispensa e<br />

di dare ai banchi quella forma che sembrava più conveniente; i banchi, però, dovevano essere<br />

pagati e costruiti da ciascun particolare e gli eletti dovevano assegnar luogo competente in<br />

chiesa ad altri del consiglio e alle loro famiglie che ne fossero sprovvisti.<br />

XLIV

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