14.05.2013 Views

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’artrite infettiva ematogena oggi<br />

microrganismo a livello articolare: i linfociti rilasciano le citochine<br />

pro-infiammatorie che richiamano la risposta immunitaria cellulome<strong>di</strong>ata<br />

e che provocano la liberazione degli enzimi proteolitici:<br />

inizia il danneggiamento delle cartilagini articolari e delle strutture<br />

collaginee (41).<br />

Già dopo 2 o 3 giorni si osservano le prime lesioni cartilaginee con<br />

esposizione dell’osso subcondrale.<br />

Dopo una settimana le lesioni cartilaginee sono gravemente<br />

destruenti, si possono essere formate raccolte ascessuali inaccessibili<br />

agli antibiotici e inizia la fibrosi granuleggiante dei tessuti<br />

articolari (42).<br />

La classificazione secondo Gaechter (1) risale al 1985: è una<br />

classificazione anatomopatologica che descrive la progressiva<br />

<strong>di</strong>struzione articolare in corso <strong>di</strong> artrite infettiva:<br />

1. grado I: iperemia sinoviale con versamento articolare;<br />

2. grado II: presenza <strong>di</strong> essudato purulento intraarticolare, ipertrofia<br />

sinoviale, aumento della cellularità del liquido sinoviale;<br />

3. grado III: ipertrofia sinoviale, aderenze e se<strong>di</strong>menti;<br />

4. grado IV: marcata ipertrofia sinoviale, danni cartilaginei, segni<br />

ra<strong>di</strong>ografici <strong>di</strong> osteolisi con erosioni subcondrali.<br />

La progressione dei danni articolari decorre in funzione del tempo<br />

trascorso dalla contaminazione alla <strong>di</strong>agnosi: da ciò si deduce l’importanza<br />

della <strong>di</strong>agnosi precoce e <strong>di</strong> conseguenza del trattamento<br />

imme<strong>di</strong>ato<br />

MaTErIaLI E METODI<br />

La casistica presso la nostra Unità Operativa dal 1994 al 2005 comprende<br />

58 pazienti operati con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> artrite infettiva <strong>di</strong> ginocchio,<br />

<strong>di</strong> questi 47 sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o, con età variabile da<br />

22 a 75 anni (me<strong>di</strong>a 48 anni), 29 maschi e 18 femmine.<br />

Il 36% dei pazienti, pari a 21 su 58 totali, era affetto da un’artrite<br />

ematogena <strong>di</strong> ginocchio.<br />

Secondo la sta<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Gaechter al momento del trattamento 8<br />

pazienti (17%) erano allo sta<strong>di</strong>o II, 9 pazienti erano allo sta<strong>di</strong>o III<br />

(19%), e 30 pazienti (63,8%) allo sta<strong>di</strong>o IV. Di questi, 37 sono stati<br />

sottoposti a trattamento artroscopico e 10 a trattamento artrotomico<br />

(entrambe le procedure consistenti in lavaggio, sbrigliamento dei<br />

tessuti infetti e sinoviectomia parziale superficiale).<br />

In tutti i pazienti è stata eseguita una precoce riabilitazione postoperatoria,<br />

con l’uso <strong>di</strong> mobilizzazione passiva continua e fisiochinesiterapia<br />

assistita, oltre a terapia antibiotica mirata, quando<br />

possibile, per non meno <strong>di</strong> 8 settimane; in nessun caso è stata<br />

adottata la tecnica dell’istillazione lavaggio continuo con soluzioni<br />

antisettiche o antibiotiche.<br />

rISuLTaTI<br />

Dei 37 pazienti operati artroscopicamente, 32 sono guariti dall’infezione<br />

(86,5%) e 5 pazienti hanno avuto una reci<strong>di</strong>va (11,1%),<br />

<strong>di</strong> questi ultimi 5 pazienti 1 è guarito dopo altri due interventi.<br />

Sono stati valutati i risultati sotto il profilo generale secondo la<br />

classificazione <strong>di</strong> Jackson, abbiamo ottenuto risultati eccellenti in<br />

12 pazienti (33,3%), buoni in 15 pazienti (40,6%), me<strong>di</strong>ocri in 8<br />

(21,6%), e scarsi in 2 pazienti (5,4%).<br />

S68<br />

Dei 10 pazienti trattati per via artrotomica, i risultati sull’infezione<br />

sono stati analoghi, mentre dal punto <strong>di</strong> vista funzionale secondo<br />

la classificazione <strong>di</strong> Jackson abbiamo avuto in 4 casi risultati buoni<br />

(40%), me<strong>di</strong>ocri in 4 casi (40%) e insod<strong>di</strong>sfacenti in 2 (20%).<br />

arTrITI INFETTIVE DI aLTrI DISTrETTI arTICOLarI<br />

Dal 1998 abbiamo trattato forme <strong>di</strong> artrite infettiva in altri <strong>di</strong>stretti<br />

articolari. In particolare, abbiamo trattato 14 casi <strong>di</strong> artrite settica<br />

<strong>di</strong> spalla, 15 casi <strong>di</strong> artrite settica <strong>di</strong> polso-mano, 10 casi <strong>di</strong> artrite<br />

settica <strong>di</strong> anca, 9 <strong>di</strong> caviglia e infine 7 relative alle articolazioni<br />

del piede.<br />

Mentre per la spalla, il gomito e la caviglia si è sempre proceduto,<br />

almeno in prima istanza, con un approccio artroscopico, nelle rimanenti<br />

forme il debridement è stato eseguito per via artrotomica.<br />

La scelta artrotomica è stata dettata dall’impossibilità <strong>di</strong> utilizzare<br />

con vantaggio la tecnica artroscopica.<br />

arTrITE TuBErCOLarE<br />

L’artrite tubercolare è un’infezione dell’articolazione causata da una<br />

localizzazione “postprimaria” del Micobacterium Tubercolosis.<br />

Solo una piccola parte della popolazione affetta da tubercolosi<br />

primaria dei polmoni o linfonodale sviluppa una forma <strong>di</strong> artrite<br />

tubercolare, le articolazioni prevalentemente colpite sono le anche,<br />

le ginocchia, il rachide e in misura decisamente minore le caviglie<br />

ed i polsi.<br />

Nella maggior parte dei casi si tratta <strong>di</strong> una forma monoarticolare,<br />

sebbene non sia raro il coinvolgimento <strong>di</strong> più articolazioni.<br />

Nella maggior parte dei casi in anamnesi è descritto un trauma<br />

pregresso dell’articolazione coinvolta, alcune settimane prima<br />

dell’insorgenza del quadro artritico.<br />

Questo quadro patologico non è attualmente <strong>di</strong>ffuso come avveniva<br />

alcune generazioni fa, in particolare per la prevalenza <strong>di</strong> infezioni<br />

a partire da latte non pastorizzato contaminato da Micobatterium<br />

bovis, anche grazie alla migliorata sorveglianza veterinaria degli<br />

allevamenti.<br />

I flussi migratori a carattere mon<strong>di</strong>ale da aree <strong>di</strong> endemia dell’infezione,<br />

che si sono attuati negli ultimi anni, stanno riportando questo<br />

quadro patologico <strong>di</strong> attualità anche nel nostro Paese.<br />

La storia naturale <strong>di</strong> questa infezione articolare, in assenza <strong>di</strong> terapia,<br />

implica una risoluzione spontanea, dopo che si sia verificato<br />

comunque un grave danno articolare, senza che vi sia un rischio.<br />

La presentazione clinica della malattia è subdola rispetto alle forme<br />

non specifiche.<br />

Assistiamo ad una riduzione dell’articolarità, pur in assenza<br />

<strong>di</strong> una sintomatologia dolorosa importante, alla presenza <strong>di</strong> un<br />

versamento articolare in assenza <strong>di</strong> segni <strong>di</strong> infiammazione eclatanti,<br />

a cui vanno aggiunti i segni sistemici <strong>di</strong> infezione specifica<br />

(febbricola, sudorazione notturna, anemizzazione ed eventuale<br />

calo ponderale).<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è sempre la contaminazione strettamente ematogena<br />

della membrana sinoviale articolare, da cui l’aggressione<br />

batterica si estende alle superfici articolari comportando un danno<br />

cartilagineo irreversibile.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!