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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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L’imaging nelle malattie sistemiche dello scheletro in età evolutiva<br />

• sviluppo <strong>di</strong>somogeneo delle componenti cartilaginee e fibrose<br />

dello scheletro<br />

• osteolisi i<strong>di</strong>opatica<br />

Come già accennato, sono 175 le osteocondro<strong>di</strong>splasie identificate<br />

e la maggioranza <strong>di</strong> esse rientrano nella prima categoria. Tra queste<br />

il 50% sono autosomiche recessive, circa il 25% sono autosomiche<br />

dominanti e le rimanenti sono X-linked, spora<strong>di</strong>che o legate ad<br />

altra causa, incluse le anomalie cromosomiche.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista clinico, può essere d’aiuto una schematizzazione<br />

che sud<strong>di</strong>vide i pazienti in:<br />

• Accorciamento delle ossa tubulari<br />

• Riduzione dell’altezza del tronco<br />

• Ritardo armonico della statura<br />

• Ritardo staturale con rigi<strong>di</strong>tà articolari<br />

Il primo gruppo ci orienta verso una forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia epifisaria o<br />

metafisaria, associata con alterazione della forma e dell’altezza dei<br />

corpi vertebrali a configurare una forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia spon<strong>di</strong>lo-epifisaria<br />

o spon<strong>di</strong>lo-metafisaria. Nel secondo gruppo rientrano quelle<br />

<strong>di</strong>splasie scheletriche che hanno nel rachide l’organo bersaglio.<br />

Solitamente l’accorciamento del rachide è me<strong>di</strong>ato più che dalla platispon<strong>di</strong>lia,<br />

dalla deformità vertebrale spesso associata, quale la scoliosi.<br />

Sono specialmente la Displasia Metatropica, la Displasia Distrofica,<br />

la Diplasia spon<strong>di</strong>lo-metafisaria <strong>di</strong> Kozwloski e la Disostosi<br />

Spon<strong>di</strong>lo-Costale quelle più frequentemente coinvolte.<br />

Va però riba<strong>di</strong>to che nell’ultima forma, l’alternarsi dei <strong>di</strong>fetti scheletrici<br />

del rachide, fa sì che la scoliosi, quando presente, non sia<br />

particolarmente evolutiva.<br />

Tra i ritar<strong>di</strong> armonici della statura, esclusi ovviamente i deficit<br />

ipofisari, si deve considerare l’ipotesi <strong>di</strong> forme sindromiche, dove<br />

la componente scheletrica e il suo ritardo <strong>di</strong> crescita è un epifenomeno<br />

della sindrome stessa.<br />

Più articolato è il <strong>di</strong>scorso delle ipostaturalità con rigi<strong>di</strong>tà articolari.<br />

Le osteocondro<strong>di</strong>splasie epifisarie sono solitamente quelle coinvolte<br />

da questo fenotipo.<br />

La riduzione della ROM è graduale e costante, e dopo la seconda<br />

decade <strong>di</strong> vita la rigi<strong>di</strong>tà articolare è spesso quasi completa. La<br />

limitazione articolare è talmente invalidante che questi pazienti<br />

sono quelli più frequentemente soggetti alla sostituzione protesica<br />

dell’anca e del ginocchio.<br />

Come detto estrema attenzione va posta in questi pazienti, quando<br />

inseriti in un programma <strong>di</strong> allungamento segmentario delle ossa tubulari.<br />

Come ampiamente <strong>di</strong>mostrato, l’allungamento segmentario va a<br />

togliere spazio all’articolazione prossimale e <strong>di</strong>stale. Pertanto se già<br />

l’articolazione è alterata per la patologia epifisaria è intuibile come un<br />

allungamento pur minimo riduca drasticamente il già alterato ROM.<br />

BaSE GENETICHE DELLE DISPLaSIE SCHELETrICHE<br />

Nell’ultimo decennio si è evidenziato un notevole incremento<br />

culturale nel determinismo delle malattie scheletriche. I geni del<br />

collagene sono quelli più frequentemente coinvolti nelle osteocondro<strong>di</strong>splasie.<br />

Per esempio le mutazioni del COL1A1 (sul cromosoma<br />

17q 21-22) e COL1A2 (sul cromosoma 7q 21-22) sono<br />

ritenuti responsabili della Osteogenesi Imperfetta. Le mutazioni del<br />

COL2A1 (sul cromosoma 12q 13-14 sono la verosimile causa della<br />

<strong>di</strong>splasia spon<strong>di</strong>lo-epifisaria e della <strong>di</strong>splasia spon<strong>di</strong>lo epifiso-<br />

S134<br />

metafisaria, della <strong>di</strong>splasia <strong>di</strong> Kniest e della malattia <strong>di</strong> Stickler.<br />

Le mutazioni <strong>di</strong> COL10A (sul cromosoma 6q 21-22) sono, per<br />

esempio, implicate nella <strong>di</strong>splasia metafisaria <strong>di</strong> Schmid. Nel 1994<br />

Francomano et al. 9 hanno in<strong>di</strong>viduato il gene dell’acondroplasia sul<br />

braccio corto del cromosoma 4 e nello stesso anno Shiang et al. 10<br />

hanno in<strong>di</strong>viduato, sempre nello stesso cromosoma, una mutazione<br />

del gene che governa i recettori del fattore <strong>di</strong> crescita dei fibroblasti,<br />

intimamente connesso alle gravi forme <strong>di</strong> nanismo quali, oltre<br />

all’acondroplasia, l’ipocondroplasia e la <strong>di</strong>splasia tanatofora.<br />

CONCLuSIONI<br />

Le malattie costituzionali dell’osso ben si avvalgono dell’imaging sia<br />

durante la fase prenatale che in seguito. In fase prenatale l’ossificazione<br />

del feto che compare alla 11° settimana <strong>di</strong> vita intrauterina con la<br />

clavicola e si esaurisce alla 23° settimana, permette l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

tutto lo scheletro assiale e appen<strong>di</strong>colare, anche se va tenuto conto che<br />

alcune forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia manifestano un rallentamento della crescita<br />

delle ossa lunghe solo nel 3° trimestre <strong>di</strong> vita intrauterina.<br />

Dopo la nascita la ra<strong>di</strong>ologia tra<strong>di</strong>zionale rimane l’esame <strong>di</strong> scelta che<br />

offre la possibilità della valutazione del <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> forma e/o <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

del segmento osseo o della valutazione della densità dell’osso<br />

nella <strong>di</strong>scriminazione delle forme osteolitiche o osteoaddensanti.<br />

Tale valutazione però può essere inficiata dall’interpretazione<br />

personale del <strong>di</strong>agnosta e delle variabilità <strong>di</strong> definizione della<br />

macchina per cui si ritiene più probante una valutazione tramite la<br />

MOC che ci offre inoltre un valido ausilio nella valutazione della<br />

risposta terapeutica che, con il sistema ra<strong>di</strong>ografico tra<strong>di</strong>zionale,<br />

non si è inequivocabilmente in grado <strong>di</strong> vagliare.<br />

La TC, sia standard che spirale, è in grado <strong>di</strong> offrire particolari aggiuntivi<br />

all’esame delle osteocondro<strong>di</strong>plasie quando si vuole valutare il rapporto<br />

articolare o il canale spinale o l’articolazione cervico-occipitale.<br />

Le acquisizioni a spirale (o anche a sezioni) e le ricostruzioni tri<strong>di</strong>mensionali<br />

risultano <strong>di</strong> particolare interesse nello stu<strong>di</strong>o delle alterazioni<br />

delle ossa piatte, in speciale modo del cranio e del bacino.<br />

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10 Shiang R, Thomposon LM, Zhu YZ, et al. Mutations in the transmembrane<br />

domain of FGFR3 cause the most common genetic form of dwarfism,<br />

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