30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Il trattamento chirurgico nel mieloma<br />
Circa il 60% <strong>di</strong> tutte le metastasi ossee da mieloma sono localizzate<br />
a livello della colonna vertebrale dove il corpo vertebrale<br />
è la parte più comunemente colpita da metastasi. Le metastasi a<br />
livello vertebrale possono causare dolore, instabilità, deformità<br />
e paraplegia. Come per qualsiasi osso colpito, i due obiettivi<br />
<strong>di</strong> base nel trattamento <strong>di</strong> tali lesioni sono la conservazione<br />
della funzione neurologica e della stabilità. Nella maggior parte<br />
dei pazienti questi obiettivi possono essere raggiunti grazie<br />
all’utilizzo della ra<strong>di</strong>oterapia e degli steroi<strong>di</strong> (nei casi in cui<br />
non vi sia coinvolgimento neurologico) 18-20 . La progressione<br />
<strong>di</strong> malattia può avvenire in maniera graduale o acuta con crolli<br />
vertebrali. Le lesioni traumatiche della colonna vertebrale con<br />
coinvolgimento neurologico (cioè con danni al midollo spinale)<br />
vengono definite mieliche; le fratture in cui non vi sia tale coinvolgimento,<br />
amieliche.<br />
Vi è un’ulteriore sud<strong>di</strong>visione, che viene <strong>di</strong> consueto seguita, per-<br />
Fig. 4. Caso clinico. Uomo con lesione osteolitica da mieloma del collo femore dx. Quadro preoperatorio.<br />
S40<br />
a<br />
Fig. 5. Intervento <strong>di</strong> stabilizzazione preventiva per consentire la ra<strong>di</strong>oterapia locale. Quadro postoperatorio.<br />
ché ha determinanti effetti sul trattamento <strong>di</strong> tali lesioni; quella tra<br />
lesioni traumatiche stabili ed instabili.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista generale questa sud<strong>di</strong>visione è, <strong>di</strong> estrema importanza<br />
perché con<strong>di</strong>ziona il tipo <strong>di</strong> trattamento da porre in opera.<br />
Il giu<strong>di</strong>zio sulla stabilità o sull’instabilità <strong>di</strong> una lesione traumatica<br />
della colonna vertebrale appare perciò <strong>di</strong> fondamentale importanza,<br />
poiché curare con mezzi incruenti (gessi o corsetti) una frattura<br />
patologica instabile non può che portare ad un insuccesso; d’altra<br />
parte trattare chirurgicamente una lesione traumatica stabile, espone<br />
il paziente agli ingiustificati rischi della chirurgia.<br />
Il giu<strong>di</strong>zio circa la stabilità (o l’instabilità) <strong>di</strong> una frattura vertebrale<br />
viene dato tramite le immagini ra<strong>di</strong>ografiche tra<strong>di</strong>zionali, corredate<br />
delle prove <strong>di</strong>namiche in flesso-estensione e ben<strong>di</strong>ng laterale, e per<br />
mezzo della TAC e/o Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), che<br />
in<strong>di</strong>viduano le varie strutture vertebrali lesionate.<br />
Di recente utilizzo, sono state considerate due nuove procedure<br />
per alleviare il dolore, ripristinare (ove possibile) l’altezza dei<br />
corpi vertebrali nei casi <strong>di</strong> collasso e rafforzare il rachide stesso:la<br />
vertebroplastica e la cifoplastica. Vertebroplastica e cifoplastica<br />
sono due nuove meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> trattamento minimamente invasivo<br />
utilizzate per lo più nei pazienti anziani. Queste due tecniche<br />
consistono nell’iniezione percutanea <strong>di</strong> cemento acrilico nel<br />
corpo vertebrale.<br />
Solo in casi eccezionali (metastasi isolate) vi è in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> rimozione<br />
della lesione metastatica con criteri analoghi a quelli della<br />
chirurgia dei tumori spinali primitivi. La vertebroplastica è la stabilizzazione<br />
della frattura me<strong>di</strong>ante cementazione fatta per iniezione<br />
percutanea <strong>di</strong> cemento acrilico (da una o due piccole cannule) nel<br />
corpo vertebrale. Il cemento, dopo pochi minuti polimerizza acquistando<br />
consistenza e proprietà meccaniche <strong>di</strong> resistenza ai carichi.<br />
Il metodo permette così la “guarigione” della frattura e previene<br />
che le deformità possano peggiorare nel tempo.<br />
La cifoplastica rappresenta un’evoluzione della vertebroplastica.<br />
La tecnica prevede infatti, prima della stabilizzazione del corpo<br />
vertebrale fratturato, la correzione delle deformità prodotta da un<br />
palloncino che viene <strong>di</strong>latato all’interno del corpo vertebrale, per<br />
B a B<br />
Fig. 6. Caso clinico. Uomo con lesione osteolitica L2 da mieloma multiplo con invasione massiva del<br />
canale vertebrale e paraparesi ingravescente.