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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Le protesi <strong>di</strong>scali lombari<br />

Fig. 5. TC con ricostruzioni “3D”. Visione anteriore: evidente anomalia delle arterie renali (3 a sx,<br />

1 a dx).<br />

degenerative. A tal fine può essere utilizzata la classificazione <strong>di</strong><br />

Cappelades mo<strong>di</strong>ficata da Ma<strong>di</strong> 57 che considera particolarmente a<br />

rischio e quin<strong>di</strong> controin<strong>di</strong>cazione alla sostituzione <strong>di</strong>scale L5-S1<br />

una giunzione iliocavale bassa con angolo unione ≥ 60°. Per la<br />

sostituzione del <strong>di</strong>sco L4-L5 bisogna prestare particolare attenzione<br />

al carrefour venoso lombare 58 , ed in ogni caso la presenza<br />

<strong>di</strong> calcificazioni aortiche deve richiamare ad una chirurgia molto<br />

prudente e delicata, specialmente nell’atto <strong>di</strong> retrazione dell’aorta,<br />

Fig. 6. Classificazione su RMN dell’artrosi delle zigoapofisi sec. Fujiwara. A) normale; B) riduzione<br />

spazio o minima osteofitosi; C) sclerosi o moderata osteofitosi; D) marcata osteofitosi (da: Fujiwara<br />

et al., 1999).<br />

S204<br />

così da evitare embolismi 59 . La corretta selezione dei pazienti è<br />

assolutamente essenziale al fine del successo della meto<strong>di</strong>ca.<br />

Approccio e tecnica chirurgica<br />

Il paziente (Fig. 7) viene posto supino a braccia e gambe abdotte (la<br />

cosiddetta posizione “Da Vinci”). Il tavolo operatorio deve essere<br />

posizionato in modo da permettere il libero movimento del fluoroscopio<br />

sul livello desiderato (Fig. 7) e con 15° <strong>di</strong> Trendelemburg.<br />

Braccia e gambe devono poi essere ammortizzate ed assicurate<br />

al tavolo operatorio. Alternativa alla posizione “Da Vinci” è la<br />

classica posizione supina a gambe addotte, comunque da noi mai<br />

utilizzata.<br />

Approccio chirurgico al <strong>di</strong>sco L5-S1<br />

Dopo repere fluoroscopico <strong>di</strong> livello (Fig. 8), si effettua una incisione<br />

trasversa sottomobelicale me<strong>di</strong>ana (detta <strong>di</strong> Pfannenstiel)<br />

(Fig. 9), della lunghezza <strong>di</strong> circa 6-8 cm. In caso <strong>di</strong> precedenti<br />

accessi addominali si consiglia un approccio chirurgico alternativo<br />

alla precedente cicatrice chirurgica, specialmente per evitare<br />

problemi vascolari o ureterali 60 . Al livello L5-S1 si può procedere<br />

in<strong>di</strong>fferentemente da dx o da sx, mentre per tutti i livelli superiori<br />

è molto più sicuro l’approccio sinistro, a causa della fragile natura<br />

della vena cava <strong>di</strong> destra 56 . Per preferenza e semplicità nell’avere<br />

sempre lo stesso approccio noi proce<strong>di</strong>amo sempre con approccio<br />

sinistro a tutti i livelli, L5-S1 compreso. Una volta scollato il tessuto<br />

sottocutaneo si identifica la linea alba e si procede verso sinistra<br />

fino ad identificare la fascia del muscolo retto anteriore <strong>di</strong> sx, che<br />

viene incusa longitu<strong>di</strong>nalmente e retratta lateralmente. A questo<br />

punto si procede ad identificare ed incidere la fascia posteriore del<br />

retto. Si scosta me<strong>di</strong>almente il sacco peritoneale, e, seguendo la<br />

via retroperitoneale, si in<strong>di</strong>vidua il ventre dell’ileopsoas e, me<strong>di</strong>almente<br />

ad esso, i vasi iliaci <strong>di</strong> sx e l’uretere (Fig. 10). La via retroperitoneale<br />

è da preferire alla transperitoneale per la significativa<br />

minor incidenza <strong>di</strong> complicanze, tra cui eiaculazione retrograda,<br />

ileo paralitico, ostruzione intestino tenue 61 62 .<br />

Seguendo e scavalcando me<strong>di</strong>amente i vasi si giunge al promontorio<br />

sacrale. È necessario porre particolare attenzione ad alcune<br />

Fig. 7. Posizione “Da Vinci” con paziente a braccia e gambe abdotte. Da notare come il tavolo<br />

operatorio venga posizionato in modo da permettere il libero movimento del fluoroscopio sul livello<br />

desiderato, e con 15° <strong>di</strong> Trendelemburg.

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