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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Innesti massivi omoplastici nella ricostruzione ossea della mano<br />

M. Innocenti, r. adani *<br />

rIaSSuNTO<br />

Gli innesti ossei massivi (allograft) da donatore sono largamente<br />

utilizzati nella chirurgia oncologica e nella chirurgia protesica,<br />

sia primaria sia <strong>di</strong> revisione e, in casi selezionati, possono trovare<br />

in<strong>di</strong>cazione anche in esiti traumatici con per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sostanza ossea<br />

intercalare. Per quanto la ricostruzione <strong>di</strong>afisaria sia certamente la<br />

applicazione più <strong>di</strong>ffusa. gli allograft sono utilizzati anche per le<br />

ricostruzioni articolari parziali o totali, in forma <strong>di</strong> innesti osteoarticolari<br />

talvolta contenenti segmenti ten<strong>di</strong>nei. La ricostruzione delle<br />

per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sostanza ossea con allograft è solitamente rivolta ai gran<strong>di</strong><br />

segmenti. Gli autori hanno utilizzato gli innesti ossei massivi per<br />

ricostruzioni intercalari e osteoarticolari della mano. Con innesti<br />

intercalari sono stati ricostruiti una falange prossimale del 5° <strong>di</strong>to<br />

ed un metacarpo. Gli allograft osteoarticolari sono stati utilizzati<br />

per la ricostruzione <strong>di</strong> 4 articolazioni metacarpofalangee delle <strong>di</strong>ta<br />

lunghe, 4 interfalangee prossimali ed <strong>di</strong> 1 metacarpofalangea del<br />

pollice. In 8 casi è stato ricostruito l’apparato estensore con ten<strong>di</strong>ni<br />

compresi nell’allograft. La osteosintesi è stato eseguita nella<br />

maniera più stabile possibile per consentire una rapida mobilizzazione<br />

articolare. Nove pazienti con follow-up superiore all’anno<br />

sono stati controllati clinicamente e ra<strong>di</strong>ograficamente. I risultati si<br />

sono <strong>di</strong>mostrati incoraggianti: tutti gli allograft sono consolidati ad<br />

eccezione <strong>di</strong> un caso in cui non è avvenuta la fusione al sito osteotomico<br />

prossimale. Nessun paziente ha manifestato sintomatologia<br />

dolorosa.In 5 casi si è ottenuta una buona mobilità in 2 casi l’arco<br />

<strong>di</strong> movimento è stato giu<strong>di</strong>cato insufficiente. In 2 casi a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> 3 e 4 anni è stato osservato il riassorbimento della superficie<br />

articolare e il conseguente fallimento della procedura ricostruttiva.<br />

La casistica presentata, se pur numericamente ridotta, comprende<br />

il maggior numero <strong>di</strong> allograft osteoarticolari nella mano fino ad<br />

oggi pubblicati, sarà ovviamente necessario poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una<br />

casistica più ampia e <strong>di</strong> un follow-up più lungo per poter trarre conclusioni<br />

sulla meto<strong>di</strong>ca. I risultati fin qui ottenuti incoraggiano a<br />

proseguire nell’utilizzo degli allograft per la ricostruzione ossea ed<br />

osteoarticolare nella mano.<br />

Parole chiave: ricostruzione ossea della mano, innesti ossei massivi<br />

Struttura Complessa Microchirurgia Ricostruttiva, A.O.U. Careggi, Firenze;<br />

* Struttura Complessa Chirurgia della Mano, Azienda Ospedaliera Verona<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

Marco Innocenti, S.O.D.C. Microchirurgia Ricostruttiva A.O.U. Careggi, C.T.O., Largo<br />

Palagi 1, 50139 Firenze. E-mail: m.innocenti@agora.it<br />

SuMMary<br />

G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S281-S285<br />

Massive bone allograft have been extensively used in orthopae<strong>di</strong>c<br />

surgery. They are mainly employed in the reconstruction of large<br />

bone defects following bone tumors resections and in prosthetic<br />

surgery. They may consist either of <strong>di</strong>aphyseal or of methaepiphyseal<br />

segments and they may be provided, if requested, of ligaments<br />

and tendons. Bone allograft are very popular in large defects reconstruction,<br />

but few reports are available on their use in small segments.<br />

Authors report their experience in allograft in hand surgery.<br />

The clinical series consists of two cases of intercalary reconstruction<br />

(one metacarpal bone and one proximal phalanx) and of nine<br />

cases of joint reconstruction (five M.P.J. and four PIPJ). In eight<br />

cases also the extensor apparatus have been reconstructed using<br />

the allograft tendon. The bone fixation has been as stable and rigid<br />

as possible in order to allow an early mobilization. Seven patients<br />

with a follow up longer than 1 year have been controlled both clinically<br />

and ra<strong>di</strong>ographically with encouraging results. All the allograft<br />

but one healed with the host bone, and the functional recovery<br />

was good in the majority of cases. To our knowledge, this series<br />

of patients is the largest ever reported in the me<strong>di</strong>cal literature and<br />

our experience seems to point out the vali<strong>di</strong>ty of this procedure<br />

in osteoarticular reconstruction of the hand. Longer follow up is<br />

however mandatory in order to exclude late degenerative problems,<br />

particularly due to cartilage consumption.<br />

Key words: bone reconstruction of the hand, massive bone allograft<br />

INTrODuzIONE<br />

Le prime applicazioni cliniche degli innesti ossei massivi omoplastici<br />

(allograft) nella ricostruzione delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sostanza ossea, risalgono<br />

agli anni 50 1 . Da allora sono stati utilizzati in migliaia <strong>di</strong> casi 2 nella<br />

ricostruzione <strong>di</strong>afisaria ed epifisaria <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti ossei anche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni. L’osso omologo opportunamente trattato e conservato, per<br />

quanto privo <strong>di</strong> cellularità e <strong>di</strong> capacità osteogenetiche, conserva proprietà<br />

osteoconduttive sovrapponibili a quelle degli innesti autologhi<br />

con il vantaggio <strong>di</strong> abolire la morbi<strong>di</strong>tà nella zona <strong>di</strong> prelievo. Esso<br />

costituisce una alternativa alle protesi in alcuni casi <strong>di</strong> ricostruzione<br />

epifisaria e può essere dotato <strong>di</strong> annessi capsulo-ligamentosi e ten<strong>di</strong>nei.<br />

Nella ricostruzione <strong>di</strong>afisaria delle ossa lunghe, gli allograft sono<br />

superati soltanto dai trapianti autologhi <strong>di</strong> perone vascolarizzato che<br />

tuttavia può presentare limiti <strong>di</strong>mensionali in alcuni <strong>di</strong>stretti come il<br />

femore e la tibia. In questi segmenti, le due meto<strong>di</strong>che possono essere<br />

abbinate secondo una tecnica originale che prevede l’assemblaggio<br />

concentrico <strong>di</strong> perone e allograft 3 4 .<br />

I progressi registrati nella tecnologia rivolta alla conservazione<br />

dell’osso, l’istituzione <strong>di</strong> apposite Banche dei Tessuti rispondenti a<br />

S281

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