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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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dell’escursione articolare a partire dal movimento <strong>di</strong> abduzione ed<br />

intrarotazione e successivamente <strong>di</strong> realizza una progressiva deformità<br />

dell’anca in flessione ed extrarotazione che determina una<br />

limitazione nella deambulazione. La combinazione della rigi<strong>di</strong>tà<br />

del rachide dorso-lombare con quella delle anche comporta una<br />

grave limitazione funzionale nelle attività quoti<strong>di</strong>ane e nelle attività<br />

lavorative <strong>di</strong> questi pazienti. Il trattamento della coxite nella S.A.<br />

prevede una terapia farmacologica, una terapia riabilitativa ed una<br />

terapia chirurgica. La terapia farmacologica comprende l’impiego<br />

<strong>di</strong> farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), cortisonici,<br />

farmaci anti-reumatici che mo<strong>di</strong>ficano il decorso della malattia<br />

(DMARD) e farmaci biologici che inibiscono il fattore <strong>di</strong> necrosi<br />

tumorale (TNF). I FANS sono efficaci nel 70-80% dei pazienti per<br />

ridurre la sintomatologia clinica ma non arrestano la progressione<br />

delle lesioni articolari. L’impiego sistemico dei corticosteroi<strong>di</strong> non<br />

comporta sensibili benefici per le manifestazioni cliniche della<br />

spon<strong>di</strong>lite anchilosante a livello del rachide e dell’anca mentre<br />

risultano efficaci nell’applicazione come infiltrazioni intra-articolari<br />

a livello delle articolazioni sacro-iliache e coxo-femorali. Tra<br />

i farmaci anti-reumatici DMARD quelli più efficaci sono risultati<br />

la sulfasalazina ed il metotrexate 6 . I farmaci biologici agiscono<br />

contro il fattore alpha <strong>di</strong> necrosi tumorale (TNF-a) e numerosi stu<strong>di</strong><br />

clinici hanno <strong>di</strong>mostrato l’efficacia dell’infliximab (Remicade),<br />

etanercept (Enbrel) ed adalimunab (Humira) nel trattamento della<br />

S.A. riducendo l’infiammazione articolare e la sintomatologia<br />

dolororsa, migliorando la funzionalità articolare e, soprattutto,<br />

arrestando la progressione ra<strong>di</strong>ografica della malattia 7 8 . Oltre alla<br />

terapia farmacologica la fisioterapia svolge un importante ruolo<br />

nella riduzione della sintomatologia dolorosa e nella prevenzione<br />

della limitazione funzionale. Il programma riabilitativo prevede<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> esercizi per migliorare la mobilità e la forza muscolare<br />

del rachide e delle anche da svolgersi preferibilmente in gruppo<br />

ed in acqua (idrochinesiterapia) 9 . Secondo le linee guida ASAS<br />

(ASsessment in Ankylosing Spon<strong>di</strong>litis) ed EULAR (European<br />

League Against Rheumatism) pubblicate nel 2006 l’artroprotesi<br />

<strong>di</strong> anca trova in<strong>di</strong>cazione, a prescindere dall’età, nei pazienti<br />

con dolore, limitazione funzionale e con quadro ra<strong>di</strong>ografico <strong>di</strong><br />

lesione delle strutture articolare. L’analisi degli stu<strong>di</strong> prospettici<br />

hanno evidenziato una significativa riduzione della sintomatologia<br />

dolorosa ed un netto miglioramento della funzionalità articolare 8 .<br />

L’impianto dell’artroprotesi <strong>di</strong> anca pone alcune problematiche<br />

specifiche relative al tipo <strong>di</strong> paziente (giovane età, interessamento<br />

bilaterale, cifosi rachide, maggiori incidenza <strong>di</strong> ossificazioni<br />

eterotopiche) ed all’alterazioni della morfologia dei capi articolari<br />

(anchilosi, antiversione del femore prossimale, orientamento cavità<br />

acetabolare, osteoporosi da non uso) che necessitano un’accurata<br />

pianificazione preoperatoria per ridurre l’incidenza delle complicanze.<br />

Abbiamo pertanto condotto questo stu<strong>di</strong>o retrospettivo per<br />

valutare i quadri clinici e ra<strong>di</strong>ografici della coxite ed i risultati<br />

clinici e ra<strong>di</strong>ografici dopo l’intervento <strong>di</strong> artroprotesi in gruppo <strong>di</strong><br />

20 pazienti affetti da spon<strong>di</strong>lite anchilosante.<br />

MaTErIaLI E METODI<br />

Abbiamo valutato 20 pazienti affetti da spon<strong>di</strong>lite anchilosante<br />

ed operati <strong>di</strong> artroprotesi d’anca non cementate (28) nel periodo<br />

a. Capone, et al.<br />

2000-2007. La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> spon<strong>di</strong>lite era stata confermata prendendo<br />

in considerazione i criteri <strong>di</strong> New York mo<strong>di</strong>ficati: dolore<br />

e rigi<strong>di</strong>tà del rachide lombare che dura da più <strong>di</strong> 3 mesi e che<br />

migliora con il movimento, limitazione dell’escursione articolare<br />

del rachide sul piano frontale e sagittale, limitazione nell’espansione<br />

del torace, segni ra<strong>di</strong>ografici <strong>di</strong> sacroileite bilaterale 5 .<br />

I maschi erano 18 e le donne 2 con un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 44,5 anni<br />

(range 34-55). L’antigene HLA B27 e l’interessamento bilaterale<br />

delle anche erano presenti in tutti i pazienti. La durata me<strong>di</strong>a della<br />

malattia al momento dell’intervento era in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 14,5 anni<br />

(range 7-20). L’in<strong>di</strong>cazione all’intervento era stata posta per la<br />

presenza <strong>di</strong> dolore ed una notevole riduzione dell’escursione<br />

articolare che comportava una limitazione nella deambulazione<br />

e nell’autonomia funzionale. La terapia farmacologica eseguita<br />

prima dell’intervento è stata FANS (4 pazienti), sulfasalazina<br />

(10 pazienti), metotrexate (6 pazienti). Ra<strong>di</strong>ograficamente era<br />

presente preoperatoriamente in 25 casi un’artrosi concentrica ed<br />

in 3 casi una protrusione dell’acetabolo. L’anestesia spinale è<br />

stata possibile eseguirla in 14 pazienti mentre negli altri 6 è stata<br />

eseguita un anestesia generale impiegando il broncoscopio per<br />

rendere più agevole l’intubazione. L’intervento <strong>di</strong> artroprotesi è<br />

stata eseguito dal primo autore impiegando la via d’accesso <strong>di</strong><br />

Har<strong>di</strong>nge ed utilizzando sempre componenti non cementate. La<br />

tecnica chirurgica ha previsto in tutti casi un’estesa capsulotomia<br />

anteriore per risolvere la contrattura in flessione ed in 4 casi <strong>di</strong><br />

anchilosi fibrosa è stata eseguita un’osteotomia della testa femorale<br />

prima della lussazione. La preparazione dell’acetabolo inizia<br />

con l’asportazione degli osteofiti e successivamente, identificato<br />

il paleocotile in base alla presenza <strong>di</strong> tessuto molle nella fovea, è<br />

sufficiente utilizzare frese con <strong>di</strong>ametro crescente per ottenere una<br />

cavità acetabolare emisferica preservando il fondo acetabolare che<br />

spesso presenta una ridotta resistenza meccanica. Nei casi <strong>di</strong> protrusione<br />

acetabolare il <strong>di</strong>fetto me<strong>di</strong>ale è stato riempito con innesti<br />

ossei autologhi spongiosi prelevati dalla testa ed è stata utilizzata<br />

una componente acetabolare con maggiore <strong>di</strong>ametro equatoriale<br />

per realizzare una valida stabilità primaria. Sono stati impiegati<br />

2 tipi <strong>di</strong> impianti protesici. Dal 2000 al 2005 sono stati utilizzati<br />

cotili emisferici con rivestimento in idrossiapatite (Securfit,<br />

Stryker), steli retti con ancoraggio meta-<strong>di</strong>afisario e rivestimento<br />

prossimale in idrossiapatite (Omnifit, Styker) con accoppiamento<br />

articolare polietilene-metallo e testa <strong>di</strong> 28 mm (16 artroprotesi)<br />

Dal 2005 al 2007 abbiamo impiegato cotili emisferici con rivestimento<br />

in idrossiapatite (EP-FIT, Smith & Nephew) e steli a<br />

conservazione del collo femorale con rivestimento prossimale<br />

in idrossiapatite (Nanos, Smith & Nephew) con accoppiamento<br />

articolare ceramica-ceramica e <strong>di</strong>ametro della testa <strong>di</strong> 36 mm<br />

(12 artroprotesi). In 8 pazienti l’intervento <strong>di</strong> artroprotesi è stato<br />

eseguito bilateralmente con un intervallo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 1,4 anni<br />

(min. 6 mesi, max 36 mesi). In tutti i pazienti è stata eseguita<br />

una profilassi con antibiotici ed eparine a baso peso molecolare<br />

mentre in nessun paziente è stato eseguita un profilassi specifica<br />

per la prevenzione delle ossificazioni eterotopiche. Nel periodo<br />

post-operatorio abbiamo riscontrato 1 caso <strong>di</strong> neuroapraxia del<br />

nervo femorale che si è risolta completamente dopo 3 mesi. Non<br />

abbiamo riscontrato alcun caso <strong>di</strong> lussazione o d’infezione. Il protocollo<br />

riabilitativo postoperatorio ha previsto una deambulazione<br />

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