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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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alla presenza <strong>di</strong> deformità angolari, e un eventuale trattamento<br />

chirurgico dovrà prendere in considerazione anche quest’ultime.<br />

• Deviazioni angolari: pur non essendo noto il meccanismo patogenetico<br />

alla base <strong>di</strong> tale fenomeno, le formazioni esostosiche<br />

(soprattutto quelle ad origine dalla tibia prossimale) possono<br />

provocare un <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> crescita asimmetrico delle fisi del<br />

ginocchio che generalmente esita in un progressivo valgismo<br />

delle ginocchia (mono o bilaterale) 9 .<br />

Tale valgismo, riportato in letteratura nell’8-33% dei pazienti<br />

con malattia esostosante, raggiunge gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> severità variabile<br />

da paziente a paziente: da casi in cui si riscontra solo una lieve<br />

accentuazione del valgismo fisiologico delle ginocchia, con un<br />

modesto <strong>di</strong>sturbo estetico in assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi funzionali e<br />

senza che il grado <strong>di</strong> valgismo possa pre<strong>di</strong>sporre a un’artrosi<br />

secondaria precoce per l’alterazione <strong>di</strong> carico, a quadri <strong>di</strong> valgismo<br />

severo (con Distanza Inter-Malleolare, DIM, che può raggiungere<br />

i 15-20 cm) che richiedono un trattamento chirurgico.<br />

– L’intervento ideale in questi casi consiste nell’asportazione<br />

chirurgica dell’esostosi che provoca il <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> crescita<br />

(se identificabile), associata a un’epifisiodesi temporanea<br />

asimmetrica con cambre poste a cavaliere della cartilagine<br />

<strong>di</strong> accrescimento sul suo versante me<strong>di</strong>ale. Tale procedura,<br />

infatti, <strong>di</strong> semplice esecuzione chirurgica e poco invasiva per<br />

il paziente (che riprende la deambulazione nell’arco <strong>di</strong> due<br />

giorni dall’intervento, e torna alla sua vita normale nel giro<br />

<strong>di</strong> 15-20 giorni circa), mira a frenare la crescita delle cartilagini<br />

<strong>di</strong> accrescimento sul versante me<strong>di</strong>ale del ginocchio e ad<br />

ottenere una correzione progressiva dell’asse dell’arto grazie<br />

alla crescita residua del versante esterno della fisi stessa.<br />

Anche se i risultati non sono sovrapponibili a quelli che si<br />

ottengono nei casi <strong>di</strong> valgismo i<strong>di</strong>opatico delle ginocchia, e<br />

anche se la correzione finale non è preve<strong>di</strong>bile con certezza, i<br />

risultati <strong>di</strong> tale procedura sono più che sod<strong>di</strong>sfacenti (miglioramento<br />

dell’asse, arresto della progressione del valgismo).<br />

Requisito essenziale <strong>di</strong> tale intervento è che l’in<strong>di</strong>cazione<br />

sia posta quando le fisi siano ancora attive, e abbiano<br />

ancora un potenziale residuo <strong>di</strong> crescita tale da consentire<br />

la correzione progressiva del valgismo: generalmente l’età<br />

ottimale per tale intervento è <strong>di</strong> 10-11 anni per le femmine<br />

e <strong>di</strong> 12-13 anni per i maschi, ma tali valori variano a<br />

seconda della severità del valgismo (quanto più grave sarà<br />

il valgismo, tanto più precoce dovrà essere l’intervento) e<br />

dello sviluppo somatico del paziente.<br />

– Nel caso <strong>di</strong> pazienti a termine <strong>di</strong> accrescimento con valgismo<br />

severo, sono in<strong>di</strong>cati interventi <strong>di</strong> osteotomia <strong>di</strong><br />

correzione dell’asse, effettuati a livello femorale o tibiale<br />

(a seconda <strong>di</strong> dove sia localizzata la deformità), con<br />

asportazione <strong>di</strong> cunei ossei (osteotomie in sottrazione) o<br />

introduzione <strong>di</strong> cunei <strong>di</strong> osso omologo prelevati dalla banca<br />

dell’osso (osteotomie in ad<strong>di</strong>zione) per i casi in cui alla<br />

deviazione angolare si associ anche una modesta ipometria<br />

dell’arto. La sintesi potrà essere effettuata per mezzo <strong>di</strong> fili<br />

<strong>di</strong> Kirschner o con placche e viti. È richiesto un congruo<br />

periodo <strong>di</strong> immobilizzazione gessata, nonché un’astensione<br />

dal carico prolungata, fino a che la consolidazione del<br />

focolaio osteotomico non consenta un carico progressivo.<br />

O. Donzelli, et al.<br />

Fig. 10. M, 8 aa, quadro clinico <strong>di</strong> lussazione del capitello ra<strong>di</strong>ale. Si associa voluminosa esostosi a<br />

livello dell’omero prossimale.<br />

Fig. 11. F, 5 aa, esostosi a livello della falange interme<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>stale del 5° <strong>di</strong>to con deviazione<br />

dell’asse.<br />

Ci sembra opportuno sottolineare ancora una volta quanto sia<br />

fondamentale pianificare correttamente il momento della correzione<br />

chirurgica del valgismo delle ginocchia: se non viene<br />

posta in<strong>di</strong>cazione nei tempi giusti e si superano i limiti temporali<br />

per una possibile epifisiodesi asimmetrica, unica soluzione<br />

rimane l’osteotomia, un intervento <strong>di</strong> gran lunga più invasivo<br />

per il paziente, in quanto richiede una più lunga immobilizzazione<br />

e ospedalizzazione, e tempi <strong>di</strong> recupero prolungati.<br />

ESOSTOSI a LIVELLO DELLa CaVIGLIa<br />

Le formazioni esostosiche che interessano la caviglia possono<br />

provocare dolore, riduzione della motilità e <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> crescita<br />

(e dunque deviazioni dell’asse) 1 2 :<br />

• l’asportazione chirurgica sarà in<strong>di</strong>cata in caso <strong>di</strong> esostosi sintomatiche<br />

che non rispondono al trattamento conservativo.<br />

S119

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