30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La chirurgia nell’artropatia ocronotica<br />
dai loro familiari, per cui la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> alcaptonuria viene rinviata e<br />
resa possibile solo dalla manifestazione dell’artropatia ocronotica, o<br />
ad<strong>di</strong>rittura, come nel caso della famiglia da noi riportato, dall’osservazione<br />
macroscopica in corso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> artroprotesi.<br />
CaSE rEPOrT<br />
Nel 1979 abbiamo sottoposto ad intervento <strong>di</strong> artroprotesi dell’anca<br />
una paziente con età all’epoca <strong>di</strong> 65 anni per grave degenerazione<br />
articolare, <strong>di</strong>agnosticata come artrosi, ed invece rivelatasi artropatia<br />
ocronotica. Un anno dopo è stata sottoposta a sostituzione protesica<br />
dell’anca controlaterale 4 . Il risultato si è mantenuto sod<strong>di</strong>sfacente per<br />
21 anni fino alla morte della paziente all’età <strong>di</strong> 86 anni. Lo stu<strong>di</strong>o dei<br />
sei figli, seguito alla <strong>di</strong>agnosi della malattia, ha permesso <strong>di</strong> rilevare<br />
che tre <strong>di</strong> essi ne erano affetti, mentre gli altri tre ne erano esenti.<br />
Dei tre figli affetti la maggiore ha rivelato una grave artropatia<br />
delle spalle e delle anche, ma anche una grave compromissione car<strong>di</strong>aca<br />
e renale. È stata sottoposta all’età <strong>di</strong> 49 anni ad artroprotesi <strong>di</strong><br />
anca ma dopo soli quattro anni è deceduta per la grave car<strong>di</strong>opatia<br />
e l’insufficienza renale.<br />
Il secondo figlio è giunto alla nostra osservazione per una grave<br />
gonalgia bilaterale. Presentava i classici aspetti della malattia con la<br />
pigmentazione dei pa<strong>di</strong>glioni auricolari e delle sclere e le urine che<br />
assumevano una colorazione bruna dopo circa due ore <strong>di</strong> esposizione<br />
all’aria. Le analisi <strong>di</strong> laboratorio evidenziavano l’aumento dell’acido<br />
omogentisinico nelle urine, mentre gli esami reumatologici rimanevano<br />
negativi. Nel 1992, a 51 anni, è stato sottoposto ad intervento<br />
<strong>di</strong> debridement artroscopico del ginocchio sinistro con scarsa sod<strong>di</strong>sfazione.<br />
L’intervento è stato ripetuto nel 1994, ma anche in tale<br />
occasione il beneficio si è rivelato modesto. Nel 2000, all’età <strong>di</strong><br />
59 anni, veniva sottoposto ad intervento <strong>di</strong> artroprotesi dell’anca<br />
destra. Il reperto operatorio mostrava una vasta e <strong>di</strong>ffusa colorazione<br />
nera delle superfici articolari e dei tessuti periarticolari limitrofi<br />
con evidente degenerazione cartilaginea ed ispessimento sinoviale<br />
dall’aspetto villoso. Il reperto istologico evidenziava la presenza<br />
<strong>di</strong> pigmento ocre soprattutto a carico della superficie della testa<br />
femorale (Fig. 1). Due anni dopo, in seguito a rottura sottocutanea<br />
del ten<strong>di</strong>ne d’Achille sinistro, il paziente veniva sottoposto ad intervento<br />
<strong>di</strong> tenorrafia. Sempre nel 2002 veniva impiantata artroprotesi<br />
<strong>di</strong> ginocchio sinistro, nel 2004 artroprotesi <strong>di</strong> anca sinistra e nel 2005<br />
artroprotesi <strong>di</strong> ginocchio destro (Fig. 2). I reperti operatori macro e<br />
microscopici erano tutti sovrapponibili con il primo descritto.<br />
Il terzo fratello è andato incontro a rottura del ten<strong>di</strong>ne d’Achille<br />
destro nel 1982 all’età <strong>di</strong> 35 anni ed a rottura del ten<strong>di</strong>ne controlaterale<br />
un anno dopo. È stato sottoposto a numerosi interventi <strong>di</strong><br />
ricostruzione dell’uretra, per grave compromissione dell’apparato<br />
urinario. Nel 1999 è stato eseguito un intervento <strong>di</strong> debridement<br />
artroscopico del ginocchio sinistro, con risultato sod<strong>di</strong>sfacente<br />
ma limitato nel tempo. Nel 2002 ha riportato la frattura sottocapitata<br />
del femore sinistro, trattata me<strong>di</strong>ante osteosintesi con viti,<br />
con consolidazione e ottimo risultato provvisorio. Tre anni dopo,<br />
nel 2005, all’età <strong>di</strong> 58 anni, è stato sottoposto a protesizzazione<br />
dell’anca sinistra per sopravvenuto rapido processo degenerativo.<br />
Nel 2009 è stata impiantata un’artroprotesi <strong>di</strong> ginocchio destra e <strong>di</strong><br />
anca destra. È da rilevare che l’esame ra<strong>di</strong>ografico del bacino, eseguito<br />
in occasione dell’intervento <strong>di</strong> protesizzazione del ginocchio,<br />
S6<br />
Fig. 1. La testa femorale assume un aspetto caratteristico con marcato rimaneggiamento della<br />
cartilagine <strong>di</strong> rivestimento e ampie aree intensamente pigmentate.<br />
a<br />
Fig. 2. A) Quadro ra<strong>di</strong>ografico preoperatorio. B) Controllo a 5 anni dalla protesizzazione.<br />
presentava un’anca sinistra indenne da degenerazione. La coxalgia<br />
ingravescente ci ha permesso <strong>di</strong> assistere ad una rapi<strong>di</strong>ssima<br />
evoluzione del quadro degenerativo, con aspetti <strong>di</strong>struttivi, in soli<br />
quattro mesi, al punto da dover rendere necessario l’intervento <strong>di</strong><br />
sostituzione protesica (Fig.3). Il paziente è attualmente in attesa per<br />
impianto <strong>di</strong> artroprotesi del ginocchio sinistro.<br />
In tutti i casi il quadro ra<strong>di</strong>ografico era sovrapponibile ad un quadro<br />
<strong>di</strong> semplice degenerazione artrosica in fase avanzata, con assottigliamento<br />
degli spazi articolari, osteofitosi e sclerosi subcondrale.<br />
DISCuSSIONE<br />
B<br />
Nell’alcaptonuria la deposizione <strong>di</strong> un polimero dell’acido omogentisinico<br />
nella cartilagine e negli altri tessuti connettivi da origine<br />
all’ocronosi. Nel 50% dei casi i pazienti affetti da una forma<br />
leggera <strong>di</strong> alcaptonuria rimangono asintomatici, mentre nell’altro<br />
50% sviluppano l’artropatia ocronotica.