30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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MaTErIaLI E METODI<br />
Dall’Ottobre 2001 abbiamo iniziato presso il nostro Centro <strong>di</strong><br />
Chirurgia del Rachide uno stu<strong>di</strong>o clinico prospettico non randomizzato<br />
sulle protesi <strong>di</strong>scali lombari. Entro il Dicembre 2006,<br />
follow-up minimo 1 anno, erano state posizionate 84 protesi <strong>di</strong>scali<br />
lombari su 62 pazienti. 3 pazienti sono stati persi nel follow-up,<br />
altri 2 non hanno più voluto eseguire ra<strong>di</strong>ografie. Il nostro stu<strong>di</strong>o è<br />
stato eseguito sui 57 (91,9%) pazienti con dati clinici e ra<strong>di</strong>ografici<br />
completi, per un totale <strong>di</strong> 78 protesi (Tab. I). 31 (54,4%) erano<br />
femmine, 26 (45,6%) maschi. L’età me<strong>di</strong>a all’intervento era 41,77<br />
± 7,46 anni (30-57).<br />
36 (63,2%) pazienti sono stati trattati con protesi a singolo livello,<br />
15 (26,4%) a doppio livello, 3 (5,2%) a triplo livello, e 3 (5,2%)<br />
ibride (protesi ad un livello e artrodesi al livello contiguo). La<br />
descrizione della popolazione <strong>di</strong> base è riassunta in Tabella I.<br />
Tra i 36 (63,2%) pazienti trattati ad un solo livello, 12 (33,3%)<br />
sono stati trattati in L4-L5, 24 (66,7%) in L5-S1.<br />
Tra i 15 (26,4%) pazienti trattati a doppio livello, in 1 (6,7%)<br />
caso sono stati sostituiti L3-L4 e L5-S1, in 1 caso (6,7%) L3-L4 e<br />
L4-L5, gli altri 13 (86,6%) L4-L5 e L5-S1.<br />
La sostituzione tripla (3 pazienti) è stata sempre eseguita nei <strong>di</strong>schi<br />
L3-L4, L4-L5 e L5-S1.<br />
I pazienti con protesi ibrida sono stati tutti (100%) trattati con protesi<br />
in L4-L5 e artrodesi in L5-S1.<br />
Le prime 26 protesi impiantate erano Pro<strong>di</strong>sc, le altre 52 Maverick.<br />
Questo rimane un dato conoscitivo, in quanto non abbiamo comparato<br />
le <strong>di</strong>verse protesi tra loro.<br />
Per quanto riguarda l’eziologia (Tab. I), nel totale dei 78 <strong>di</strong>schi<br />
sostituiti 51 (64,4%) erano affetti da <strong>di</strong>scopatia degenerativa primitiva,<br />
23 (29,5%) <strong>di</strong>scopatia post-erniectomia, 2 (2,55%) <strong>di</strong>scopatie<br />
Tab. I. Descrizione delle caratteristiche dei 57 pazienti sottoposti a 78 protesi<br />
lombari tra l’Ottobre 2001 e il Dicembre 2006.<br />
Parametro N° %<br />
Eziologia<br />
degenerativa 51 64,4<br />
post-erniectomia 23 29,5<br />
con ED 2 2,55<br />
giunzionale 2 2,55<br />
N° livelli<br />
1 36 63,2<br />
2 15 26,4<br />
3 3 5,2<br />
1+1 3 5,2<br />
Livello trattato<br />
L3-L4 5 6,4<br />
L4-L5 32 41,0<br />
L5-S1 41 52,6<br />
Sesso<br />
M 26 45,6<br />
F 31 54,4<br />
Età 41,77 ± 7,46 anni (30- 57)<br />
D.a. Fabris Monterumici, r. Sinigaglia<br />
associate a ernia <strong>di</strong>scale, 2 (2,55%) <strong>di</strong>scopatia giunzionale inferiore<br />
in esiti artrodesi vertebrale.<br />
Tra i 36 pazienti sottoposti a singolo livello, 19 (52,8%) erano<br />
affetti da <strong>di</strong>scopatia degenerativa primitiva, 13 (36,1%) <strong>di</strong>scopatia<br />
post-erniectomia, 2 (5,55%) <strong>di</strong>scopatie associate a ernia <strong>di</strong>scale,<br />
2 (5,55%) <strong>di</strong>scopatia giunzionale inferiore in esiti artrodesi vertebrale.<br />
Tra i 15 pazienti con doppia protesi, 8 (53,3%) soffrivano <strong>di</strong><br />
doppia <strong>di</strong>scopatia degenerativa, 3 (20%) doppia <strong>di</strong>scopatia posterniectonia,<br />
4 (26,7%) <strong>di</strong>scopatia degenerativa ad un livello e posterniectomia<br />
al livello contiguo.<br />
I tre pazienti sottoposti a tripla sostituzione protesica soffrivano<br />
tutti (100%) <strong>di</strong> tripla <strong>di</strong>scopatia degenerativa. I tre pazienti con protesi<br />
ibrida presentavano tutti e tre (100%) <strong>di</strong>scopatia degenerativa<br />
sul livello sostituito con protesi.<br />
Protesi <strong>di</strong>scali lombari: planning pre-operatorio e tecnica chirurgica<br />
Il corretto impianto <strong>di</strong> una protesi <strong>di</strong>scale lombare inizia con<br />
un corretto planning pre-operatorio, atto al ridurre al minimo le<br />
conosciute <strong>di</strong>fficoltà intraoperatoria. La chirurgia dovrà poi essere<br />
la meno invasiva possibile da assicurare l’ottimo posizionamento<br />
dell’impianto. A tale fine i punti essenziali sono 5 56 :<br />
• planning pre-operatorio (storia chirurgica, valutazione morfologia<br />
pelvica e lombare, stu<strong>di</strong>o dei vasi prevertebrali lombari);<br />
• approccio chirurgico;<br />
• preparazione dello spazio <strong>di</strong>scale;<br />
• posizionamento <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> protesi;<br />
• utilizzo navigazione fluroscopico o computer-assistita intraoperatoria.<br />
Gli ultimi 4 punti sono evidentemente raggruppabili sotto approccio<br />
e tecnica chirurgica.<br />
Planning pre-operatorio<br />
Come già detto il planning pre-operatorio inizia nel momento in<br />
cui viene posta l’in<strong>di</strong>cazione alla protesi lombare. E inizia andando<br />
ad esaminare l’anatomia del paziente, in quanto svariati fattori<br />
anatomici possono complicare o rendere impossibile l’impianto<br />
della protesi, e sono quin<strong>di</strong> da considerare come controin<strong>di</strong>cazioni<br />
all’impianto. Tra questi: una precedente chirurgia addominale, le<br />
cui cicatrici fibrotiche possono complicare l’approccio peritoneale<br />
o retroperitoneale; una scoliosi lombare > 20° è da considerare<br />
controin<strong>di</strong>cazione, in quando causerebbe una <strong>di</strong>stribuzione asimmetrica<br />
dei carichi assiali sulla protesi e sui corpi vertebrali, fonte<br />
certa <strong>di</strong> insuccesso 25 ; spon<strong>di</strong>lolisi/spon<strong>di</strong>lolistesi, in quanto causa<br />
<strong>di</strong> instabilità (ve<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni e controin<strong>di</strong>cazioni, introduzione).<br />
Vi sono poi da considerare alcuni fattori morfologici pelvici, quali<br />
l’angolo <strong>di</strong> obliquità sacrale o sacral slope (in<strong>di</strong>ce dell’obliquità<br />
del <strong>di</strong>sco L5-S1, che non dovrà mai essere > 70° altrimenti causa<br />
insuccesso dell’integrazione dell’impianto per eccessive forze <strong>di</strong><br />
taglio) e l’orientamento del <strong>di</strong>sco L5-S1 in relazione con la sinfisi<br />
pubica (in quanto in relazione all’approccio chirurgico) per la<br />
sostituzione del <strong>di</strong>sco L5-S1. L’inquadramento deve comprendere<br />
anche uno stu<strong>di</strong>o dei vasi prevertebrali lombari (in particolare<br />
arterie e vene iliache e renali) 57 con RMN o TC “3D” (Fig. 5) e<br />
degli elementi posteriori (in particolare le zigoapofisi – Fig. 6) consentirà<br />
<strong>di</strong> evitare sorprese legate a eventuali varianti anatomiche o<br />
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