30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Mezzi <strong>di</strong> sintesi e <strong>di</strong>spositivi innovativi in chirurgia dell’avampiede<br />
infibulo con filo <strong>di</strong> Kirschner, variabile da 0,8 mm fino a 1,6 mm,<br />
infissi assialmente, oppure con due fili sottili, per effetto antirotazione.<br />
Il metodo è semplice e veloce, presenza il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> una sintesi non<br />
stabile, che entra dal lato pulpare e necessita <strong>di</strong> rimozione del filo<br />
stesso e <strong>di</strong> gestione della sporgenza del filo stesso, non consente al<br />
paziente uso <strong>di</strong> scarpa normale, impe<strong>di</strong>sce il lavaggio del <strong>di</strong>to fino<br />
a rimozione.<br />
Difficile inoltre proteggere la sporgenza del filo, perché cappucci e<br />
protezioni varie (es. pin balls e simili) possono decubitare, ingombrano<br />
e sono, oltretutto, costose.<br />
Inoltre non è rara la non-consolidazione o, peggio, alterata consolidazione<br />
con deformità secondaria. Possibili le infezioni 6 .<br />
Ecco allora compararie mo<strong>di</strong>fiche all’incastro (peg and dowel)<br />
mirate ad evitare la sporgenza del filo <strong>di</strong> Kirschner, senza pero ottenere<br />
stabilità assoluta e senza risultati convincenti, se non in mano<br />
all’ideatore 8 .<br />
A tutt’oggi tecniche alternative, quali spaziatori, pin riassorbibili,<br />
viti assiali, cerchiaggi, non hanno tuttavia <strong>di</strong>mostrato eccessivi vantaggi<br />
rispetto al filo <strong>di</strong> Kirschner tra<strong>di</strong>zionale, presentando invece<br />
costi maggiori e sensibile <strong>di</strong>fficoltà tecnica, nonché, come nel caso<br />
delle viti, potenziale lesività sulla IFD 8 9 .<br />
Recentemente sono comparsi sul mercato mezzi <strong>di</strong> sintesi de<strong>di</strong>cati,<br />
specifici per il <strong>di</strong>to a martello, atti a superare gli svantaggi della<br />
fissazione tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Si tratta <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> sintesi endomidollari, atti a garantire una presa<br />
ottimale sulle corticali delle falangi corrispondenti, e a garantire un<br />
buon allineamento.<br />
Il principio fra i vari <strong>di</strong>spositivi presenti sul mercato è analogo:<br />
dapprima preparazione dell’artrodesi con tecnica classica, a superfici<br />
contrapposte lisce, quin<strong>di</strong> perforazione quanto necessario delle<br />
contrapposte <strong>di</strong>afisi e poi inserimento o avvitamento nei due canali<br />
contrapposti.<br />
In qualche modello il sistema è unico, in altri si deve attuare un<br />
incastro <strong>di</strong> una sull’altra delle due componenti in un unico complesso<br />
stabile.<br />
Grande dote <strong>di</strong> tutti questi modelli un inserimento non pulpare, che<br />
preserva i delicati tessuti<br />
dell’apice del <strong>di</strong>to. I più<br />
evoluti presentano inoltre<br />
la possibilità <strong>di</strong> garantire<br />
un certa flessione della IFP<br />
(fra 5° e 15°), per migliorare<br />
la presa del <strong>di</strong>to.<br />
Il modello Smart Toe<br />
(Memometal) si presenta<br />
come una cambra endomidollare<br />
con una ogiva elastica<br />
prossimale ed un terminale<br />
aperto a “V” con due<br />
piccoli dentini, in titanio a<br />
memoria <strong>di</strong> forma (nitinol).<br />
Si caratterizza per un inserimento<br />
<strong>di</strong> tipo elastico, non<br />
invasivo, con buona stabilità<br />
antirotazionale.<br />
S276<br />
Fig. 3. Impianto endomidollare nelle <strong>di</strong>ta per artrodesi<br />
IFD multiple con sistema Smart toe a memoria<br />
<strong>di</strong> forma. Nessuna sporgenza pulpare, stabilità<br />
rotazionale, allineamento corretto.<br />
Questo consente uso imme<strong>di</strong>ato del <strong>di</strong>to, carico rapido, protezione<br />
dall’acqua solo per sette giorni<br />
Non richiede rimozione, essendo in titanio (Fig. 3).<br />
I primi risultati sono molto incoraggianti, in<strong>di</strong>cati specie in pazienti<br />
a rischio infettivo come i <strong>di</strong>abetici, mentre l’unico suo limite sembra<br />
essere il costo 10 .<br />
Il modello StayFuse (Zimmer-Tornier), anch’esso in titanio, si caratterizza<br />
per due microviti in grado <strong>di</strong> incastrarsi stabilmente una sull’altra,<br />
una volta stabilmente avvitate nelle rispettive <strong>di</strong>afisi falangee.<br />
Anche questo montaggio risulta stabile, veloce, con inserimento<br />
non pulpare, rapida guarigione.<br />
Sembra però essere notevolmente rigido, rispetto al precedente, e<br />
presume una buona qualità dell’osso falangeo, situazione non così<br />
frequente in pazienti anziani.<br />
Anche in questo caso l’uso, soprattutto nel caso <strong>di</strong> più <strong>di</strong>ta, ne limita<br />
l’uso.<br />
CONCLuSIONI<br />
La chirurgia dell’avampiede stimola lo sviluppo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> sintesi<br />
e <strong>di</strong>spositivi innovativi, per la richiesta sempre più forte <strong>di</strong> guarigione<br />
rapida, senza complicanze e con carico imme<strong>di</strong>ato.<br />
L’uso <strong>di</strong> questi mezzi deve inquadrarsi nella severa impostazione<br />
biomeccanica <strong>di</strong> questa chirurgia, l’unica che garantisce risultati<br />
ottimali.<br />
Purtroppo il sistema italiano a DRG, ricor<strong>di</strong>amo unico anche in procedure<br />
complesse su più <strong>di</strong>ta ed anche in caso <strong>di</strong> bilateralità, limita<br />
spesso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> questi materali e <strong>di</strong>spositivi innovativi, per<br />
costi incompatibili con i rimborsi previsti.<br />
Nonostante questo riteniamo che la loro conoscenza ed il loro uso<br />
debba essere promosso, beninteso in presenza <strong>di</strong> verificati vantaggi<br />
nella qualità dei risultati.<br />
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