30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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La chirurgia del nanismo <strong>di</strong>sarmonico<br />
artrosi la chirurgia più in<strong>di</strong>cata è quella <strong>di</strong> sostituzione protesica 23 24 .<br />
Il gruppo delle <strong>di</strong>splasie spon<strong>di</strong>lo-epifiso-metafisarie comprende<br />
un ampio numero <strong>di</strong> patologie, tutte caratterizzate da bassa statura<br />
<strong>di</strong>sarmonica grave, associata a grave danno delle articolazioni e a<br />
deformità del rachide (instabilità atlo-assiale, iperlordosi lombare,<br />
scoliosi e cifosi toracica). La chirurgia ortope<strong>di</strong>ca è anche in<br />
queste forme in<strong>di</strong>cata per la correzione dei problemi articolari e<br />
rachidei 25 . Dato il grave e precoce danno articolare la chirurgia <strong>di</strong><br />
allungamento degli arti è controin<strong>di</strong>cata.<br />
Il gruppo delle <strong>di</strong>splasie metafisarie comprende malattie genetiche<br />
autosomiche dominanti, che interessano solo la regione metafisaria<br />
delle ossa lunghe con danno articolare in<strong>di</strong>retto. Possono essere<br />
associate a patologie multiorgano con vari deficit enzimatici 26 .<br />
La forma più comune è la Displasia metafisaria tipo Schmid,<br />
variante lieve della forma tipo Jansen, caratterizzata da moderata<br />
bassa statura <strong>di</strong>sarmonica (130-160 cm) e da alterazioni metafisarie<br />
del femore prossimale (coxa vara) e della tibia prossimale e<br />
<strong>di</strong>stale 27 . La chirurgia ortope<strong>di</strong>ca è in<strong>di</strong>cata nella correzione delle<br />
deviazioni assiali degli arti inferiori e nelle forme con danno articolare<br />
lieve anche alla correzione della bassa statura.<br />
SINDrOMI TurNErIaNE<br />
Sono definite sindromi Turneriane un gruppo <strong>di</strong> patologie pressoché<br />
esclusive del sesso femminile, accomunate da bassa statura e da alcuni<br />
caratteri fenotipici propri della sindrome <strong>di</strong> Turner. Sono malattie<br />
genetiche ere<strong>di</strong>tarie, con trasmissione legata al sesso o autosomica.<br />
Sono dovute ad anomalie cariotipiche legate al sesso la sindrome<br />
<strong>di</strong> Turner, relativamente frequente (1/5000 nati vivi), che è caratterizzata<br />
dalla delezione del cromosoma X (45 X0) e la Disgenesia<br />
gona<strong>di</strong>ca mista, più rara, che è caratterizzata da mosaicismo<br />
(45X0/46XX).<br />
Sono autosomiche, legate ad aberrazioni cromosomiche con cariotipi<br />
normali, la sindrome <strong>di</strong> Turner maschile (46XY) e la sindrome <strong>di</strong><br />
Noonan (46XX o 46XY) maschile o femmnile 5 .<br />
Il quadro clinico è polimorfo, potendo essere presenti <strong>di</strong>fferenti<br />
sta<strong>di</strong> dalla sindrome <strong>di</strong> Turner conclamata a forme sfumanti nella<br />
normalità.<br />
La bassa statura è <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a gravità (circa il 15,5% in meno rispetto<br />
al normale), <strong>di</strong>sarmonica con 2/3 del <strong>di</strong>fetto a carico degli arti<br />
inferiori e 1/3 a carico della colonna vertebrale. L’accorciamento<br />
degli arti è tipicamente mesomelico essendo più accorciate le tibie<br />
rispetto ai femori 28 . La statura me<strong>di</strong>a nelle forme più gravi è <strong>di</strong> circa<br />
142 cm 29 .<br />
In letteratura esistono poche esperienze pubblicate 5 28 30-31 . Nei lavori<br />
presentati si nota un’alta incidenza <strong>di</strong> complicazioni (21% – 90% al<br />
femore; 33,3% – 40% alla tibia), soprattutto legate a <strong>di</strong>fetti nell’osteogenesi,<br />
che hanno comportato aumento dei tempi <strong>di</strong> guarigione e<br />
aumento del numero <strong>di</strong> interventi chirurgici. Per ridurre le complicazioni<br />
Hahn ha pensato <strong>di</strong> ricorrere, in questi pazienti all’allungamento<br />
del femore con chiodo endomidollare telescopico 28 .<br />
MaTErIaLI E METODI<br />
Dal gennaio 1981 al <strong>di</strong>cembre 2009 abbiamo operato per allungamento<br />
degli arti inferiori oltre 250 pazienti affetti da bassa statura<br />
<strong>di</strong>sarmonica. Di questi pazienti la maggioranza (67%) era affetta da<br />
acondroplasia. Le altre cause <strong>di</strong> bassa statura registrate sono state<br />
l’ipocondroplasia (17%%), le sindromi Turneriane (12%) mentre<br />
nel 4% dei casi non è stato possibile porre una <strong>di</strong>agnosi eziologica<br />
certa. Di questi 250 pazienti 20, tutti acondroplasici, sono stati<br />
operati anche per l’allungamento degli omeri.<br />
Le tecniche utilizzate e i risultati ottenuti sono stati oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti<br />
revisioni, già pubblicate nei dettagli 5 12 17 32 33 .<br />
DISCuSSIONE<br />
L’allungamento chirurgico degli arti, nonostante i miglioramenti<br />
delle tecniche e delle strategie chirurgiche e riabilitative adottate,<br />
continua ad essere una procedura complessa, invasiva, rischiosa,<br />
con un alto numero <strong>di</strong> complicazioni e comportante lunghi tempi<br />
<strong>di</strong> trattamento. Oltre a questo richiede un particolare approccio<br />
psicologico da parte dell’equipe <strong>di</strong> operatori (chirurghi, fisiatri,<br />
fisioterapisti) nei confronti dei pazienti e dei loro familiari. Infatti<br />
il paziente che affronta l’allungamento possiede grosse aspettative<br />
che non sempre potranno essere sod<strong>di</strong>sfatte e che in tutti i casi<br />
andranno a scontrarsi con la sofferenza e i costi (sociali, familiari,<br />
temporali) derivanti dalla procedura.<br />
Nonostante ciò, i benefici che l’allungamento degli arti porta ai<br />
pazienti una volta completata la procedura, sono tangibili e <strong>di</strong> lunga<br />
durata. Tutti i pazienti da noi trattati hanno riconosciuto un netto<br />
miglioramento della loro vita quoti<strong>di</strong>ana, sia per quanto riguarda<br />
un miglioramento delle funzioni quoti<strong>di</strong>ane sia per quanto riguarda<br />
l’autostima: l’aumento <strong>di</strong> statura ha comportato in tutti i casi la<br />
sensazione <strong>di</strong> sentirsi meglio accettati con una riduzione del senso<br />
<strong>di</strong> impotenza legato alla <strong>di</strong>sabilità causata dalla bassa statura. Infine<br />
la complessità stessa della procedura <strong>di</strong> allungamento, le complicazioni<br />
incontrate, la sofferenza legata alle fasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazione e <strong>di</strong><br />
recupero funzionale sono state in molti casi vissute come “prove”<br />
<strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> carattere.<br />
Riguardo alla chirurgia delle deformità peri e intraarticolari, presenti<br />
nella maggior parte delle forme <strong>di</strong> osteocondro<strong>di</strong>splasie, le in<strong>di</strong>cazioni<br />
chirurgiche non <strong>di</strong>fferiscono da quanto riportato in letteratura<br />
per la correzione delle deformità osteoarticolari: correzione dei<br />
<strong>di</strong>fetti assiali e rotatori degli arti prima dello sviluppo <strong>di</strong> lesioni<br />
degenerative intraarticolari e sostituzione protesica articolare in caso<br />
<strong>di</strong> danno cartilagineo massivo. Per quanto riguarda la chirurgia protesica<br />
bisogna comunque considerare la complessità dell’intervento<br />
legata alla presenza della deformità ossea, alla taglia dei segmenti da<br />
sostituire e alla scarsa qualità del patrimonio osseo presente.<br />
La chirurgia ortope<strong>di</strong>ca delle deformità rachidee causa <strong>di</strong> danno<br />
neurologico richiede infine una attenta ricerca della comparsa <strong>di</strong><br />
sintomi e segni <strong>di</strong> danno neurologico ingravescente, un attento<br />
stu<strong>di</strong>o delle cause e il loro precoce trattamento.<br />
CONCLuSIONI<br />
La chirurgia ortope<strong>di</strong>ca nelle forme <strong>di</strong> nanismo <strong>di</strong>sarmonico offre<br />
complessivamente buoni risultati soprattutto per quanto riguarda il<br />
miglioramento della qualità della vita dei soggetti operati, come si<br />
evince dalla letteratura analizzata e come abbiamo riscontrato nella<br />
nostra esperienza. È importante segnalare che questo miglioramen-