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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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promettere la stabilità dell’impianto. Ciò è correlato a vari fattori:<br />

l’osteolisi periprotesica (specie in corso <strong>di</strong> infezione), l’effetto<br />

meccanico della mobilizzazione delle componenti, per<strong>di</strong>ta ossea<br />

iatrogena legata all’espianto della protesi (particolarmente estesa<br />

nei casi settici), le eccessive resezioni ossee richieste da alcuni<br />

strumentari ancillari sia negli impianti primari che da revisione,<br />

l’effetto meccanico dello spaziatore in cemento nei pazienti infetti<br />

trattati in due tempi 10 .<br />

La variabilità in merito alla sede e <strong>di</strong>mensione delle per<strong>di</strong>te ossee<br />

ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> numerose tecniche volte al conseguimento<br />

<strong>di</strong> un’ottimale stabilità dell’impianto protesico dopo ripristino<br />

del patrimonio osseo. Non va <strong>di</strong>menticato che tali soluzioni<br />

hanno in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>verse anche in relazione all’età ed alle richieste<br />

funzionali del paziente. Le opzioni <strong>di</strong> trattamento sono rappresentate<br />

dal cemento 12 , dagli innesti ossei autologhi o allogenici in<br />

piccoli frammenti 13 , dai blocchetti e coni metallici, dai trapianti <strong>di</strong><br />

banca massivi 14 , e più recentemente dai coni in tantalio. Impianti<br />

a cerniera o protesi oncologiche vengono riservati a deficit ossei<br />

massivi con gravi instabilità 5 15 .<br />

MaTErIaLI E METODI<br />

Dal novembre 2003 al <strong>di</strong>cembre 2008 sono stati impiantati 32 coni<br />

<strong>di</strong> riempimento metafisario in tantalio, 19 tibiali e 13 femorali, in<br />

45 revisioni <strong>di</strong> artroprotesi <strong>di</strong> ginocchio (13 ginocchia). In 4 casi<br />

si trattava <strong>di</strong> re-revisioni <strong>di</strong> artroprotesi. Tutte le revisioni sono<br />

state eseguite da due chirurghi esperti. I pazienti inclusi nel nostro<br />

stu<strong>di</strong>o presentavano un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 71.1 anni (range 58-89 anni)<br />

al momento della revisione con coni metafisari.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni all’intervento <strong>di</strong> revisione comprendevano: mobilizzazioni<br />

settiche con reinpianto in 2 tempi (5 ginocchia), mobilizzazione<br />

asettica (9), grave osteolisi tibiale (3), o femorale (1),<br />

artroprotesi dolorosa (1), grave instabilità dell’impianto (2).<br />

La per<strong>di</strong>ta del patrimonio osseo è stata classificata secondo la<br />

classificazione dell’Anderson Orthopae<strong>di</strong>c Research Institute<br />

(AORI) 8 15 . Sulla base della valutazione intraoperatoria, 8<br />

ginocchia presentavano per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> tipo III, e 5 <strong>di</strong> tipo IIb. Le<br />

per<strong>di</strong>te ossee <strong>di</strong> tipo IIB comprendevano per<strong>di</strong>te moderate o gravi<br />

dell’osso trabecolare <strong>di</strong> entrambi i con<strong>di</strong>li femorali ed emipiatti<br />

tibiali, con parziale assenza <strong>di</strong> osso corticale. Le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> tipo III<br />

interessavano, invece, la metafisi femorale o tibiale, “<strong>di</strong>fetti”<br />

cavitari o con assenza sutotale dell’osso corticale (Fig. 1).<br />

Tutti i pazienti sono stati seguiti prospetticamente a 1, 3, 6, 12<br />

mesi e successivamente dopo ogni anno. La funzionalità articolare<br />

è stata registrata nell’imme<strong>di</strong>ato preoperatorio e lungo tutto il follow-up<br />

dallo stesso esaminatore secondo il sistema <strong>di</strong> valutazione<br />

dell’HSS (Hospital fo Special Surgery Score).<br />

La valutazione ra<strong>di</strong>ografica è stata eseguita me<strong>di</strong>ante esame ra<strong>di</strong>ografico<br />

in 2 proiezioni, dall’imme<strong>di</strong>ato postoperatorio fino all’ultimo<br />

follow-up, secondo la scheda della Knee Society 10 . Linee e aree<br />

<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>otrasparenza, stabili o progressive, all’interfaccia coni-osso<br />

sono state esaminate a ciascun controllo clinico. La valutazione<br />

clinica e ra<strong>di</strong>ografica è avvenuta con un follow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 4,8<br />

anni (range 3,6-5,4).<br />

Gli impianti protesici utilizzati in questo stu<strong>di</strong>o in associazione<br />

ai coni in tantalio comprendevano 9 protesi a cerniera (Rotating<br />

C. Fabbriciani, et al.<br />

Hinge Knee-RHK; Zimmer ® ), e 8 protesi semivincolate (Legacy<br />

Constrained Condylar Knee, L-CCK; Zimmer ® ).<br />

Coni <strong>di</strong> riempimento metafisario in tantalio<br />

Nei casi <strong>di</strong> revisioni con per<strong>di</strong>ta ossea massiva contenuta, può<br />

essere in<strong>di</strong>spensabile un impianto protesico a riempimento metafisario<br />

16 . Negli ultimi anni il tantalio ha fornito nuove e importanti<br />

soluzioni sia per i “<strong>di</strong>fetti” ossei segmentari sia per quelli metaepifisari<br />

cavitari, me<strong>di</strong>ante lo sviluppo <strong>di</strong> blocchetti e <strong>di</strong> coni. Il<br />

tantalio è un metallo biocompatibile e altamente resistente alla<br />

corrosione. In seguito alla lavorazione in forma trabecolare esso<br />

raggiunge un’elevata resistenza ai carichi, con un modulo <strong>di</strong> elasticità<br />

simile a quello dell’osso trabecolare. Inoltre la sua alta porosità<br />

consente un’elevata osteointegrazione 17 .<br />

I coni in tantalio rappresentano un’alternativa attuale importante<br />

agli innesti <strong>di</strong> banca massivi 11 ; ristabiliscono la giunzione metaepifisaria<br />

e offrono all’impianto uno stabile supporto meccanico oltre<br />

ad assorbire e trasferire omogeneamente al tessuto osseo residuo<br />

le forze <strong>di</strong> carico.<br />

Il tantalio. Proprietà del biomateriale<br />

Il tantalio è un metallo <strong>di</strong> transizione (numero atomico 73; peso<br />

atomico 180-05).<br />

I biomateriali <strong>di</strong> tantalio utilizzati prevalentemente in Chirurgia<br />

Ortope<strong>di</strong>ca prendono origine da un complesso processo cosiddetto<br />

<strong>di</strong> “pirolizzazione” del Poliuratano fino alla separazione<br />

del Carbonio in forma solida dal tantalio, sottoforma <strong>di</strong> deposito<br />

corpuscolato 18 . Questo processo consente una <strong>di</strong>fferenziazione<br />

quasi totale dei due composti, nonostante sia stata rilevata nel tantalio<br />

poroso la presenza <strong>di</strong> carbonio vetroso in percentuali dell’1%<br />

(Fig. 2) 17 18 . Me<strong>di</strong>ante complessi processi <strong>di</strong> polimerizzazione si<br />

ottiene uno scaffold poroso, costituito da una struttura trabecolare<br />

che raggiunge l’80% del suo volume. Tale porosità è superiore a<br />

tutti gli altri rivestimenti porosi attualmente <strong>di</strong>sponibili. I pori, <strong>di</strong><br />

struttura dodecaedrica, appaiono in stretta connessione tra loro 14 .<br />

Numerosi stu<strong>di</strong> sperimentali hanno <strong>di</strong>mostrato che tale caratteristica<br />

Fig. 1. Per<strong>di</strong>te ossee <strong>di</strong> tipo IIb secondo la classificazione AORI. Assenza <strong>di</strong> osso trabecolare epifisario<br />

con osso corticale metafisario intatto. a-b. “Difetti” tipo IIb. c. “Difetti” tipo III cavitari.<br />

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