30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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attuali materiali e tecniche <strong>di</strong> osteosintesi per la mano<br />
parativi <strong>di</strong> confronto fra placche bioriassorbibili e in titanio in chirurgia<br />
maxillo-faciale <strong>di</strong>mostrano che, allo stato attuale, non vi sono evidenze<br />
scientifiche a supporto delle placche riassorbibili 21 ; a parità <strong>di</strong> efficacia<br />
queste ultime <strong>di</strong>mostrano un’incidenza <strong>di</strong> complicazioni maggiori 22 .<br />
La stabilità angolare ha trovato recente impiego anche nella sintesi<br />
delle fratture della mano (Fig. 2). Analogamente ad altri <strong>di</strong>stretti, i vantaggi<br />
della stabilità angolare riguardano principalmente quelle fratture<br />
pluriframmentarie o meta<strong>di</strong>afisarie dove la compressione interframmentaria<br />
sia <strong>di</strong>fficile da realizzare – in questi casi la placca agisce<br />
come “fissatore interno” – o nelle fratture su ossa osteoporotiche. Le<br />
placche possono avere fori combinati per le viti corticali standard e per<br />
le viti a stabilità angolare (LCP Compact Hand, Synthes Ltd) o singoli<br />
fori che possono essere utilizzati in<strong>di</strong>fferentemente per i due sistemi <strong>di</strong><br />
viti (ALPS Hand, De Puy Int Ltd). Le viti possono essere fissate alla<br />
placca secondo un angolo fisso prestabilito che, in alcuni sistemi, può<br />
essere variato <strong>di</strong> un certo arco <strong>di</strong> angolazione (SmartLock technology,<br />
Stryker Ltd,). I teorici vantaggi delle placche a stabilità angolare nella<br />
mano non sono attualmente suffragati da evidenze scientifiche sicure.<br />
Gayendran et al. 20 in uno stu<strong>di</strong>o comparativo fra modelli <strong>di</strong> placche,<br />
non evidenzia significative <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> resistenza torsionale fra le<br />
placche a doppia filiera che utilizzavano viti standard rispetto a quelle<br />
con viti a stabilità angolare; le prime, al contrario, evidenziavano una<br />
maggiore resistenza ai carichi in flessione.<br />
Le fratture <strong>di</strong>afisarie spiroi<strong>di</strong> o oblique instabili dei metacarpi e delle<br />
falangi e le fratture articolari (Fig.3) vengono comunemente fissate dopo<br />
riduzione a cielo aperto con 2 o più viti. Vengono normalmente impiegate<br />
viti in titanio da 2,0-2,5 mm per i metacarpi e da 1,2-1,7 mm per le<br />
falangi. Le viti possono essere applicate secondo la tecnica AO <strong>di</strong> compressione<br />
interframmentaria, o più semplicemente utilizzando viti bicorticali<br />
con una singola fresatura. Diversi stu<strong>di</strong> non evidenziano <strong>di</strong>fferenze<br />
nella resistenza meccanica 23 o nei risultati clinici 24 fra le due meto<strong>di</strong>che;<br />
la semplicità e la riduzione dei passaggi chirurgici, con conseguente riduzione<br />
dei tempi operatori e del rischio <strong>di</strong> comminuzione o propagazione<br />
della frattura, rappresentano un vantaggio della tecnica <strong>di</strong> sintesi interframmentaria<br />
con viti bicorticali rispetto alla tecnica AO con vite lag. La<br />
ricerca della minima invasività possibile ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> viti<br />
cannulate miniaturizzate da utilizzare con tecnica per cutanea 25 .<br />
Nel trattamento delle fratture della mano la fissazione esterna viene<br />
riservata a fratture complesse altamente comminute <strong>di</strong>afisarie o articolari,<br />
associate o meno a per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza ossea o a lesioni delle parti<br />
molli, in cui non sia possibile ottenere una ricostruzione anatomica. I<br />
vantaggi risiedono nel fissare la frattura con sufficiente stabilità e minima<br />
invasività e danno ai tessuti molli consentendo una mobilizzazione<br />
imme<strong>di</strong>ata delle articolazioni a<strong>di</strong>acenti la frattura. Sebbene i sistemi <strong>di</strong><br />
fissazione esterna possono essere costruiti in maniera artigianale con<br />
materiali facilmente <strong>di</strong>sponibili nelle sale operatorie 26 , i prodotti commerciali<br />
garantiscono una stabilità ed una modularità maggiore. I sistemi<br />
utilizzano “fiches” filettate autoperforanti e autofilettanti e morsetti<br />
in acciaio connessi da barre in acciaio o, preferibilmente, in composti<br />
del carbonio che offrono il vantaggio della leggerezza, della resistenza<br />
e della ra<strong>di</strong>otrasparenza; in alcuni sistemi le “fiches” possono essere<br />
sostituite da fili <strong>di</strong> K, filettati o non 27 . Nelle fratture articolari alcuni<br />
sistemi prevedono l’impiego <strong>di</strong> un fissatore articolato che, producendo<br />
una sufficiente <strong>di</strong>astasi articolare, mantiene e protegge la riduzione ottenuta<br />
con la ligamentotaxi o con altri mezzi <strong>di</strong> sintesi associati (viti, fili <strong>di</strong><br />
K) consentendo una mobilizzazione imme<strong>di</strong>ata dell’articolazione.<br />
S310<br />
a B<br />
Fig. 1. Osteosintesi endomidollare a cielo chiuso per via prossimo-<strong>di</strong>stale <strong>di</strong> fratture <strong>di</strong>afisarie trasversali<br />
del 4° e 5° metacarpo (A, B).<br />
a B<br />
Fig. 2. Osteosintesi con placca a stabilità angolare <strong>di</strong> frattura pluriframmentaria del 5° metacarpo (A, B).<br />
a<br />
Fig. 3. Osteosintesi con viti <strong>di</strong> fratture articolari del 3° e 4° metacarpo (A, B).<br />
Nella fissazione esterna l’esatta <strong>di</strong>sposizione delle “fiches” è in<strong>di</strong>spensabile<br />
per evitare interferenze con i ten<strong>di</strong>ni e i tessuti periarticolari<br />
28 ; un posizionamento errato, pur mantenendo la stabilità, può<br />
compromettere la mobilità articolare.<br />
DISCuSSIONE<br />
Gli esiti <strong>di</strong> un trattamento inadeguato delle fratture della mano<br />
possono essere estremamente invalidanti per la funzionalità del-<br />
B