30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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a <strong>di</strong>venire rigida, fino ad una possibile anchilosi delle articolazioni<br />
tarsali e ad una lussazione me<strong>di</strong>ale dell’astragalo, che può anche<br />
indurre, con l’accentuazione dell’eversione, delle lesioni ulcerative<br />
della cute al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> se stesso.<br />
Sono descritte possibili fratture da stress al malleolo peroneale,<br />
per impingement con il calcagno valgizzato, del calcagno stesso, e<br />
rotture ten<strong>di</strong>nee dell’achilleo e del tibiale posteriore, per i processi<br />
tenosinovitici cronici, la frizione con le superfici ossee degenerate,<br />
infarti per processi vasculitici ed agenti iatrogeni (corticosteroi<strong>di</strong>).<br />
Le deformità del retropiede, spingendo il piede nel suo complesso in<br />
pronazione ed eversione, aggravano quelle dell’avampiede, se già esistenti,<br />
e sono in grado <strong>di</strong> indurle secondariamente se ancora assenti.<br />
Tra le manifestazioni extraarticolari, ai tipici noduli ed ai fenomeni<br />
vasculitici, si aggiungono tenosinoviti croniche, e neuropatie<br />
periferiche con sindromi canalicolari legate alle compressioni della<br />
sinovia ipertrofica.<br />
Nelle fasi iniziali della sintomatologia a carico del retropiede è<br />
fondamentale l’accurata pulizia chirurgica dei ten<strong>di</strong>ni interessati<br />
dal processo sinovitico. Tale intervento è più importante <strong>di</strong> una<br />
sinoviectomia precoce delle articolazioni dell’avampiede.<br />
La sinoviectomia dovrà essere accurata e completata da una asportazione<br />
dei noduli reumatoi<strong>di</strong> ten<strong>di</strong>nei e della sinovia invaginata<br />
dentro le articolazioni confinanti.<br />
Una cura particolare dovrà essere data alla sinoviectomia me<strong>di</strong>ale<br />
nella liberazione ed apertura del canale tarsale.<br />
Nella fase tar<strong>di</strong>va invece le artrodesi 9 delle articolazioni sottoastragalica,<br />
astragalo-scafoidea e calcaneo-cuboidea sono gli interventi<br />
più in<strong>di</strong>cati. Il dolore per la degenerazione e la deformazione<br />
fissa in plano-valgo con sub-anchilosi del retropiede rappresentano<br />
l’in<strong>di</strong>cazione d’elezione delle artrodesi della sottoastragalica e<br />
della astragaloscafoidea (duplice artrodesi), ed eventualmente<br />
anche della calcaneocuboidea (triplice artrodesi), come proposto<br />
frequentemente nella letteratura anglosassone. Lo scopo è quello <strong>di</strong><br />
stabilizzare il piede in posizione plantigrada per risolvere il dolore<br />
ed evitare l’aggravamento delle deformità. Si ottiene ciò con un<br />
doppio accesso, il primo laterale, me<strong>di</strong>ante un’incisione rettilinea<br />
descritta da Ollier, o me<strong>di</strong>ante un’incisione obliqua curvilinea estesa<br />
dall’apice della fibula fino alla base del quarto metatarsale, ed il<br />
secondo al dorso del piede, parallelamente al decorso del ten<strong>di</strong>ne<br />
Tibiale Anteriore, in corrispondenza dell’articolazione astragalocalcaneare.<br />
Il paziente viene posizionato supino, con un cuneo sot-<br />
F. Barca, a. Saracino<br />
Tab. I.<br />
autore anno N. Pazienti Follow-up mesi Trattamento risultati<br />
Coughlin 6 2000 32 72 Artrodesi 1 MF e allineamento Valutazione AOFAS 69<br />
Justen 23 2000 72 140 Allineamento metat 87,5% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
Fuhrmann 11 2001 188 96 Keller e UT MAyo Keller40% sod<strong>di</strong><br />
UtMayo70% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
Hanyu 16 2001 61 Protesi Swanson I MF 74% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
Mulcahy 34 2003 61 Artrodesi contro artroplastica Risultati migliori con artrodesi<br />
Nagashima 36 2006 47 - Allineamento Metatarsa 78% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
Hulse 22 2006 29 55 Allineamento Metatarsa 73% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
Grondal 13 2006 29 72 Artrodesi contro UT-Mayo Equivalenti<br />
reize 42 2006 26 63 Allineamento Metatarsa 96% sod<strong>di</strong>sfatti<br />
to il bacino omolateralmente al piede da operare, in modo da poter<br />
dominare facilmente sia il versante me<strong>di</strong>ale che laterale del piede.<br />
Preferiamo eseguire in primis l’incisione al dorso del piede per procedere<br />
alla decorticazione dell’articolazione astragalo-scafoidea.<br />
Questo ci permetterà <strong>di</strong> avere una maggiore libertà e facilità <strong>di</strong><br />
movimento della sottoastragalica quando quest’ultima verrà aggre<strong>di</strong>ta<br />
per eseguirne l’artrodesi. L’incisione laterale deve ricadere in<br />
un piano compreso tra il nervo cutaneo dorsale superiormente ed il<br />
nervo surale inferiormente, e si deve avere cura <strong>di</strong> isolare i ten<strong>di</strong>ni<br />
peronei al fine <strong>di</strong> evitare il rischio <strong>di</strong> incorrere in una loro lesione<br />
iatrogena durante l’apertura della sottoastragalica posteriore. Dopo<br />
aver rimosso il tessuto cellulare lasso con il cuscinetto a<strong>di</strong>poso dal<br />
seno del tarso, si incide la fascia del pe<strong>di</strong><strong>di</strong>o e si sposta il muscolo<br />
<strong>di</strong>stalmente al seno del tarso, esponendo così il processo anteriore<br />
del calcagno. Si effettua quin<strong>di</strong> la decorticazione della cartilagine<br />
articolare dopo essersi assicurati <strong>di</strong> avere ottenuto un corretto allineamento.<br />
Quando la sottoastragalica è, infatti, in neutra e l’articolazione<br />
astragalo-scafoidea è stata riposizionata in modo da aver<br />
ripristinato i fisiologici rapporti tra lo scafoide tarsale e l’astragalo,<br />
è allora possibile procedere alla stabilizzazione delle articolazioni<br />
me<strong>di</strong>ante innesti ossei ed applicazione <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> sintesi metallici<br />
o riassorbibili. L’artrodesi della sottoastragalica viene eseguita per<br />
prima per stabilizzare successivamente l’astragalo-scafoidea.<br />
In passato abbiamo effettuato prelievi <strong>di</strong> osso dalla cresta iliaca,<br />
tuttavia il dolore e la limitazione funzionale che ne derivavano ci<br />
hanno indotto, nel paziente reumatoide, a preferire prelievi dall’apofosi<br />
tibiale. La quantità <strong>di</strong> osso prelevata, tuttavia, risulta <strong>di</strong><br />
norma sufficiente per artrodesi isolate, ma nel caso della duplice<br />
artrodesi si rende spesso necessario l’utilizzo <strong>di</strong> osso <strong>di</strong> banca.<br />
Nella cruentazione delle superfici articolari dell’astragalo-scafoidea,<br />
infatti, la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza è notevole, ma è proprio a questo<br />
livello che, compattando maggiormente con meno innesto osseo, è<br />
possibile ottenere un’abduzione del mesopiede che aiuta la decompressione<br />
anche dell’articolazione calcaneo-cuboidea.<br />
Il posizionamento dei mezzi <strong>di</strong> sintesi in<strong>di</strong>spensabili per stabilizzare<br />
l’artrodesi sottoastragalica avviene me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong><br />
un compasso <strong>di</strong>segnato appositamente per tale procedura. Questo<br />
può essere fissato grazie ad una forcella dentata al corpo superiore<br />
del calcagno, e permette <strong>di</strong> inserire, tramite un filo guida <strong>di</strong> circa<br />
3,2 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro orientato lungo l’asse <strong>di</strong> Henke, la vite cannulata<br />
autoperforante ed autofilettante del calibro 7,2 mm.<br />
S89