30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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L’imaging nelle malattie sistemiche dello scheletro in età evolutiva<br />
G. Pagnotta, E. Pacciani * , D. Barbuti * , L. Oggiano, D. Mascello<br />
rIaSSuNTO<br />
Nonostante le osteocondro<strong>di</strong>splasie prese singolarmente siano estremamente<br />
rare, esse rappresentano un numero cospicuo se considerate<br />
globalmente: basti infatti pensare che al momento ne sono state in<strong>di</strong>viduate<br />
e classificate almeno 175. Nell’insieme esse hanno un’incidenza<br />
che supera, per esempio, quella dei tumori scheletrici maligni.<br />
Due sono gli aspetti che questo articolo vuole stressare: riba<strong>di</strong>re l’importanza<br />
<strong>di</strong> una corretta <strong>di</strong>agnosi che va condotta il più precocemente<br />
possibile, in quanto nel tempo le caratteristiche peculiari della malattia,<br />
che ne permettono la <strong>di</strong>agnosi, vanno gradualmente a sfumare e confluire<br />
in un quadro generico <strong>di</strong> “alterazione dello sviluppo e della densità<br />
dell’osso”; inoltre, si vuole sottolineare l’importanza della <strong>di</strong>agnosi prenatale<br />
che trova un’assoluta in<strong>di</strong>cazione in queste malattie sistemiche<br />
dello scheletro, in quanto permette <strong>di</strong> attivare in tempi precoci modalità<br />
<strong>di</strong> parto più consone alla salute della madre e del bambino.<br />
Tali malattie, che vengono oggi classificate e <strong>di</strong>stinte dai <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />
secondari da aberrazione cromosomica (ad esempio trisomia 18 e<br />
13), dalle malattie metaboliche da accumulo (ad esempio mucopolissaridosi)<br />
e dalle malattie metaboliche scheletriche (ad esempio ipofosfatasia),<br />
sono attualmente sempre più geneticamente determinate<br />
e i geni del collagene (COL) sono quelli più frequentemente coinvolti<br />
nel determinismo della malattia, come COL1A1 e COL1A2 nella<br />
osteogenesi imperfetta o come COL2A1 nella <strong>di</strong>splasia spon<strong>di</strong>loepifisaria<br />
e nella <strong>di</strong>splasia spon<strong>di</strong>lo-epifisimetafisaria.<br />
La finalità <strong>di</strong> questo articolo è quella <strong>di</strong> sottolineare l’importanza<br />
della corretta <strong>di</strong>agnosi in queste malattie, in quanto ognuna ha delle<br />
caratteristiche peculiari ed evoluzioni estremamente <strong>di</strong>fferenziate.<br />
Ma, <strong>di</strong> contro, la <strong>di</strong>agnosi non deve essere forzata. Se i segni clinici<br />
e ra<strong>di</strong>ografici non si adattano perfettamente al sospetto <strong>di</strong>agnostico<br />
non bisogna forzare la <strong>di</strong>agnosi ipotizzando una forma similare.<br />
Sospen<strong>di</strong>amo il giu<strong>di</strong>zio e torniamo sul caso dopo 6 mesi.<br />
Se ad un quadro clinico si attribuisce una <strong>di</strong>agnosi, è con quella che<br />
viene identificata ed è <strong>di</strong>fficile mo<strong>di</strong>ficarla.<br />
Parole chiave: osteocondro<strong>di</strong>splasia, ra<strong>di</strong>ologia tra<strong>di</strong>zionale,<br />
MOC, TAC<br />
INTrODuzIONE<br />
Le malattie sistemiche dello scheletro in età evolutiva, definibili<br />
come <strong>di</strong>splasie scheletriche, rappresentano un variegato gruppo <strong>di</strong><br />
UOC Ortope<strong>di</strong>a; * Dipartimento <strong>di</strong> Imaging, IRCCS Ospedale Pe<strong>di</strong>atrico Bambino<br />
Gesù, Roma<br />
In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />
Gaetano Pagnotta, via Alessandro Fleming 106, 00191, Roma. Tel.+39 06<br />
3332254. Cell. +39 335 5404434. E-mail: pagnotta@opbg.net<br />
G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S131-S134<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni che si caratterizzano per un’ampia e variegata alterazione<br />
della crescita scheletrica che, iniziata durante la prima fase della<br />
vita fetale, continua per tutta la vita.<br />
Queste malattie, che singolarmente sono molto rare, non lo sono<br />
se prese nell’insieme tanto che alcuni autori (Poznaski, 1984) le<br />
considerano più frequenti dei tumori maligni 1 .<br />
Per quanto riguarda l’incidenza uno stu<strong>di</strong>o accurato condotto in<br />
Danimarca le <strong>di</strong>splasie ossee come gruppo sono state riscontrate<br />
con una quota <strong>di</strong> 75,7 su 100.000.<br />
Considerando però l’alta mortalità <strong>di</strong> queste malattie, l’incidenza<br />
finale è <strong>di</strong> 33 su 100.000, con l’osteogenesi imperfetta come maggiore<br />
incidente, seguita dalla osteocondromatosi multipla l’osteopetrosi<br />
e la <strong>di</strong>splasia epifisaria multipla.<br />
L’acondroplasia è comunque considerata come la <strong>di</strong>splasia ossea<br />
non letale più frequente (Fig. 1).<br />
Varie sono state le classificazioni proposte negli ultimi venti anni,<br />
ma nessuna riesce correttamente a correlare in maniera univoca<br />
le caratteristiche delle malattie, che vanno dal succitato <strong>di</strong>fetto<br />
dell’ossificazione encondrale (ipometrie) ai <strong>di</strong>fetti della cartilagine<br />
articolare e artrosi precoce, all’alterata densità e ossea e deformità<br />
secondaria segmentaria dello scheletro assiale ed appen<strong>di</strong>colare.<br />
Una <strong>di</strong>fferenzazione molto utile delle malattie sistemiche dello<br />
scheletro, specie da un punto <strong>di</strong> vista cognitivo, è quella <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>videre<br />
il <strong>di</strong>fetto condrocitario localizzato a livello del complesso<br />
epifisi-placca <strong>di</strong> accrescimento-metafisi a seconda <strong>di</strong> una sua azione<br />
iperplasizzante o ipoplasizzante e della sua localizzazione (Tab. I).<br />
Per quanto attiene alla <strong>di</strong>agnosi trova invece efficacia ed utilità<br />
una <strong>di</strong>fferenziazione sull’età della comparsa dei segni ra<strong>di</strong>ologici e<br />
secondariamente dei sintomi clinici.<br />
Possiamo pertanto sud<strong>di</strong>videre la materia in:<br />
1) Displasie ossee evidenti alla nascita<br />
2) Displasie ossee evidenziabili nella prima infanzia.<br />
La DIaGNOSI PrENaTaLE<br />
La <strong>di</strong>agnosi attraverso l’imaging delle malattie sistemiche dell’osso<br />
già presenti alla nascita può essere effettuata tramite valutazione<br />
ecografica prenatale.<br />
Questa è resa possibile da due fattori:<br />
• l’estrema ecogenicità dell’osso anche in età fetale;<br />
• il fatto che già alla 22° settimana <strong>di</strong> vita intrauterina lo scheletro<br />
sia assiale che appen<strong>di</strong>colare è quasi del tutto ossificato.<br />
La valutazione ecografica riguarda essenzialmente tre aspetti: la<br />
mineralizzazione dell’osso, la forma e la lunghezza delle ossa lunghe<br />
e del cranio e la ricerca <strong>di</strong> altre alterazioni d’organo. Non si deve esitare<br />
in alcuni casi a prescrivere una ra<strong>di</strong>ografia fetale 2 3 specie verso<br />
la fine della gravidanza, in grado <strong>di</strong> dare informazione sulla forma e<br />
sulla mineralizzazione della sezione <strong>di</strong> scheletro da indagare.<br />
Qualche <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> contro si evidenzia nella tipizzazione della patologia<br />
entro la 25° settimana <strong>di</strong> gestazione, in quanto avviene sovente<br />
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