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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S56-S59<br />

Overview sulle malattie infettive dell’apparato locomotore<br />

F. aiuti, a. Esposito<br />

INTrODuzIONE<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questa relazione è <strong>di</strong> riassumere le principali patologie<br />

infettive che interessano l’apparto muscolo-scheletrico e che sono<br />

spesso favorite da uno stato <strong>di</strong> immunodepressione.<br />

L’immunodeficienza a volte è chiaramente manifesta e facilmente<br />

evidenziabile con le meto<strong>di</strong>che atte a valutare le varie componenti<br />

del sistema immunitario. In altre occasioni è presente solo un deficit<br />

funzionale, più <strong>di</strong>fficilmente <strong>di</strong>agnosticabile.<br />

La combinazione delle meto<strong>di</strong>che strumentali e delle indagini <strong>di</strong><br />

laboratorio per l’identificazione dei possibili agenti eziologici<br />

permette la <strong>di</strong>agnosi delle principali malattie infettive muscoloscheletriche.<br />

MIOSITI<br />

Si definiscono miositi le infezioni della muscolatura scheletrica. La<br />

classificazione più utilizzata <strong>di</strong>stingue, in base alla eziologia e alla<br />

localizzazione, due forme:<br />

1. forme piogeniche localizzate (piomiosite, gangrena gassosa,<br />

fascite necrotizzante)<br />

2. forme non piogeniche generalizzate (mialgia epidemica, trichinosi,<br />

cisticercosi).<br />

La piomiosite riconosce quale agente eziologico nella stragrande<br />

maggioranza dei casi lo Staphylococcus aureus e solo<br />

occasionalmente lo Streptococcus pneumoniae o enterobatteri<br />

Gram-negativi. A causa della sua <strong>di</strong>stribuzione geografica è nota<br />

come “piomiosite tropicale”: nelle regioni tropicali è, infatti,<br />

responsabile dell’1-4% delle ospedalizzazioni, soprattutto in età<br />

pe<strong>di</strong>atrica. Recentemente la piomiosite è <strong>di</strong> sempre più frequente<br />

riscontro anche nei paesi a clima temperato, soprattutto in<br />

soggetti immunodepressi, come le persone con malattia da HIV<br />

(Human Immunodeficiency Virus) o <strong>di</strong>abete mellito. L’esor<strong>di</strong>o in<br />

genere è acuto con febbre, dolore muscolare, edema del muscolo<br />

interessato, impotenza funzionale. I muscoli più frequentemente<br />

colpiti sono quelli degli arti inferiori e del tronco. La TAC consente<br />

<strong>di</strong> evidenziare l’ingrossamento del muscolo interessato e<br />

nelle fasi avanzate una raccolta ascessuale centrale con anello<br />

<strong>di</strong> rinforzo periferico dopo somministrazione del mezzo <strong>di</strong> contrasto.<br />

Il drenaggio chirugico della raccolta ascessuale è in<strong>di</strong>spensabile<br />

e deve essere preceduto e seguito da una appropriata<br />

antibioticoterapia.<br />

Per quanto riguarda la scelta dell’antibiotico da somministrare, talvolta<br />

essa è problematica per lo sviluppo <strong>di</strong> antibiotico resistenza.<br />

È sempre più frequente, infatti, il riscontro <strong>di</strong> infezioni da ceppi<br />

<strong>di</strong> Staphylococcus aureus meticillino-resistenti e <strong>di</strong> Streptococcus<br />

pyogenes eritromicina-resistenti 1-3 .<br />

S56<br />

La gangrena gassosa è causata nell’80% dei casi da Clostri<strong>di</strong>um<br />

<strong>di</strong>fficile e nel restante 20% dei casi da altri microrganismi del genere<br />

Clostri<strong>di</strong>um, batteri Gram-positivi anaerobi che colonizzano<br />

come saprofiti la cute, il tratto <strong>di</strong>gerente e le vie genitali femminili.<br />

L’infezione richiede due con<strong>di</strong>zioni: in primo luogo, i clostri<strong>di</strong><br />

devono essere inoculati nei tessuti; in secondo luogo, la tensione <strong>di</strong><br />

ossigeno nei tessuti deve essere sufficientemente bassa perché essi<br />

possano proliferare e produrre tossine in grado <strong>di</strong> indurre mionecrosi.<br />

La gangrena gassosa è conseguente nel 50% dei casi a gravi<br />

traumi degli arti e nel 30% ad interventi chirurgici addominali e<br />

ginecologici; nel restante 20% dei casi viene definita spontanea e<br />

si osserva per lo più in soggetti immunodepressi (pazienti <strong>di</strong>abetici<br />

e neutropenici) o in pazienti affetti da neoplasie del colon.<br />

La denominazione <strong>di</strong> gangrena gassosa è legata alla formazione<br />

<strong>di</strong> gas che provocano la comparsa <strong>di</strong> enfisema. Tale con<strong>di</strong>zione è<br />

apprezzabile con la palpazione del muscolo interessato solo nelle<br />

fasi avanzate, ma con l’auscultazione è possibile apprezzare un<br />

fine crepitio già nelle fasi iniziali. L’infezione evolve con notevole<br />

rapi<strong>di</strong>tà e precocemente compaiono i segni dell’interessamento<br />

sistemico <strong>di</strong> tipo tossiemico (ipotensione, tachicar<strong>di</strong>a e tachipnea).<br />

Lo scopo <strong>di</strong> una precoce e opportuna terapia chirurgica ed antibiotica<br />

è quello <strong>di</strong> prevenire le complicanze e ridurre la mortalità. La<br />

gangrena gassosa rappresenta un’emergenza chirurgica e richiede<br />

in alcuni casi l’amputazione dell’arto coinvolto e l’isterectomia<br />

quando è conseguente ad un aborto settico. L’antibiotico <strong>di</strong> prima<br />

scelta è stato per lungo tempo la penicillina G, ma stu<strong>di</strong> recenti<br />

hanno mostrato come la somministrazione <strong>di</strong> inibitori della sintesi<br />

proteica (clindamicina, cloramfenicolo, rifampicina e tetracicline)<br />

sia più efficace in quanto in grado <strong>di</strong> interferire con la produzione<br />

delle tossine responsabili della mionecrosi e degli effetti tossici<br />

sistemici. Dal 1960 negli USA è stata utilizzata l’ossigenoterapia<br />

iperbarica, ma la sua efficacia in termini <strong>di</strong> riduzione della mortalità<br />

rimane ancora controversa. Sono <strong>di</strong>sponibili in letteratura alcuni<br />

stu<strong>di</strong> retrospettivi che documentano un aumento della sopravvivenza<br />

quando l’ossigenoterapia iperbarica viene effettuata precocemente<br />

in associazione alla terapia chirurgica ed antibiotica 4 5 .<br />

La fascite necrotizzante è un’infezione dei tessuti molli caratterizzata<br />

da una progressiva necrosi che si estende progressivamente e<br />

rapidamente ai piani muscolari.<br />

Il microrganismo più strettamente legato alla necrotizzante è lo<br />

Streptococco beta-emolitico <strong>di</strong> gruppo A. In base alla eziologia se<br />

ne riconoscono, comunque, tre <strong>di</strong>versi tipi. Il tipo I, il più comune,<br />

è caratterizzato da un’infezione polimicrobica e si riscontra spesso<br />

in soggetti <strong>di</strong>abetici o con patologie vascolari periferiche. Altri<br />

fattori <strong>di</strong> rischio sono l’obesità, l’insufficienza renale cronica,<br />

l’infezione da HIV, l’abuso <strong>di</strong> alcool, l’utilizzo <strong>di</strong> droghe per via<br />

iniettiva, i traumi penetranti della cute, le perforazioni intestinali

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