30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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fossero presenti gli elementi cellulari e molecolari più importanti<br />
della rigenerazione. La qualità <strong>di</strong> un “prodotto” per uso rigenerativo<br />
è sempre legata alle sue caratteristiche biologiche come<br />
composizione, concentrazioni cellulari e molecolari, status <strong>di</strong><br />
attivazione. Per questo motivo si è cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che le<br />
caratteristiche biologiche del CLP attive nella rigenerazione sono,<br />
entro certi limiti, preve<strong>di</strong>bili, standar<strong>di</strong>zzabili e sicure, e permettono<br />
<strong>di</strong> delimitare i confini entro cui il CLP secondo i parametri<br />
<strong>di</strong> qualità noti dalla letteratura, risulta terapeuticamente efficace.<br />
Parallelamente si è voluto <strong>di</strong>mostrare che il CLP è un emocomponente<br />
non assimilabile ad un farmaco, poiché generato con tecniche<br />
<strong>di</strong> “manipolazione minima” come specificato dal Regolamento CE<br />
n. 1394/2007. Distinzione questa essenziale per la collocazione<br />
normativa dell’emocomponente proposto, che vincola il suo utilizzo<br />
e la <strong>di</strong>ffusa fruibilità.<br />
MaTErIaLI E METODI<br />
La produzione dell’emocomponente ad uso rigenerativo proposto<br />
prevede l’utilizzo <strong>di</strong> un separatore cellulare Haemonetics<br />
MCS+ (Haemonetics Corp., Braintree, MA, USA), un circuito<br />
per la raccolta delle cellule staminali periferiche e un protocollo<br />
<strong>di</strong> separazione mo<strong>di</strong>ficato. Alla fine del prelievo, si ottengono in<br />
sacche separate due emocomponenti interme<strong>di</strong>, plasma e CLP. Il<br />
CLP viene arricchito successivamente, <strong>di</strong> proteine (fibrinogeno,<br />
fibronectina) contenute nella frazione insolubile del crioprecipitato<br />
ottenuto dal plasma raccolto. Se necessario (applicazioni ripetute<br />
nel tempo), il CLP arricchito <strong>di</strong> crioprecipitato può essere frazionato<br />
sterilmente in più aliquote e crioconservato per un anno previa<br />
aggiunta <strong>di</strong> un criopreservante che mantiene la vitalità cellulare.<br />
Il CLP per essere efficace terapeuticamente sulle lesioni, deve<br />
essere attivato. L’attivazione viene indotta con trombina autologa,<br />
ottenuta dallo stesso paziente, che determina la formazione <strong>di</strong> una<br />
matrice <strong>di</strong> fibrina nelle cui maglie rimangono bloccate le cellule e<br />
le piastrine attivate. L’emocomponente, in forma <strong>di</strong> gel, può essere<br />
applicato sulla lesione per semplice apposizione includendo o meno<br />
tessuto osseo, oppure per infiltrazione nella compagine del tessuto<br />
come nel caso <strong>di</strong> lesioni ten<strong>di</strong>nee, legamenti e dei <strong>di</strong>schi intervertebrali.<br />
In alcuni specifici casi motivi tecnico-operativi impongono<br />
una consistenza del “prodotto” molto superiore a quella del gel,<br />
che permetta al chirurgo <strong>di</strong> modellare, far aderire e se necessario<br />
suturare il “prodotto” attivato sulla lesione, ma soprattutto operare<br />
endoscopicamente in siti come le cavità articolari. Proprio per<br />
sod<strong>di</strong>sfare questa esigenza, in collaborazione con il Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Trasfusionale, è stata recentemente implementata una<br />
procedura per produrre dal gel leuco-piastrinico una membrana<br />
F. Biggi, et al.<br />
leuco-fibrino-piastrinica applicabile ad esempio in lesioni cartilaginee<br />
articolari <strong>di</strong> natura degenerativa e/o post-traumatica. La<br />
membrana, costituita dalle componenti cellulari e molecolari che<br />
normalmente intervengono nella rigenerazione, viene prodotta<br />
senza manipolazioni estensive e senza apertura del sistema, ma in<br />
perfetta continuità con la produzione del gel, me<strong>di</strong>ante semplici<br />
processi <strong>di</strong> centrifugazione in sistema chiuso.<br />
rISuLTaTI<br />
In sintesi i risultati dei conteggi sugli emocomponenti stu<strong>di</strong>ati (45<br />
procedure) <strong>di</strong>mostrano un incremento <strong>di</strong> concentrazione per tutte le<br />
tipologie cellulari, con i più alti fattori <strong>di</strong> arricchimento proprio per<br />
le popolazioni mononucleate (Tab. I). La procedura adottata permette<br />
<strong>di</strong> ottenere un CLP molto ricco in PLT che correlano significativamente<br />
con la concentrazione dei fattori <strong>di</strong> crescita piastrinici<br />
(PDGF-AB, TGF-β1), dopo attivazione con trombina.<br />
Le correlazioni evidenziate (Tab. I) fra le concentrazioni delle<br />
cellule Pre-raccolta e del CLP consente una stima dei livelli <strong>di</strong><br />
concentrazione per singola popolazione cellulare in ogni singolo<br />
paziente. Questa <strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong>mostra come la configurazione <strong>di</strong><br />
separazione adottata possa fornire un’emocomponente <strong>di</strong> composizione<br />
preve<strong>di</strong>bile, con la possibilità <strong>di</strong> stimare cosa e quanto<br />
si va ad applicare sul tessuto leso, a tutto vantaggio della qualità<br />
della terapia. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> caratterizzazione del CLP prodotto hanno<br />
permesso <strong>di</strong> verificare inoltre una significativa presenza <strong>di</strong> cellule<br />
staminali CD34+ (81.3 ±26.7 /µL) un importante progenitore emopoietico/endoteliale,<br />
cellule ottenute senza preventiva stimolazione<br />
con fattori <strong>di</strong> crescita emopoietici del paziente, e processando un<br />
volume ematico relativamente basso (1544 ±191 mL). La <strong>di</strong>screta<br />
correlazione (r = 0.52) rilevata nel CLP fra cellule mononucleate<br />
e CD34+ permette un’agevole stima della concentrazione dei<br />
progenitori CD34+ raccolti con il separatore cellulare, confermando<br />
efficacia e standar<strong>di</strong>zzazione della procedura <strong>di</strong> separazione<br />
adottata. I saggi clonogenici effettuati sui CLP hanno evidenziato<br />
che l’87% degli emocomponenti testati danno origine a Colony<br />
Forming Units (CFU) contabili, <strong>di</strong>mostrando che i progenitori<br />
CD34+ implicati nella formazione delle CFU, sono funzionali nei<br />
CLP che hanno dato crescita clonale. La caratterizzazione fenotipica<br />
delle CFU cresciute nei terreni liqui<strong>di</strong> seminati con aliquote<br />
<strong>di</strong> CLP e coltivati per 72 ore in<strong>di</strong>cano che le cellule che compongono<br />
le CFU esprimono un pattern tipicamente mesenchimale:<br />
CD105(SH2)-endoglina+, CD73(SH3/4)+, KDR+, Collagene I°+,<br />
CD33+, CD34- (5).<br />
Per quanto riguarda la membrana leuco-fibrino-piastrinica nella<br />
matrice fibrinica rimangono incluse la quasi totalità delle cellule<br />
Tab. I. Composizione cellulare dei concentrati leuco-piastrinici (CLP), comparazione e correlazione con i controlli Pre-raccolta (n = 45).<br />
Pre-raccolta CLP Fattore <strong>di</strong> arricchimento Coefficente <strong>di</strong> correlazione (r)<br />
PLT (x 10 3 /µL) 274 ±64 4454 ±1239 * 16.6 ±4.2 0.58 **<br />
WBC (x 10 3 /µL) 6.37 ±1.7 80.9 ±24 * 13 ±3.3 0.57 **<br />
MN (x 10 3 /µL) 2.3 ±0.5 64.4 ±15.2 * 28.3 ±5.5 0.61 **<br />
PLT, piastrine; WBC, white blood cells; MN, cellule mononucleate totali. I dati sono rappresentati come me<strong>di</strong>a ±SD. Comparazione, * p