14.05.2013 Views

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

del ginocchio, scrosci, blocchi e versamenti, fa sospettare la presenza<br />

<strong>di</strong> un danno a livello della cartilagine articolare.<br />

Nonostante la RMN abbia sensibilmente migliorato la <strong>di</strong>agnosi delle<br />

lesioni, potrebbe ancora sotto/sopravvalutarle a causa della loro non<br />

ottimale sensibilità e specificità: la letteratura riporta dei valori che<br />

oscillano tra il 75% e il 93% 13 .<br />

L’esame artroscopico rimane attualmente il gold standard per la<br />

valutazione della superficie articolare.<br />

I trattamenti chirurgici si avvalgono <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tecniche, alcune delle<br />

quali possono riparare la lesione cartilaginea mentre altre hanno<br />

come obiettivo la ricostruzione del sito danneggiato.<br />

Tra le prime possiamo ricordare il debridement o il lavaggio articolare,<br />

lo shaving e le tecniche <strong>di</strong> stimolazione midollare quali le<br />

perforazioni, le abrasioni (Fig. 1) e le microfratture (Fig. 2).<br />

Tra le seconde sono da menzionare le tecniche <strong>di</strong> ricostruzione del<br />

<strong>di</strong>fetto cartilagineo con materiale autologo: il trapianto osteocondrale<br />

massivo (Fig. 3), la mosaicoplastica (Fig. 4), il trapianto <strong>di</strong><br />

Fig. 1. Tecnica chirurgica <strong>di</strong> condroabrasione: visualizzazione intraoperatoria artroscopia.<br />

M. Marcacci, et al.<br />

pericondrio o periostio, il trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi ed infine<br />

l’innesto <strong>di</strong> prodotti sintetici bioingegnerizzati.<br />

Le lesioni <strong>di</strong> notevole <strong>di</strong>mensione del III e IV grado <strong>di</strong> Outerbridge e<br />

le gravi per<strong>di</strong>te osteocondrali sono le in<strong>di</strong>cazioni più significative per<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che atte alla ricostruzione del <strong>di</strong>fetto.<br />

Il trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi <strong>di</strong> prima generazione rappresenta<br />

sicuramente uno strumento terapeutico molto interessante, non però<br />

privo <strong>di</strong> notevoli svantaggi. Oltre alle <strong>di</strong>fficoltà connesse alla procedura<br />

chirurgica dobbiamo aggiungere quelle legate alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

maneggiare la coltura delicata dei condrociti in soluzione liquida. Gli<br />

ACI <strong>di</strong> seconda generazione usano tecniche <strong>di</strong> ingegneria tissutale<br />

per creare tessuto similcartilagineo in un sistema colturale tri<strong>di</strong>mensionale<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> superare tutte le complicanze correlate<br />

alla coltura cellulare e alle tecniche chirurgiche precedenti; inoltre<br />

Fig. 2. Tecnica chirurgica <strong>di</strong> microfratture: visualizzazione intraoperatoria artroscopia. Fig. 3. Tecnica chirurgica <strong>di</strong> innesto osteocondrale massivo: visualizzazione intraoperatoria.<br />

S159

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!