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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Protesi <strong>di</strong> tibiotarsica<br />

S. Giannini, a. Lear<strong>di</strong>ni, F. Catani, M. romagnoli, L. Berti, M. Cadossi, D. Luciani<br />

rIaSSuNTO<br />

Background. La protesi <strong>di</strong> tibiotarsica può rappresentare una valida<br />

alternativa all’artrodesi nel trattamento della patologia artrosica<br />

se oltre ad eliminare il dolore permette un buon recupero della funzionalità.<br />

Dopo l’insuccesso dei primi modelli protesici i <strong>di</strong>segni<br />

più recenti hanno ottenuto risultati migliori ma non ancora del tutto<br />

sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Obiettivi. Sulla base <strong>di</strong> pregressi stu<strong>di</strong> anatomici e biomeccanici<br />

è stato sviluppato un nuovo <strong>di</strong>segno protesico in grado <strong>di</strong> replicare<br />

la biomeccanica della tibiotarsica grazie a superfici articolari<br />

compatibili con il ruolo svolto dai legamenti. Scopo dello stu<strong>di</strong>o<br />

è verificare se clinicamente questo nuovo modello protesico ottiene<br />

risultati sod<strong>di</strong>sfacenti e una bassa percentuale <strong>di</strong> complicanze e<br />

revisioni.<br />

Meto<strong>di</strong>. 138 impianti eseguiti presso il nostro Istituto, sono stati<br />

valutati clinicamente tramite l’AOFAS e ra<strong>di</strong>ograficamente con un<br />

follow-up minimo <strong>di</strong> 2 anni.<br />

Risultati. L’AOFAS score me<strong>di</strong>o è aumentato significativamente dal<br />

pre-op ai vari follow-up così come la motilità della caviglia. È stata<br />

eseguita 1 sola revisione a causa <strong>di</strong> una infezione. Sono stati eseguiti<br />

4 reinterventi per impingement me<strong>di</strong>ale, deformità del retropiede.<br />

Conclusioni. La funzionalità e stabilità dell’impianto è risultata<br />

sod<strong>di</strong>sfacente e tali incoraggianti risultati preliminari dovranno<br />

essere riconfermati ad un più lungo follow-up.<br />

Parole chiave: protesi <strong>di</strong> caviglia, <strong>di</strong>segno protesico, risultati<br />

SuMMary<br />

Background. Total ankle arthroplasty as a valuable alternative to<br />

ankle arthrodesis in ankle arthritis treatment, must be recovered<br />

function and eliminate pain. After pioneer designs failures the more<br />

recent designs give better results but not satisfactory at all.<br />

Purpose. Accor<strong>di</strong>ng to extensive prior research, a new design of<br />

total ankle replacement was developed (BOX Ankle biomechanics<br />

has been replicated by the design of the components which are<br />

compatible with the natural role of the ligaments.<br />

Methods. 138 implants were performed in our Institute and were<br />

evaluated by AOFAS score and X-rays with a minimum follow-up<br />

of two years.<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

Clinica Ortope<strong>di</strong>ca e Traumatologica II, Istituto Ortope<strong>di</strong>co Rizzoli, Bologna, Via<br />

G.C. Pupilli 1, 40136 Bologna.<br />

G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S261-S263<br />

Results. The mean AOFAS score significantly increase from preop<br />

to post-op follow-up such as ankle range of motion. One revision<br />

only was performed for infection. 4 re-operation were done<br />

due to me<strong>di</strong>al impingement or hind foot deformities correction.<br />

Conclusions. Function and stability of the implants are satisfactory<br />

and these encouraging preliminary results necessitate a much<br />

longer follow-up.<br />

Keywords: total ankle replacement, prosthetic design, results<br />

INTrODuzIONE<br />

Le protesi <strong>di</strong> caviglia vengono impiantate da circa 35 anni con lo<br />

scopo <strong>di</strong> ottenere una risoluzione della sintomatologia dolorosa e<br />

<strong>di</strong> ristabilire una funzionalità tale da permettere lo svolgimento<br />

delle normali attività quoti<strong>di</strong>ane.<br />

Nonostante i molti tentativi <strong>di</strong> originalità ed efficacia nel <strong>di</strong>segno,<br />

i risultati clinici non sono ancora particolarmente sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Una recente metanalisi ha <strong>di</strong>mostrato su 1086 pazienti con<br />

“follow-up” 44,2 mesi un aumento me<strong>di</strong>o del punteggio AOFAS<br />

<strong>di</strong> 45,2 (sezione “dolore” +28,6, “funzione” +12,5) ma anche un<br />

aumento dell’escursione <strong>di</strong> soli +7°, e soprattutto una sopravvivenza<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 96,9% dopo 1 anno, e <strong>di</strong> 90,6% dopo 5 anni. Le<br />

complicazioni sono state infezioni superficiali (7,0-14,7%) e profonde<br />

(0,7-2,5%), loosening (1,3-9,5%), <strong>di</strong>slocazione (2,1-4,4%),<br />

fratture (6,2-20,7%), chirurgia <strong>di</strong> revisione (5,6-19,4%), “impingement”<br />

(0,0-33,5%), conversione in artrodesi (3,2-9,5%) 1 .<br />

Questi recenti deludenti risultati clinici delle sostituzioni protesiche<br />

della tibiotarsica ha spinto il gruppo <strong>di</strong> ricerca del Rizzoli,<br />

in collaborazione con l’Oxford Orthopae<strong>di</strong>c Engineering Centre,<br />

nella <strong>di</strong>rezione della comprensione della mobilità articolare in<br />

termini <strong>di</strong> contributo sinergico <strong>di</strong> legamenti e superfici articolari.<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati dagli autori 2-5 hanno <strong>di</strong>mostrato lo stretto<br />

rapporto fra la geometria dei legamenti e le conformazioni delle<br />

superfici articolari della tibiotarsica. Tali osservazioni implicano<br />

che le superfici articolari devono sod<strong>di</strong>sfare il requisito <strong>di</strong><br />

muoversi in contatto reciproco, mantenendo allo stesso tempo le<br />

fibre dei legamenti CaFi e TiCa ad una lunghezza costante. Per<br />

il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> sostituzioni protesiche <strong>di</strong> tibiotarsica, ne consegue<br />

che le conformazioni delle superfici protesiche debbano essere<br />

compatibili con la geometria delle strutture legamentose mantenute<br />

all’articolazione. Nel rispetto <strong>di</strong> tale nuovo criterio, la nuova<br />

protesi proposta dagli autori consiste dunque in una componente<br />

tibiale ed una talare (o astragalica) metalliche, insieme ad un<br />

componente meniscale interme<strong>di</strong>a in polietilene da inserire fra<br />

i primi due, con le superfici articolari del tutto congruenti con<br />

quelle corrispondenti nelle componenti metalliche. La conforma-<br />

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