30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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La riparazione delle lesioni della cartilagine articolare: stato dell’arte ed EBM<br />
a. Gigante, a. Busilacchi, S. Cecconi, F. Greco<br />
rIaSSuNTO<br />
Varie opzioni sono attualmente <strong>di</strong>sponibili per il trattamento <strong>di</strong><br />
lesioni condrali e osteocondrali. Tra le numerose opzioni terapeutiche,<br />
la terapia cellulare costituisce oggi una procedura ben consolidata.<br />
La tecnica originaria <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> condrociti autologhi<br />
(ACI) proposta da Brittberg, nel corso degli anni ha subito un’evoluzione<br />
volta al miglioramento della metodologia <strong>di</strong> innesto e alla<br />
riduzione della morbilità del sito <strong>di</strong> prelievo cellulare. Scopo del<br />
nostro lavoro è quello <strong>di</strong> riportare le attuali opzioni terapeutiche,<br />
descrivere le nuove prospettive e dare una interpretazione in chiave<br />
EBM della letteratura internazionale.<br />
Parole chiave: riparazione cartilagine, danno condrale, innesto<br />
<strong>di</strong> condrociti autologhi, cellule mesenchimali staminali<br />
SuMMary<br />
Various options are nowadays available for the treatment of chondral<br />
and osteochondral lesions. Among the therapeutic options<br />
currently available, cell therapy systems can be considered<br />
consolidated procedures. The original technique of Autologous<br />
Chondrocytes Implantation (ACI) first proposed by Brittberg<br />
underwent an evolution turned in the improvement of implantation<br />
methodology and in donor site morbility reduction. Aim of<br />
the present paper is to show the current therapeutical options, to<br />
describe new trends and to give a way of rea<strong>di</strong>ng the scientific<br />
literature, in terms of EB.<br />
Key words: cartilage repair, chondral defect, autologous<br />
chondrocyte implantation, mesenchimal stem cells<br />
Università Politecnica delle Marche, Dipartimento <strong>di</strong> Patologia Molecolare e<br />
Terapie Innovative, Clinica <strong>di</strong> ortope<strong>di</strong>a e traumatologia, Via Tronto 10/B, 60020,<br />
Ancona.<br />
In<strong>di</strong>rizzi per la corrispondenza:<br />
Antonio Gigante: Tel.+39 071 2206069. Fax +39 071 2206066. E-mail: a.gigante@<br />
univpm.it; Stefano Cecconi: Tel. +39 071 2206068. Fax +39 071 2206066.<br />
E-mail: stefano.cecconi@live.it; Alberto Busilacchi: Tel. +39 071 2206068. Fax<br />
+39 071 2206066. E-mail: albertobusilacchi@yahoo.it; Francesco Greco: Tel. +39<br />
071 5963342. Fax +39 071 2206066. E-mail: f.greco@univpm.it<br />
INTrODuzIONE<br />
G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S147-S150<br />
Le lesioni della cartilagine articolare costituiscono una delle<br />
principali e più frequenti problematiche in campo ortope<strong>di</strong>cotraumatologico.<br />
Recentemente tali lesioni sono state oggetto <strong>di</strong><br />
particolare attenzione non solo in ambito scientifico, ma anche da<br />
parte dei me<strong>di</strong>a in relazione a nuovi trattamenti biotecnologici che<br />
prevedono l’impiego <strong>di</strong> tessuto cartilagineo bioingegnerizzato e<br />
che potrebbero offrire risultati decisamente superiori a meto<strong>di</strong>che<br />
terapeutiche tra<strong>di</strong>zionali. Attualmente sono <strong>di</strong>sponibili varie opzioni<br />
terapeutiche per il trattamento <strong>di</strong> lesioni condrali ed osteocondrali.<br />
Le meto<strong>di</strong>che cosiddette “tra<strong>di</strong>zionali” sono le microfratture,<br />
le micro perforazioni, la plastica articolare abrasiva, la mosaicoplastica,<br />
il grafting periostale e l’innesto osteocondrale autologo<br />
massivo. Tali procedure sono state ampiamente descritte in letteratura<br />
con risultati tuttavia non univoci. La prima proposta <strong>di</strong> Innesto<br />
<strong>di</strong> Condrociti Autologhi (Autologous Chondrocytes Implantation<br />
– ACI) fu avanzata da Brittberg nel 1994 1 valutandola originariamente<br />
per il trattamento <strong>di</strong> lesioni condrali nel ginocchio. La<br />
tecnica prevedeva il prelievo <strong>di</strong> cartilagine articolare in una zona<br />
<strong>di</strong> non carico, coltura ed espansione cellulare per un successivo<br />
reimpianto al <strong>di</strong> sotto una membrana <strong>di</strong> periostio suturata ai margini<br />
<strong>di</strong> lesione. Questa tecnica è stata impiegata per più <strong>di</strong> 10 anni<br />
e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> follow up a lungo termine riportano risultati eccellenti 2 :<br />
essa offriva numerosi vantaggi, quali la scarsa morbilità del sito<br />
donatore e la possibilità <strong>di</strong> trattare ampi <strong>di</strong>fetti cartilaginei. In due<br />
trial randomizzati la tecnica ACI è risultata superiore alla mosaico<br />
plastica 3 4 . L’ACI è stata inoltre messa in comparazione con le<br />
microfratture in un trial controllato. Gli autori a 5 anni <strong>di</strong> follow up<br />
riscontrarono simili outcome clinici. Tuttavia, questa meto<strong>di</strong>ca non<br />
è priva <strong>di</strong> problemi legati all’ampio accesso chirurgico, alla tecnica<br />
indaginosa, alla tenuta della camera che accoglie le cellule e al prelievo<br />
<strong>di</strong> periostio. Il prelievo <strong>di</strong> periostio determina un incremento<br />
dei tempi chirurgici, estende l’area <strong>di</strong> morbilità e il tessuto una<br />
volta suturato al <strong>di</strong>fetto da trattare può andare incontro a <strong>di</strong>stacco o<br />
ad ipertrofia (10-25%) Alcuni autori riportarono il 42 % <strong>di</strong> re interventi<br />
a causa principalmente <strong>di</strong> rigi<strong>di</strong>tà articolare 5-7 . Alcuni dei<br />
problemi della tecnica ACI “<strong>di</strong> prima generazione”, furono superati<br />
dall’impiego <strong>di</strong> una membrana <strong>di</strong> collagene quale supporto delle<br />
cellule in luogo del periostio. Questa tecnica, ribattezzata ACI-C,<br />
in uno stu<strong>di</strong>o randomizzato controllato versus ACI <strong>di</strong>mostrò risultati<br />
pressoché sovrapponibili, tuttavia con un tasso <strong>di</strong> re intervento<br />
minore, in quanto nell’ACI-C non si presentava più il problema<br />
della ipertrofia del flap periostale. Nell’intento <strong>di</strong> superare risultati<br />
delle ACI ed ACI-C, la quale fu definita <strong>di</strong> seconda generazione,<br />
venne sviluppata una tecnica <strong>di</strong> terza generazione in cui i condrociti<br />
autologhi erano estratti, coltivati, espansi e seminati <strong>di</strong>rettamente<br />
su una membrana sintetica biocompatibile e riassorbibile 8 . Oggi<br />
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