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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S30-S34<br />

Il trattamento chirurgico delle lesioni metastatiche del bacino<br />

M. Mercuri, a. angelini, r. Casadei, C. Errani, N. Fabbri, J.D. Valencia, G. rossi * , T. Calabrò, G. Guerra, P. ruggieri<br />

rIaSSuNTO<br />

Background: le metastasi ossee sono frequenti nel bacino.<br />

Storicamente l’in<strong>di</strong>cazione chirurgica è stata molto limitata e tuttora<br />

è utilizzata in casi selezionati. Obiettivi: analizzare il ruolo della<br />

chirurgia ed il risultato oncologico, nel trattamento delle lesioni<br />

metastatiche della pelvi.<br />

Meto<strong>di</strong>: sono stati analizzati 21 pazienti con metastasi del bacino,<br />

trattati chirurgicamente tra il 1985 ed il 2009 ad un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

56 anni. Tutti i pazienti hanno eseguito un trattamento combinato<br />

(ra<strong>di</strong>oterapia e/o chemioterapia e/o embolizzazione) ad eccezione<br />

<strong>di</strong> uno trattato solo con chirurgia, per l’impossibilità <strong>di</strong> eseguire<br />

altri trattamenti per intercorrenti problematiche me<strong>di</strong>che in<strong>di</strong>pendenti<br />

dall’intervento. Un’escissione intralesionale è stata eseguita<br />

in 7 casi, una resezione marginale in 2 e ampia in 11 casi, ed un’amputazione<br />

interileoaddominale in un caso.<br />

Risultati: ad un tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> 27 mesi (da 1,5 a 152<br />

mesi), 6 pazienti erano vivi senza malattia, 4 vivi con malattia e<br />

11 deceduti. La sopravvivenza è stata del 63% a 2 anni e del 30% a<br />

5 anni. L’incidenza <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va locale è stata del 33,3%.<br />

Conclusioni: la combinazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o- e chemioterapia è la terapia<br />

ottimale per le metastasi pelviche. La chirurgia ha in<strong>di</strong>cazioni selezionate<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare il risultato funzionale.<br />

Parole chiave: metastasi ossea, carcinoma metastatico, pelvi,<br />

risultato oncologico<br />

SuMMary<br />

Background: bone metastases are frequent in the pelvis.<br />

Historically, the in<strong>di</strong>cation for surgery was very limited and is still<br />

used in selected cases. Objectives: to analyze surgery and outcome<br />

of patients with metastatic carcinoma of the pelvis.<br />

Methods: twenty-one patients with metastases of the pelvis, surgically<br />

treated between 1985 and 2009, were retrospectively reviewed.<br />

Mean age was 56 years. All patients were treated with combined therapies<br />

(ra<strong>di</strong>otherapy and/or chemoteraphy and/or embolization) with<br />

the exception of one patient treated with surgery only for the inability<br />

to perform other treatments because of intercurrent me<strong>di</strong>cal problems<br />

unrelated with surgery. Surgery included intralesional resection (sev-<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a; * Dipartimento <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia Interventistica dell’Istituto<br />

Ortope<strong>di</strong>co Rizzoli, Università <strong>di</strong> Bologna, Bologna<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

Pietro Ruggieri, Dipartimento <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a, Istituto Ortope<strong>di</strong>co Rizzoli,<br />

Università <strong>di</strong> Bologna, via Pupilli 1, 40136, Bologna. Tel. +39 051 6366460.<br />

Cell. +39 333 3266234. E-mail: pietro.ruggieri@ior.it<br />

S30<br />

en patients), marginal resection (two patients), wide resection (eleven<br />

patients), and external hemipelvectomy (one patient).<br />

Results: mean follow-up was 27 months (range, 1.5-152 months).<br />

Six patients were alive with no evidence of <strong>di</strong>sease, 4 patients were<br />

alive with <strong>di</strong>sease, and 11 patients <strong>di</strong>ed. The survival rate was 63%<br />

at 2 years and 30% at 5 years. Local recurrence rate was 33.3%.<br />

Conclusion: multi<strong>di</strong>sciplinary treatment with ra<strong>di</strong>o- and chemotherapy<br />

is recommended for osseous metastases of the pelvis.<br />

Surgery has selected in<strong>di</strong>cations, with the aim of improving quality<br />

of life and functional outcome.<br />

Key words: bone metastases, metastatic carcinoma, pelvis,<br />

oncologic outcome<br />

INTrODuzIONE<br />

Le metastasi ossee rappresentano le lesioni maligne più comuni del<br />

sistema muscolo-scheletrico 1 . L’American Cancer Society, in uno<br />

stu<strong>di</strong>o relativo alla popolazione degli Stati Uniti nel 2006 e 2007,<br />

ha stimato una incidenza <strong>di</strong> 1,4 milioni <strong>di</strong> nuovi casi <strong>di</strong> tumore<br />

l’anno 1 2 , ed in più del 30% dei casi sono state riscontrate lesioni<br />

metastatiche a livello osseo 1 3 . Le neoplasie primitive più comuni<br />

che metastatizzano alle ossa sono in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> frequenza: carcinomi<br />

mammari, polmonari, renali, prostatici e tiroidei 1 3-5 . La localizzazione<br />

ossea più frequente è rappresentata dal rachide 6 , seguita in or<strong>di</strong>ne<br />

decrescente da pelvi, femore, costole, cranio, sterno ed omero 5 .<br />

La molteplicità delle modalità <strong>di</strong> presentazione (in fase terminale o<br />

in apparente benessere, singole o multiple, in se<strong>di</strong> sottoposte o meno<br />

al carico) rende il trattamento delle metastasi ossee assai complicato<br />

ed un team multi<strong>di</strong>sciplinare integrato che include il chirurgo ortope<strong>di</strong>co<br />

oncologo, l’oncologo me<strong>di</strong>co, il ra<strong>di</strong>oterapista, il ra<strong>di</strong>ologo<br />

specialista in malattie muscolo-scheletriche, nonché tecnici della<br />

riabilitazione ed assistenti sociali, è essenziale per il raggiungimento<br />

<strong>di</strong> buoni risultati in pazienti con malattia metastatica ossea.<br />

Le metastasi pelviche <strong>di</strong>vengono sintomatiche tar<strong>di</strong>vamente con<br />

dolore, limitazione alla deambulazione o sintomi da compressione<br />

endopelvica, mentre più frequentemente vengono <strong>di</strong>agnosticate<br />

durante lo screening del paziente oncologico, attraverso la scintigrafia<br />

total-body con tecnezio, tomografia ad emissione <strong>di</strong> positroni<br />

con 19-Fluoro-desossiglucosio (PET), tomografia computerizzata<br />

(TC) e la risonanza magnetica (RMN).<br />

Numerose sono le strategie a <strong>di</strong>sposizione degli specialisti che trattano<br />

lesioni metastatiche ossee del bacino del XXI secolo. La chemioterapia<br />

e ra<strong>di</strong>oterapia rappresentano le armi principali nel controllo<br />

della malattia metastatica. Storicamente il ruolo della chirurgia è stato<br />

molto limitato e tuttora l’in<strong>di</strong>cazione è riservata a casi selezionati<br />

con un obiettivo palliativo in<strong>di</strong>rizzato alla risoluzione della sintomatologia<br />

nei pazienti che presentano dolore, deficit neurologici, limitazione<br />

alla deambulazione e compromissione della qualità <strong>di</strong> vita.

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