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san carlo parte iniziale volume 5 valletrompia.qxd - Brixia Sacra

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INTRODUZIONE<br />

lago, ora trovano rifugio, di notte, esuli e malavitosi. Il visitatore esaudisce<br />

la richiesta, secondo queste clausole: il lazzaretto dovrà essere costruito,<br />

con un oratorio, nella forma voluta dal vescovo, entro due anni; se il lazzaretto<br />

non sarà costruito in tal tempo, l’oratorio dovrà essere distrutto e le<br />

pietre, le legne e gli altri materiali di fabbrica dovranno essere utilizzati per<br />

la chiesa parrocchiale.<br />

A Bogliaco esiste un ospedale intitolato a S. Orsola, fondato dalla famiglia<br />

Patucelli, dotato di parecchi beni stabili, il cui reddito è di lire 70 planete.<br />

Lo scopo è di ospitare pellegrini e poveri erranti, ai quali si concede<br />

vitto e, talvolta, denaro. È retto da un governatore e 4 deputati, tutti dei<br />

Patucelli, eletti dalla stessa famiglia, che cambiano ogni 4 anni. Rendono<br />

conto ogni anno davanti al vicario foraneo. Il visitatore, con il consenso dei<br />

fondatori, cui rimane l’amministrazione, affida l’ospedale alla confraternita<br />

della Trinità, che ha come primo scopo le opere di misericordia e l’ospitalità,<br />

per cui la casa si chiamerà di S. Orsola e della Santissima Trinità.<br />

Un altro ospedale, di cui non consta l’erezione, si trova a Maderno. Dà<br />

ospitalità, entro alcune case, ai poveri erranti, di cui ha cura una donna, eletta<br />

dal comune. L’ospedale ha reddito di un ducato all’anno; inoltre possiede<br />

un legato di 60 ducati, costituito dal prete Giacomo Davitico. Dei redditi,<br />

delle elemosine e delle suppellettili ha cura il massaro del Monte di pietà.<br />

A Salò vi è l’ospedale della Misericordia, in cui c’è un oratorio con un<br />

altare, inornato, con campanile. Non consta l’erezione; si sa, tuttavia, che<br />

un Giovanni Bellini aveva lasciato alcuni beni stabili all’ospedale di S. Giovanni<br />

Battista, i cui redditi dovevano essere amministrati dal comune di<br />

Salò e spesi nell’accogliere e sfamare i poveri. L’ospedale ha cambiato il suo<br />

primo nome ed ora ha preso il titolo di ospedale della Misericordia. Si esercita<br />

l’ospitalità indistintamente di uomini e donne, ma nello stesso luogo;<br />

si ricevono pellegrini, infermi, poveri e vaganti, infanti esposti, che poi<br />

vengono portati all’ospedale di Brescia a spese del comune. C’è un maestro<br />

che insegna ai fanciulli poveri nella scuola, che si trova all’interno dell’ospedale.<br />

I redditi annuali sono di 510 lire. L’ospedale è retto da due governatori<br />

che cambiano ogni due anni, eletti dal comune, i quali hanno cura<br />

delle suppellettili, della visita ai poveri e della loro ammissione; un rettore<br />

accetta gli infermi e i poveri su mandato scritto dei governatori. Dei redditi<br />

e dell’amministrazione ha cura un massaro, che rende conto ogni anno al<br />

comune. A Salò esiste un altro ospedale, di S. Rocco, chiamato Lazzaretto,<br />

LXIX

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