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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S254-S257<br />

attuali materiali e tecniche <strong>di</strong> osteosintesi nelle fratture complesse<br />

dell’epifisi prossimale dell’omero<br />

r. russo, M. Ciccarelli, F. Cautiero, a. Fontanarosa * , G. Della rotonda **<br />

rIaSSuNTO<br />

Il trattamento delle fratture del 1/3 prossimale dell’omero si è evoluto<br />

verso la conservazione della testa omerale, considerando attentamente<br />

la vascolarizzazione, la qualità dell’osso e lo spostamento<br />

della frattura. La classificazione “Lego” delle fratture può dare un<br />

ottimo ausilio sul rischio <strong>di</strong> necrosi. Negli ultimi 10 anni sono state<br />

trattate oltre 500 fratture dell’estremo prossimale dell’omero. Nel<br />

decennio soprain<strong>di</strong>cato abbiamo eseguito 162 RIOP, 13 sintesi del<br />

trochite con l’ausilio della artroscopia, sono stati effettuati 19 chio<strong>di</strong><br />

endomidollari, 134 osteosintesi con innesti ossei ed osteosuture, 76<br />

osteosintesi con sistema Da Vinci, 36 emiartroplastiche, 26 protesi<br />

inverse, e 40 interventi <strong>di</strong> sintesi mista ( placca, viti libere e fili k,<br />

ecc.). Il trattamento chirurgico delle fratture prossimali dell’omero<br />

ancora rappresenta in molti casi una sfida per il chirurgo ortope<strong>di</strong>co.<br />

Dalla letteratura è evidente che il numero delle complicazioni<br />

è ancora alto e controverso il trattamento. I nuovi materiali tecnici<br />

e le nuove tecniche chirurgiche in un futuro prossimo tenderanno a<br />

ridurre queste la complicanze.<br />

Parole chiave: fratture prossimali dell’omero, tecniche chirurgiche,<br />

sistema Da Vinci<br />

SuMMary<br />

The management of <strong>di</strong>splaced proximal humerus fractures has<br />

evolved toward humeral head preservation, with treatment decisions<br />

based on careful assessment of vascular status, bone quality,<br />

fracture pattern, degree of <strong>di</strong>splacement, and patient age and activity<br />

level. The “Lego” fracture classification is helpful in gui<strong>di</strong>ng<br />

treatment and in stratifying the risk for associated <strong>di</strong>sruption of the<br />

humeral head blood supply. In the last 10 years we have treated<br />

more 500 proximal humerus fractures thus uniforms: 162 percutaneous<br />

technique, 13 arthoscopic ostheosyntheses, 19 osteosynteses<br />

with humeral nail, 134 syntheses with bone graft and transosseus<br />

suture, 76 Da Vinci System procedure, 36 hemiarthroplasty, 26<br />

reverse shoulder prostheses and 40 miscellaneous treatment. The<br />

surgical treatment proximal humerus fractures still represents in<br />

U.O.C. <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e traumatologia Ospedale dei Pellegrini, Napoli; * Università <strong>di</strong><br />

Napoli Federico II; ** Seconda Università <strong>di</strong> Napoli<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

M. Ciccarelli, Ospedale dei Pellegrini, Via Portamen<strong>di</strong>na 41, 80136 Napoli. E-mail:<br />

ciccarelli.michele@gmail.com<br />

S254<br />

many cases a challenge for the orthopae<strong>di</strong>c surgeon. From the<br />

Literature it is obvious that the number of complications of the surgery<br />

is still high. New surgical technical and new materials would<br />

have in a next future to reduce these complication.<br />

Key words: proximal humerus fractures, surgical management,<br />

da Vinci System<br />

INTrODuzIONE<br />

L’approccio alla patologia traumatica della spalla ed in particolare<br />

delle fratture del 1/3 prossimale dell’omero è stato caratterizzato<br />

negli ultimi anni da notevoli cambiamenti, sia per l’uso <strong>di</strong> nuovi<br />

materiali quali il titanio associato ad altre leghe biocompatibili, a<br />

sostituti d’osso isolati o associati ad osso autologo e <strong>di</strong> banca, a<br />

fattori biologici stimolanti la crescita cellulare, che per il perfezionamento<br />

<strong>di</strong> nuove tecniche chirurgiche sia chiuse che mini invasive<br />

o aperte e <strong>di</strong> innovativi strumenti e sistemi <strong>di</strong> sintesi.<br />

Queste nuove terapie e la possibilità <strong>di</strong> scegliere tra <strong>di</strong>verse opzioni<br />

<strong>di</strong> trattamento hanno reso desueto e non più accettabili trattamenti<br />

ortope<strong>di</strong>ci tra<strong>di</strong>zionali quali il gesso ed altre complicate procedure<br />

che fino a circa 15 anni fa erano considerate terapie elettive. Ciò<br />

malgrado, la mancanza <strong>di</strong> assoluto consenso sulle classificazioni<br />

delle fratture prossimali dell’omero data la loro variabilità anatomopatologica,<br />

rende spesso <strong>di</strong>fficile effettuare una scelta terapeutica<br />

con<strong>di</strong>visa per una oggettiva non corrispondenza nella interpretazione<br />

della imaging, anche quella più complessa e moderna, spesso<br />

nello stesso gruppo <strong>di</strong> lavoro.<br />

Le fratture dell’epifisi prossimale dell’omero rappresentavano, fino<br />

ad un decennio fa, dal 5 al 7% delle fratture mentre attualmente<br />

sono valutabili intorno al 10%; ed epidemiologicamente circa il<br />

70% <strong>di</strong> soggetti colpiti è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> 60 anni ed il numero <strong>di</strong><br />

persone considerate come grande-anziani è in crescita. Inoltre negli<br />

ultimi 10 anni sono notevolmente aumentate quelle fratture che non<br />

sono inquadrabili nelle correnti classificazioni, per due motivi: il<br />

crescente numero <strong>di</strong> traumi ad alta od altissima energia dei soggetti<br />

giovani e l’allungamento della vita me<strong>di</strong>a con l’aumento della gravità<br />

della osteoporosi che comporta una comminuzione notevole<br />

delle parti articolari omerali prossimali. In queste due categorie <strong>di</strong><br />

pazienti il trattamento è spesso <strong>di</strong>fficile e l’in<strong>di</strong>cazione non è univoca,<br />

anzi la corrispondenza tra classificazione, in<strong>di</strong>cazione e tecnica<br />

chirurgica intra ed inter observer non è assolutamente costante 1 .<br />

MaTErIaLE E METODO<br />

Negli ultimi 10 anni presso la UOC <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong><br />

dell’ospedale dei Pellegrini <strong>di</strong> Napoli sono state trattate oltre 500

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