30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Chirurgia mini-invasiva del rachide lombare<br />
Negli ultimi anni, è <strong>di</strong>venuto molto <strong>di</strong>ffuso<br />
l’uso <strong>di</strong> alcuni tipi <strong>di</strong> spaziatori interspinosi per<br />
il trattamento a cielo aperto o a cielo chiuso<br />
delle stenosi 17 18 (Fig. 2). Inizialmente vi è stata<br />
quasi un’“esplosione” nell’uso <strong>di</strong> questi presi<strong>di</strong><br />
in stenosi <strong>di</strong> qualsiasi gravità. Tuttavia, i risultati<br />
spesso scadenti forniti nelle stenosi marcate<br />
ha spinto molti chirurghi a limitarne l’uso alle<br />
stenosi <strong>di</strong> moderata gravità.<br />
DISCOPaTIa DEGENEraTIVa<br />
Fino a pochi anni fa, il trattamento corrente<br />
della lombalgia cronica da <strong>di</strong>scopatia degenerativa<br />
era un’artrodesi vertebrale posterolaterale<br />
o intersomatica, o una stabilizzazione<br />
<strong>di</strong>namica 20 . Negli ultimi anni vi è stata, ancor<br />
più che nelle stenosi, un’ “esplosione” nell’uso<br />
degli spaziatori interspinosi, applicati ad uno<br />
o più livelli. Poiché il loro uso necessita <strong>di</strong><br />
apofisi spinose ampie e resistenti, questi presi<strong>di</strong><br />
sono stati applicati esclusivamente ai livelli<br />
vertebrali soprastanti ad L5-S1. Recentemente<br />
è stato introdotto un <strong>di</strong>spositivo (Percudyn)<br />
che, pur non essendo uno spaziatore, consente<br />
<strong>di</strong> limitare in estensione il movimento della<br />
vertebra soprastante rispetto alla sottostante,<br />
riducendo gli stress meccanici sul <strong>di</strong>sco. Ma<br />
soprattutto esso può essere usato anche per il<br />
livello L5-S1 (Fig. 3).<br />
Nell’ultimo decennio sono stati introdotti vari<br />
tipi <strong>di</strong> protesi <strong>di</strong> nucleo polposo, costituite<br />
da <strong>di</strong>versi materiali, che vengono inserite nel<br />
<strong>di</strong>sco per via posteriore o laterale. A tutt’oggi,<br />
peraltro, sono presi<strong>di</strong> poco usati e dei quali<br />
si conosce poco sui risultati anche a breve o<br />
me<strong>di</strong>o termine.<br />
Gli anni 2000 hanno visto affermarsi l’uso<br />
delle cellule staminali per le patologie <strong>di</strong> molti<br />
organi e tessuti. Ovviamente, non poteva restare<br />
escluso il <strong>di</strong>sco intervertebrale. Sono stati<br />
effettuati molti stu<strong>di</strong> sperimentali sull’inoculazione<br />
nel <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> cellule <strong>di</strong> nucleo polposo<br />
coltivate in vitro o <strong>di</strong> cellule staminali ottenute<br />
dal midollo osseo. Tuttavia, l’uso clinico è<br />
stato molto limitato anche perché i risultati<br />
terapeutici sono stati finora <strong>di</strong> breve termine e<br />
ancora piuttosto incerti.<br />
Stabilizzazioni<br />
L’ultimo decennio ha visto nascere numerose<br />
strumentazioni a viti peduncolari applicabili<br />
per via percutanea con brevi incisioni parasagittali<br />
attraverso le quali si inseriscono le viti<br />
sotto visione amplioscopica e successivamente<br />
le barre <strong>di</strong> connessione. Queste strumentazioni<br />
S196<br />
a B<br />
Fig. 2. Ra<strong>di</strong>ografia postoperatoria antero-posteriore (A) e laterale (B) <strong>di</strong> paziente con stenosi L4-L5 trattato con spaziatore Aperius per<br />
via percutanea.<br />
a B<br />
Fig. 3. Impianto Percudyn applicato a livello L5-S1 in paziente con <strong>di</strong>scopatia degenerativa e lombalgia cronica. Prima dell’intervento è<br />
stata effettuata un’infiltrazione <strong>di</strong> anestetico locale sulle articolazioni posteriori L5-S1 che ha eliminato in larga misura il dolore per alcune<br />
ore, in<strong>di</strong>cando che la sintomatologia era presumibilmente dovuta sia alla <strong>di</strong>scopatia che ad alterazioni degenerative articolari.<br />
a B<br />
Fig. 4. Paziente <strong>di</strong> 78 anni con spon<strong>di</strong>lolistesi degenerativa della vertebra L4, che non era ipermobile nelle ra<strong>di</strong>ografie funzionali, e lombalgia<br />
cronica resistente ai trattamenti conservativi. È stata effettuata una stabilizzazione a viti peduncolari percutanea a sinistra e un’artrodesi<br />
postero-laterale destra, e applicata una placca interspinosa (Aspen), in<strong>di</strong>cata dalle frecce, con completa risoluzione del dolore lombare.