30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Sebbene tanti siano i lavori che accertino l’efficacia della TDR,<br />
ancora pochi e assolutamente necessari sono gli stu<strong>di</strong> atti al riconoscimento<br />
<strong>di</strong> variabili pre<strong>di</strong>ttive sull’outcome 91 . Nel loro recente<br />
stu<strong>di</strong>o prospettico a me<strong>di</strong>o termine Siepe e coll. 7 hanno provato<br />
che, sebbene associate ad una maggior incidenza <strong>di</strong> complicanze, la<br />
TDR monosegmentaria L4-L5 ha risultati clinici migliori rispetto<br />
alla L5-S1.<br />
In base ai nostri risultati nelle sostituzioni singole, sebbene si notino<br />
risultati clinici migliori in L5-S1 rispetto a L4-L5, non vi erano<br />
<strong>di</strong>fferenze significative <strong>di</strong> miglioramento tra livello trattato come<br />
SF36 (p = 0,217) (Tab. VII; Fig. 29), VAS (p = 0,269) (Tab. VII;<br />
Fig. 30) e ODI (p = 0,527) (Tab. VII; Fig. 31).<br />
Risultati ra<strong>di</strong>ografici<br />
Secondo Bertagnoli 79 la motilità me<strong>di</strong>a ad un anno <strong>di</strong> follow-up<br />
con protesi ProDisc-II era <strong>di</strong> 10° ai livelli L3-L4 e L4-L5, e 9° in<br />
L5-S1. Sempre con ProDisc-II Tropiano nel 2003 92 e Delamarter<br />
nel 2005 26 riportavano una motilità me<strong>di</strong>a a breve follow-up <strong>di</strong><br />
10° in L4-L5, e 8° in L5-S1. A lungo termine (8,7 anni follow-up)<br />
Huang presentava risultati <strong>di</strong> motilità con protesi ProDisc <strong>di</strong> 4°<br />
in L3-L4, 4,5° in L4-L5, e 3,2° in L5-S1, senza alcuna evidenza<br />
ra<strong>di</strong>ografica <strong>di</strong> mobilizzazione o osteolisi, e con una incidenza <strong>di</strong><br />
patologia giunzionale a lungo termine del 26% 93 . Secondo l’ultimo<br />
stu<strong>di</strong>o prospettico a me<strong>di</strong>o termine (2 anni) <strong>di</strong> Kim e coll. 94 con<br />
protesi ProDisc-II la motilità me<strong>di</strong>a aumentava significativamente<br />
in L3-L4 (da 4,23 ± 3,12 a 6,81 ± 3,76) e L4-L5 (da 3,66 ± 2,47<br />
a 6,09 ± 2,11), mentre <strong>di</strong>minuiva lievemente in L5-S1 (da 3,12 ±<br />
1,56 a 2,86 ± 1,26). Sempre in questo lavoro 94 venivano analizzati<br />
eventuali variabili legate alla motilità <strong>di</strong>scale postoperatoria: solo<br />
il livello L5-S1 si rivelava un fattore prognostico, non età, sesso,<br />
in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> massa corporea, altezza <strong>di</strong>scale, <strong>di</strong>mensioni o posizionamento<br />
della protesi. Con protesi Maverick la motilità me<strong>di</strong>a a<br />
2 anni <strong>di</strong> follow-up 25 era 9,4° in L4-L5, 7,9° in L5-S1, e 7,4° in<br />
L4-L5 con costrutti ibri<strong>di</strong> (con artrodesi L5-S1).<br />
I nostri risultati hanno evidenziato, nella totalità dei pazienti, ad un<br />
follow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 35,02 ± 17,58 mesi (circa 3 anni), una motilità<br />
me<strong>di</strong>a in flesso-estensione <strong>di</strong> 8,40° ± 4,98° (19,9%) del <strong>di</strong>sco<br />
L3-L4, <strong>di</strong> 10,00° ± 4,84° (25,7%) <strong>di</strong> L4-L5, e <strong>di</strong> 8,51° ± 4,03°<br />
(18,1%) dell’L5-S1 (Tab. IX). Tali movimenti non evidenziavano<br />
<strong>di</strong>fferenze statisticamente significative rispetto alla motilità del<br />
<strong>di</strong>sco patologico prima della sua sostituzione sia nel livello L3-L4<br />
(p = 0,656045), che nel livello L4-L5 (p = 0,458793), che L5-S1 (p<br />
= 0,157879) (Tab. IX).<br />
In base al tipo <strong>di</strong> intervento (protesi singola, doppia, tripla o ibrida)<br />
abbiamo evidenziato una motilità (follow-up 3 anni) del <strong>di</strong>sco<br />
L3-L4 <strong>di</strong> 4,00° ± 4,24° (9,9%) in caso <strong>di</strong> protesi doppia e <strong>di</strong> 11,33°<br />
± 2,89° (26,6%) nelle protesi triple (Tab. X). In nessun caso il <strong>di</strong>sco<br />
L3-L4 era stato impiantato singolarmente.<br />
All’ultimo follow-up la motilità in flesso-estensione del <strong>di</strong>sco L4-L5<br />
sostituito aveva una motilità <strong>di</strong> 11,5° ± 5,41° (33,7%) in caso <strong>di</strong> protesi<br />
singola, 9,00° ± 4,61° (20,5%) in protesi doppia, 10,67° ± 1,61°<br />
(25,0%) nelle protesi triple, e 8,50° ± 6,38° (21,3%) nelle ibride<br />
(Tab. X). Non vi era <strong>di</strong>fferenza significativa <strong>di</strong> movimento del <strong>di</strong>sco<br />
protesico L4-L5 tra impianto singolo o doppio (p = 0,224573).<br />
Il <strong>di</strong>sco L5-S1 sostituito invece presentava una motilità a me<strong>di</strong>o<br />
termine <strong>di</strong> 9,52° ± 4,15° (18,5%) in caso <strong>di</strong> protesi singola, 7,68°<br />
D.a. Fabris Monterumici, r. Sinigaglia<br />
± 3,78° (18,7%) in protesi doppie, 5,33° ± 2,31° (12,0%) nelle<br />
triple (Tab. X). Non vi era <strong>di</strong>fferenza significativa <strong>di</strong> movimento<br />
del <strong>di</strong>sco protesico L5-S1 tra impianto singolo o doppio (p =<br />
0,191200).<br />
In tutti i livelli sostituiti con tutti i tipi <strong>di</strong> interventi non abbiamo<br />
evidenziato <strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa tra la motilità<br />
<strong>di</strong>scale pre-operatoria e all’ultimo follow-up (Tab. X).<br />
Secondo stu<strong>di</strong> prospettici la TDR aumenta la motilità segmentaria<br />
e l’altezza <strong>di</strong>scale, incrementando la lordosi lombare 95 96 senza<br />
alterare 96 o migliorando 95 il sagittal balance e i rapporti spinopelvici<br />
95 , sia a livello L4-L5 che a livello L5-S1. E non vi è significativa<br />
<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> risultati tra i <strong>di</strong>fferenti impianti protesici 96 .<br />
In base ai nostri risultati possiamo <strong>di</strong>re la sostituzione <strong>di</strong>scale apporta<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni all’assetto sagittale sia segmentario che lombare.<br />
L’angolo <strong>di</strong> lordosi lombare non aumenta significativamente tra<br />
pre- e post-op. (p = 0,062379), ma risulta statisticamente aumentata<br />
dopo 1 anno (p = 0,009296) e all’ultimo follow-up (p = 0,008544)<br />
(Tab. VIII). L’angolo <strong>di</strong> lordosi segmentaria dei <strong>di</strong>schi sostituiti<br />
L3-L4, L4-L5, e L5-S1 aumenta significativamente subito con la<br />
sostituzione <strong>di</strong>scale (p = 0,026971 in L3-L4; p = 0,000611 in L4-L5;<br />
p = 0,000001 in L5-S1) e l’aumento rimane costante nel tempo fino<br />
all’ultimo follow-up (p = 0,684717 in L3-L4; p = 0,406912 in L4-L5;<br />
p = 0,507222 in L5-S1) (Tab. VIII)<br />
rIaBILITazIONE POST-OPEraTOrIa<br />
Secondo alcuni autori la riabilitazione inizia con un corretto programma<br />
<strong>di</strong> educazione pre-operatorio del paziente 6 . Per quanto<br />
riguarda il post-operatorio è stato <strong>di</strong>mostrato che una mobilizzazione<br />
precoce consente migliori risultati clinici, a patto però <strong>di</strong> una<br />
limitazione in estensione e blocco della rotazione per almeno 3<br />
settimane 62 67 . Con un decorso post-operatorio senza complicanze<br />
si può tornare alle normali attività sportive entro 3 mesi 6 .<br />
Nella nostra casistica abbiamo riscontrato un ritorno alla deambulazione<br />
autonoma dopo 4,70 ± 2,93 giorni (Tab. II). Non abbiamo riscontrato<br />
una <strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa (p = 0,122521) nel tempo<br />
<strong>di</strong> riabilitazione tra sostituzioni singole o doppie (p = 0,122521). Anche<br />
le sostituzioni triple e ibride avevano tempi <strong>di</strong> ritorno alla deambulazione<br />
autonoma simili, ma non confrontabili per l’esiguità del campione<br />
(3 pazienti ciascuno).<br />
Noi, come altri centri, prescriviamo un corsetto post-operatorio<br />
lombosacrale in tela armata atto alla limitazione dei movimenti per<br />
3-4 settimane, seguito comunque dall’utilizzo <strong>di</strong> una panciera elastica<br />
contenitiva nei primi 6 mesi post-operatori, come pratica della<br />
chirurgia addominale generale. È dunque questo ultimo tempo che<br />
noi proponiamo ai pazienti come tempo per il ritorno alle normali<br />
attività sportive.<br />
COMPLICaNzE<br />
In letteratura la percentuale <strong>di</strong> complicanze è molto varia. Con<br />
protesi Maverick Le Huec nel 2005 23 riportava il 61% <strong>di</strong> complicanze<br />
(39/ 64), il 72% delle quali maggiori (28/39). Tra queste<br />
ra<strong>di</strong>colite, lombalgia da artrosi delle zigoapofisi (trattata con infiltrazioni<br />
locali <strong>di</strong> anestetico e cortisonico), lombalgie per altre cause<br />
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