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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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a me<strong>di</strong>o e lungo termine, in pazienti con lesioni neurologiche, con<br />

fratture vertebrali e/o instabilità segmentarie.<br />

Obiettivo del presente lavoro è <strong>di</strong> riportare la nostra esperienza nel<br />

trattamento <strong>di</strong> pazienti operati <strong>di</strong> metastasi al rachide cervicale,<br />

con una casistica limitata all’attività chirurgica presso l’Università<br />

Campus Bio-Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma in un periodo compreso dal 1994<br />

al 2008.<br />

METODI<br />

In un periodo compreso fra il 1994 ed il 2008 abbiamo operato<br />

213 pazienti (96 maschi e 117 femmine) con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 52 anni<br />

(range, 44-78) per lesioni metastatiche al rachide. Di questi,<br />

46 avevano una localizzazione al rachide cervicale sub-assiale.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni al trattamento chirurgico sono state presenza <strong>di</strong><br />

deficit neurologici, aspettativa <strong>di</strong> vita maggiore <strong>di</strong> 6 mesi, e<br />

in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Karnofsky fra 50-70. pazienti con lesioni metastatiche<br />

cerebrali e/o con in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Karnofsky minore <strong>di</strong> 50 sono stati<br />

esclusi dall’in<strong>di</strong>cazione chirurgica. La popolazione è rappresentata<br />

da 28 femmine e 18 maschi con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 63 anni (range,<br />

47-73 anni).<br />

In 12/46 pazienti (26%), non vi era altra manifestazione extrascheletrica<br />

<strong>di</strong> malattia metastatica. La localizzazione primitiva<br />

è stata <strong>di</strong> tumore alla mammella (13 pazienti), carcinoma renale<br />

(11), tumori del tratto gastrointestinale (8), carcinoma del<br />

polmone (4), carcinoma prostatico (4), carcinoma tiroideo (3), ed<br />

altri (3). Arteriografia ed embolizzazione sono state effettuate <strong>di</strong><br />

routine in tutti i pazienti allo scopo <strong>di</strong> ridurre il sanguinamento<br />

intraoperatorio e facilitare l’exeresi della lesione 7 8 .<br />

Tutti i pazienti sono stati operati dallo stesso chirurgo (VD) con<br />

un trattamento standar<strong>di</strong>zzato: la chirurgia è consistita in rimozione<br />

del tumore per via anteriore con ricostruzione del <strong>di</strong>fetto<br />

osseo con mesh in titanio con osso omologo o osso <strong>di</strong> banca da<br />

cresta iliaca tricorticale appositamente modellato (Fig. 1), o tramite<br />

approccio anteriore e posteriore combinato con aggiunta <strong>di</strong><br />

decompressione posteriore e stabilizzazione con barre e viti nei<br />

V. Denaro, et al.<br />

massicci laterali. Solo alcuni pazienti hanno necessitato dell’utilizzo<br />

<strong>di</strong> fissazione aggiuntiva tramite cerchiaggi interspinosi.<br />

Dopo l’intervento, 39 pazienti sono stati trattati con ra<strong>di</strong>oterapia<br />

e chemioterapia neoa<strong>di</strong>uvante.<br />

Il dolore postoperatorio è stato in<strong>di</strong>cato in scale da assente a lieve,<br />

moderato o severo Nel 74% dei pazienti, il dolore al collo e/o la<br />

ra<strong>di</strong>colopatia era severa, mentre nel 14% era moderato.<br />

L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Karnofsky è stato utilizzato per valutare lo stato generale<br />

del paziente, mentre lo score <strong>di</strong> Frankel per la valutazione<br />

della funzione neurologica.<br />

rISuLTaTI<br />

Fig. 1. (a) RMN che mostra crolli vertebrali patologici a livello C4-C6 da carcinoma del colon metastatico. L’intervento è consistito <strong>di</strong> una decompressione<br />

me<strong>di</strong>ante somatectomia C4-C6 e stabilizzazione con placca e viti per via anteriore. (B) Reperto intraoperatorio che mostra la placca in sede. (C),<br />

TC postoperatoria: si apprezza il trapianto osseo solidarizzato alla placca anteriore tramite viti.<br />

La sopravvivenza me<strong>di</strong>a postoperatoria è stata in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 27 mesi<br />

(range, 4-52). La sopravvivenza migliore è stata trovata in pazienti<br />

con carcinoma renale (47 mesi) e mammario (41 mesi). I casi peggiori<br />

nei pazienti con tumore del polmone (5.6 mesi).<br />

Dopo l’intervento, i pazienti hanno mostrato una <strong>di</strong>minuzione<br />

me<strong>di</strong>a del dolore riferito rispetto al preoperatorio (p

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