30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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artroscopia d’anca<br />
ni cartilaginei). L’evento traumatico più grave che può determinare<br />
una avulsione del legamento teres è una lussazione dell’anca. Nella<br />
lesione parziale il trauma è meno violento ,si tratta generalmente<br />
<strong>di</strong> traumi in iperabduzione o in rotazione a piede fermo, che determinano<br />
lesione solo <strong>di</strong> una parte del legamento. La forma degenerativa<br />
è associata a fenomeni osteoartrosici e si presuppone che la<br />
lesione del legamento si abbia per azione degli osteofiti centrali che<br />
determinano un conflitto sul legamento; il legamento si può presentare<br />
più o meno lesionato, spesso in parte atrofico ed assottigliato e<br />
comunque sempre alterato nella sua struttura.<br />
La sintomatologia dolorosa legata a patologia del legamento teres è<br />
dovuta nella maggior parte dei casi ad una situazione patologica <strong>di</strong><br />
impingement, che il legamento determina interponendosi tra testa<br />
femorale e fovea.<br />
L’artroscopia consente un’agevole esplorazione del legamento<br />
teres attraverso i portali standard ed una valutazione anche palpatoria<br />
delle possibili lesioni.<br />
Nelle sindromi dolorose da impingement l’intervento artroscopico<br />
mira ad asportare il tessuto patologico iperplastico che determina<br />
le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> attrito, limitandosi all’asportazione del tessuto<br />
danneggiato e con attenzione a non sacrificare troppo tessuto; una<br />
eccessiva estensione del debridment infatti potrebbe fare correre il<br />
rischio <strong>di</strong> non per preservare al massimo l’apporto vascolare alla<br />
testa femorale.<br />
PaTOLOGIa CaPSuLarE<br />
Instabilità<br />
È un campo ancora non molto conosciuto, che si comincia ad<br />
approfon<strong>di</strong>re e stu<strong>di</strong>are anche grazie all’artroscopia.<br />
Un quadro <strong>di</strong> instabilità dell’anca può essere congenito, legato a<br />
lassità capsulare costituzionale oppure post-traumatico; all’interno<br />
della eziologia traumatica, possono riconoscersi patogenesi macro<br />
o microtraumatiche che comportano una accentuazione dei regolari<br />
movimenti articolari.<br />
Un’ instabilità articolare moderata può determinare per lungo<br />
tempo solo minimi <strong>di</strong>sagi e sintomi e può <strong>di</strong>venire sintomatica<br />
con insorgenza <strong>di</strong> lesioni labrali conseguenti all’instabilità<br />
stessa.<br />
Tra i casi <strong>di</strong> instabilità costituzionale vanno considerati a parte<br />
le gravi iperlassità costituzionali che rientrano nella sindrome <strong>di</strong><br />
Ehlers-Danlos per i quali si comincia ad ipotizzare un possibile<br />
trattamento <strong>di</strong> capsuloraffia artroscopica.<br />
Capsulite adesiva<br />
Meno frequente della instabilità dell’anca legata ad una lassità<br />
capsulare è la situazione clinica opposta, cioè la rigi<strong>di</strong>tà dell’anca<br />
da capsulite adesiva.<br />
Il quadro clinico ed anatomo-patologico ricorda la capsulite adesiva<br />
della spalla: il dolore e la rigi<strong>di</strong>tà sono i dati sintomatologici ed<br />
obbiettivi principali.<br />
Dal lato anatomo-patologico è sempre presente una sinovite ed<br />
una retrazione capsulare che determina rigi<strong>di</strong>tà più o meno importante.<br />
Il trattamento incruento è quasi sempre risolutivo, ma nei casi<br />
resistenti a terapia può esservi in<strong>di</strong>cazione ad un trattamento artro-<br />
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scopico. Viene in questi casi eseguita una ispezione articolare, una<br />
sinoviectomia con ra<strong>di</strong>ofrequenze ed un release capsulare, sebbene<br />
la triangolazione degli strumenti può essere <strong>di</strong>fficoltosa per il<br />
ristretto spazio articolare. In casi cronicizzati si può trovare una<br />
capsula particolarmente ispessita, <strong>di</strong>fficile da sezionare con la lama<br />
<strong>di</strong> bisturi, e vi può essere necessità <strong>di</strong> utilizzare le ra<strong>di</strong>o-frequenze<br />
anche per la capsulotomia.<br />
PrOTESI D’aNCa DOLOrOSa<br />
L’in<strong>di</strong>cazione ad artroscopia in casi <strong>di</strong> protesi <strong>di</strong> anca dolorosa<br />
viene riportata in Letteratura in pochi lavori, anche se si tratta certamente<br />
<strong>di</strong> un’ in<strong>di</strong>cazione molto particolare e quin<strong>di</strong> rara.<br />
Le situazioni cliniche in cui può ipotizzarsi una in<strong>di</strong>cazione artroscopica<br />
in esiti <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> artroprotesi sono molto selezionate 15 .<br />
Il sospetto <strong>di</strong> una infezione precoce può essere una in<strong>di</strong>cazione utile<br />
per formulare una <strong>di</strong>agnosi più precisa, eseguire dei prelievi bioptici,<br />
fare un lavaggio ed un debridment dell’ambiente articolare.<br />
Aderenze cicatriziali ed interposizioni capsulari, piccoli frammenti<br />
metallici e corpi mobili <strong>di</strong> cemento possono essere rimossi in artroscopia<br />
con notevole vantaggio clinico.<br />
Sinoviti croniche da metallosi o debris del polietilene possono<br />
avere vantaggio da lavaggi artroscopici e da debridment del tessuto<br />
sinoviale patologico.<br />
Attualmente l’in<strong>di</strong>cazione è eccezionale, ma certamente lo sviluppo<br />
dell’artroscopia dell’anca porterà ad aumentare il numero delle<br />
in<strong>di</strong>cazioni nelle anche protesizzate, come in parte successo nel<br />
ginocchio protesizzato.<br />
ESITI DI M. DI PErTHES<br />
In letteratura sono descritti rari casi <strong>di</strong> interventi artroscopici in<br />
corso <strong>di</strong> morbo <strong>di</strong> Perthes.<br />
L’in<strong>di</strong>cazione è rara nell’età infantile nella fase acuta della malattia,<br />
ma è molto maggiore, pur nella sua rarità, in età adulta quando<br />
l’articolazione deformata dalla malattia comincia a presentare i<br />
segni <strong>di</strong> un impingement femoro-acetabolare.<br />
Nell’età infantile si può eseguire un intervento artroscopico per<br />
presenza <strong>di</strong> persistente sintomatologia dolorosa, impotenza funzionale,<br />
rigi<strong>di</strong>tà articolare, con sintomi insensibili ai comuni trattamenti<br />
me<strong>di</strong>ci e fisioterapici,<br />
Le cause dei sintomi possono essere la ipertrofia sinoviale, localizzata<br />
soprattutto a livello della fossa acetabolare, la presenza <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stacchi osteo-cartilaginei della testa femorale, la deformazione<br />
della testa e del collo femorale da osteofiti, con conseguente sindrome<br />
da impingement femoro-acetabolare.<br />
In età più adulta gli esiti a <strong>di</strong>stanza, ormai stabilizzati, <strong>di</strong> un morbo<br />
<strong>di</strong> Perthes possono determinare una evoluzione degenerativa<br />
importante dell’articolazione coxo-femorale con insorgenza <strong>di</strong><br />
coxalgia importante e progressiva, associata a limitazione funzionale;<br />
in queste fasi si determina una sindrome da impingement<br />
femoro-acetabolare conseguente alle deformazione della testa<br />
femorale ed alla presenza <strong>di</strong> esuberanti osteofiti della testa stessa<br />
e del collo.<br />
L’artroscopia ha in<strong>di</strong>cazioni selezionate, in rapporto ovviamente<br />
alle con<strong>di</strong>zioni degenerative presenti, e consente una sinoviecto-