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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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La chirurgia del piede reumatoide<br />

È da sottolineare come le manifestazioni a carico del piede abbiano<br />

un’influenza importante sulle strutture segmentarie sovrastanti con<br />

possibile destabilizzazione del ginocchio e dell’anca e viceversa.<br />

Nella valutazione clinica ed eziopatogenetica dell’artrite reumatoide<br />

dell’arto inferiore è importante, considerare quest’ultimo come<br />

un sistema integrato, in cui il danneggiamento <strong>di</strong> un suo <strong>di</strong>stretto<br />

comporta inevitabilmente una anomala <strong>di</strong>stribuzione del carico e<br />

degli stress su tutta la catena cinetica 26 (Fig 1a-b).<br />

EVOLuTIVITà aNaTOMO-PaTOLOGICa ED ESaME CLINICO<br />

L’esame clinico del paziente affetto da anni <strong>di</strong> Artrite Reumatoide<br />

deve prevedere una valutazione complessiva sistemica e <strong>di</strong>strettuale,<br />

tenendo conto dell’estrema variabilità con cui si possono<br />

presentare le manifestazioni della patologia.<br />

L’esor<strong>di</strong>o generalmente risulta insi<strong>di</strong>oso, con una fase non produttiva,<br />

caratterizzata da processi sinovitici a carico dei tessuti molli e<br />

delle strutture peri-articolari, per poi giungere alla progressiva cronicizzazione<br />

della fase produttiva, in cui il panno sinoviale causa la<br />

<strong>di</strong>struzione articolare con esiti severi ed invalidanti.<br />

Tuttavia sono possibili pattern <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o ad andamento<br />

Monociclico, con una sinovite che dura molti mesi per poi regre<strong>di</strong>re<br />

senza lasciare danni o deformità articolari, o Policiclico-<br />

Palindromico, con una sinovite intermittente che presenta intervalli<br />

liberi <strong>di</strong> qualche giorno o mese in cui la clinica regre<strong>di</strong>sce parzialmente<br />

o completamente 47 .<br />

In casi più rari l’esor<strong>di</strong>o insi<strong>di</strong>oso si è rivelato lento ma implacabile<br />

e più destruente <strong>di</strong> quello classico.<br />

I sintomi ed i segni riscontrabili all’esame clinico <strong>di</strong>pendono molto dallo<br />

sta<strong>di</strong>o della patologia, e possono coesistere allo stesso tempo quadri<br />

evolutivi cronologicamente <strong>di</strong>fferenti non solo tra <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti, ma<br />

anche nelle articolazioni <strong>di</strong> un medesimo segmento anatomico.<br />

Un dolore <strong>di</strong>ffuso e non specifico costituisce il sintomo più precoce,<br />

accompagnato dall’edema e tumefazione dei tessuti.<br />

L’ispezione della cute alla ricerca <strong>di</strong> soluzioni <strong>di</strong> continuo, infezioni<br />

o ulcere <strong>di</strong>venta importante nelle fasi più avanzate della malattia,<br />

mentre i segni più precoci da ricercare sono essenzialmente<br />

rappresentati dalle alterazioni a carico delle parti molli. La sinovite<br />

infiammatoria iniziale costituisce, infatti, il primum movens del<br />

danneggiamento e dell’elongazione delle strutture <strong>di</strong> contenimento<br />

articolare, conseguenti a tenosinoviti cronico-degenerative ed<br />

instabilità capsulo-legamentose. La palpazione deve ricercare lo<br />

slittamento dei cuscinetti a<strong>di</strong>posi sottometatarsali e l’erniazione<br />

delle teste metatarsali, con le successive ipercheratosi e callosità<br />

plantari. Va ricercata anche la presenza <strong>di</strong> tenosinoviti cronicodegenerative<br />

dei ten<strong>di</strong>ni tibiale posteriore, achilleo, dei peronei.<br />

La fase produttiva a carico del tibiale posteriore e dei peronei,<br />

infiltrando la sottoastragalica e la tibio-tarsica, provoca le deformità<br />

articolari, correlate alla progressiva <strong>di</strong>struzione che il panno<br />

sinoviale provoca nei tessuti <strong>di</strong> supporto capsulo legamentosi e<br />

sulle stesse superfici articolari.<br />

La semeiotica clinica deve essere orientata all’inquadramento delle<br />

deformità articolari della caviglia, del valgismo del retropiede, della<br />

per<strong>di</strong>ta dell’arco longitu<strong>di</strong>nale (piede plano-valgo), delle sublussazioni<br />

o lussazioni delle teste metatarsali, dell’asse del I raggio e<br />

dell’escursione articolare del I <strong>di</strong>to (alluce valgo- rigido) 6 7 . Tali<br />

S84<br />

segni frequentemente si possono rilevare quando il quadro ra<strong>di</strong>ografico<br />

risulta ancora negativo.<br />

Nelle fasi avanzate e conclamate della malattia è importante<br />

valutare anche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> danno sistemico quali la pulsatilità<br />

dei vasi arteriosi della arteria tibiale posteriore e della pe<strong>di</strong><strong>di</strong>a, e<br />

lo stato neurologico periferico sensitivo e motorio del piede. La<br />

stima complessiva <strong>di</strong> tutto l’arto inferiore non va mai tralasciata,<br />

per non rischiare <strong>di</strong> ignorare la possibilità che le lesioni del piede<br />

non siano primitive, bensì secondarie ad alterati allineamenti delle<br />

articolazioni più prossimali.<br />

La DIaGNOSTICa STruMENTaLE PEr IMMaGINI<br />

La valutazione ra<strong>di</strong>ografica costituisce un passaggio importante<br />

della patologia reumatoide.<br />

Molti autori hanno mostrato che la maggior parte dei pazienti con<br />

artrite reumatoide sviluppa, già entro il primo anno della malattia,<br />

segni <strong>di</strong> danno osteoarticolare nelle piccole ossa del piede e della<br />

mano, e che la progressione <strong>di</strong> tali segni ha un significativo valore<br />

pre<strong>di</strong>ttivo sulle future evoluzioni della malattia 14 27 41 . I segni ra<strong>di</strong>ografici<br />

del piede, come accade anche per l’evoluzione clinica, sono<br />

più precoci <strong>di</strong> quelli della mano 10 39 40 4 .<br />

Lo stu<strong>di</strong>o va condotto eseguendo una serie standard <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ografie<br />

sotto carico in Antero-Posteriore, in Latero-Laterale del piede e della<br />

caviglia più una proiezione Obliqua non in carico del piede 45 .<br />

L’esame comparativo dei due pie<strong>di</strong> è <strong>di</strong> estremo aiuto poiché è frequente<br />

la simmetria del danno articolare nell’Artrite Reumatoide 5 .<br />

Il segno ra<strong>di</strong>ografico più precoce è rappresentato dalla tumefazione dei<br />

tessuti molli e dalla osteoporosi periarticolare, secondari all’iperemia<br />

della sinovia ipertrofica. Una osteoporosi <strong>di</strong>ffusa in<strong>di</strong>ca una vivace attività<br />

infiammatoria del processo sinovitico ancora non produttivo 12 .<br />

Nella <strong>di</strong>agnosi precoce dell’artrite reumatoide l’Ecografia 11 è<br />

d’obbligo per una valutazione delle strutture periarticolari, mentre<br />

un ruolo rilevante lo svolge la RMN, che è in grado <strong>di</strong> visualizzare<br />

strutture anatomiche non apprezzabili alle immagini ra<strong>di</strong>ografiche<br />

convenzionali. La RMN può evidenziare i processi infiammatori<br />

a<br />

B<br />

Fig. 1 a-b. Localizzazione primaria artrite reumatoide al<br />

ginocchio sx con successiva lussazione delle teste metatarsali<br />

a causa dell’alterato carico sull’avampiede.

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