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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Mezzi <strong>di</strong> sintesi e <strong>di</strong>spositivi innovativi in chirurgia dell’avampiede<br />

TraTTaMENTO DELLE DEFOrMITà DELL’aLLuCE<br />

La patologie <strong>di</strong> interesse chirurgico <strong>di</strong> più frequente riscontro a<br />

carico dell’articolazione metatarso-falangea prima (MF1) è rappresenta<br />

dall’alluce valgo, sia esso primitivo o secondario.<br />

Come anticipato nell’introduzione, nella correzione dell’alluce valgo,<br />

il concetto <strong>di</strong> chirurgia ossea ricostruttiva si è imposto negli<br />

ultimi anni, conducendo all’esecuzione <strong>di</strong> osteotomie del primo<br />

metatarsale (M1), in se<strong>di</strong> variabili, a seconda del grado <strong>di</strong> deformità<br />

(congruente, incongruente, sublussato), del grado <strong>di</strong> valgismo<br />

misurato come angolo fra M1 e base falangea (F1) (angolo AV),<br />

dell’angolo intermetatarsale (IMA), della presenza <strong>di</strong> obliquità del<br />

piano articolare sul piano traverso rispetto all’asse <strong>di</strong>afisario <strong>di</strong> M1<br />

(proximal articular set angle o PASA), dell’eventuale osteoartrosi<br />

della MF1.<br />

Nell’algoritmo <strong>di</strong> trattamento generalmente accettato, che ricalca<br />

solo in parte quello proposto dall’American Academy of Foot and<br />

Ankle Surgeons (AOFAS), vengono proposte osteotomie <strong>di</strong>stali per<br />

IMA fino a 17° e MF1 congruenti/incongruenti, osteotomie meta<strong>di</strong>afisarie<br />

o alla base <strong>di</strong> M1 per IMA maggiori e MF1 incongruente<br />

o sublussato (in genere AV sopra i 40°), artrodesi MF1 per patologie<br />

osteoartrosiche, in alternativa a sostituzioni protesiche articolari<br />

1 .<br />

Fa eccezione a questa impostazione la chirurgia mini-invasiva<br />

(MIS) praticata sia con mini-incisioni (tipo SERI), che con frese<br />

abrasive (PDO-Rever<strong>di</strong>n-Isham).<br />

Con tali osteotomie così eseguite, lineari tipo Hohmann-Kramer<br />

oppure con cuneo <strong>di</strong> sottrazione tipo Rever<strong>di</strong>n-Isham, associando o<br />

meno una fissazione con filo <strong>di</strong> Kirschner percutaneo (PDO-SERI)<br />

o stabilizzandole con semplice bendaggio (Rever<strong>di</strong>n-Isham), gli<br />

Autori affrontano tutte le deformità in valgo dell’alluce, escluse<br />

ovviamente le patologie artrosiche.<br />

Nel campo delle osteotomie <strong>di</strong>stali (la più <strong>di</strong>ffusa con design a “V”<br />

coricato ad apice <strong>di</strong>stale detta <strong>di</strong> Austin o Chevron per il design<br />

caratteristico) attualmente sono presenti molti opzioni <strong>di</strong> stabilizzazione,<br />

che vanno dal filo <strong>di</strong> Kirschner per cutaneo, alle viti tipo<br />

Herbert, in titano o in materiale riassorbibile. Si tratta <strong>di</strong> tecniche<br />

standard, ormai note e largamente applicate.<br />

a<br />

S274<br />

B<br />

Fig. 1. Esempio <strong>di</strong> osteotomia metafisaria correttiva tipo Mitchell per alluce valgo con IMA<br />

elevato. Buona correzione con normalizzazione degli angoli e copertura dei sesamoi<strong>di</strong>. Il<br />

chiodo Endolog <strong>di</strong>mostra avanzata consolidazione già a 30 gg.<br />

Sono presenti invece importanti innovazioni nel campo delle osteotomie<br />

metafisarie, ove la necessità <strong>di</strong> importante traslazione laterale<br />

nasce dalla presenza <strong>di</strong> un IMA elevato.<br />

È noto infatti, come ci ricorda Myerson, come ad ogni millimetro <strong>di</strong><br />

traslazione laterale del frammento <strong>di</strong>stale corrisponda la correzione<br />

<strong>di</strong> 1 grado <strong>di</strong> IMA 2 . Trattandosi <strong>di</strong> deformità superiori a 17° sarà<br />

necessario traslare per grandezze pari anche a 10 mm, con ovvie<br />

problematiche <strong>di</strong> sintesi.<br />

L’osteotomia metafisaria <strong>di</strong>stale più <strong>di</strong>ffusa è l’osteotomia lineare<br />

<strong>di</strong> Mitchell, eseguita in senso lineare rettilineo, ortogonale all’asse<br />

<strong>di</strong> M1 sul piano sagittale, orientata perpen<strong>di</strong>colarmente all’asse <strong>di</strong><br />

M2 sul piano traverso in caso <strong>di</strong> traslazione neutra, oppure appena<br />

obliquamente in caso <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> compressione, per deformità in<br />

valgo avanzate superiori a 40° <strong>di</strong> AV.<br />

Nella osteotomia lineare metafisaria <strong>di</strong> Mitchell la presenza <strong>di</strong> due<br />

superfici osteotomiche lisce e senza incastro facilita ampi spostamenti,<br />

ma il ridotto contatto osseo, che rimane dopo lo spostamento, e<br />

l’intrinseca instabilità, dovuta all’assenza <strong>di</strong> incastro, rendono <strong>di</strong>fficile<br />

la sintesi con tecnica tra<strong>di</strong>zionale e problematica la guarigione.<br />

Il carico poi deve essere sicuramente <strong>di</strong>lazionato, in contrasto con<br />

l’imperativo ormai oggi attuale <strong>di</strong> un rapido recupero in carico.<br />

Allo scopo <strong>di</strong> garantire da un lato una efficiente e calcolata traslazione,<br />

dall’altro stabilità e rapida consolidazione <strong>di</strong> questa osteotomia,<br />

sono stati presentati sul mercato chio<strong>di</strong> endomidollari <strong>di</strong> sintesi,<br />

che ricalcano in parte le soluzioni adottate per la traumatologia<br />

degli arti, Il chiodo Endolog (LARKS) è quello che ha sviluppato<br />

più entusiasmo, per la sua facilità <strong>di</strong> applicazione e le sue caratteristiche<br />

biomeccaniche.<br />

Eseguita l’osteotomia lineare con un piccolo accesso me<strong>di</strong>ale e relativa<br />

capsulotomia, si liberano le parti molli me<strong>di</strong>ante una liberazione<br />

laterale per via plantare, con tenotomia dell’adduttore e sblocco<br />

manuale della deformità, forzando in varo la base falangea.<br />

Si calibra quin<strong>di</strong> la correzione me<strong>di</strong>ante un impianto <strong>di</strong> prova, adatto<br />

alla traslazione desiderata e si passa poi all’impianto definitivo,<br />

che prevede un infibulo nel canale metatarsale con appoggio a tre<br />

punti ed una vite epifisaria me<strong>di</strong>o-laterale attraverso il chiodo, per<br />

un inchiodamento bloccato.<br />

Già dalle prime esperienze tale impianto è sembrato vincente, per la<br />

stabilità, la combinazione fra elasticità<br />

e allineamento, che determina una<br />

progressiva compressione, la facilità<br />

d’uso.<br />

Altra sua caratteristica vincente l’ingombro<br />

minimo, senza fasti<strong>di</strong>ose sporgenze<br />

a livello del bordo osseo, con<br />

immaginabili conseguenze a livello<br />

della calzata del piede nella scarpa.<br />

Nonostante la traslazione, le osteotomie<br />

consolidano in maniera velocissima<br />

(Fig. 1).<br />

Questo impianto, parzialmente limitato<br />

nella <strong>di</strong>ffusione da un certo costo, sta<br />

trovando oggi ampia <strong>di</strong>ffusione e sono<br />

già presenti positive segnalazioni, presentate<br />

a Convegni specialistici.<br />

Mancano per ora, come per molti

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