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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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l’articolazione omero-ra<strong>di</strong>ale. Isolate e non significative sono le casistiche<br />

riportate in letteratura per questo tipo <strong>di</strong> impianto.<br />

INDICazIONI aLL’IMPIaNTO PrOTESICO<br />

Le patologie osteoartritiche o osteoartrosiche avanzate o anche<br />

quelle post-traumatiche <strong>di</strong>fficilmente recuperabili con tecniche<br />

conservative, rappresentano le principali in<strong>di</strong>cazioni per l’impianto<br />

<strong>di</strong> una protesi <strong>di</strong> gomito.<br />

L’in<strong>di</strong>cazione è corretta nei pazienti sedentari <strong>di</strong> età avanzata quando<br />

le superfici articolari sono alterate in modo irreversibile oltre il<br />

50% ed è presente dolore, per<strong>di</strong>ta del movimento o grave instabilità<br />

articolare.<br />

L’artrite reumatoide avanzata (III-IV sta<strong>di</strong>o sec. Larsen) e l’osteoartrosi<br />

con estese <strong>di</strong>struzioni articolari rappresentano le principali<br />

in<strong>di</strong>cazioni nelle patologie degenerative. Alla stessa stregua l’impianto<br />

può essere consigliato nelle fratture comminute articolari in<br />

pazienti <strong>di</strong> età oltre i 65 anni e negli esiti post-traumatici invalidanti<br />

quali: le malconsolidazioni, le pseudoartrosi, le lussazioni inveterate<br />

ed anche le osteoartrosi post-fratturative.<br />

Le controin<strong>di</strong>cazioni devono considerare principalmente le infezioni<br />

locali, generali attive ed anche la presenza <strong>di</strong> paralisi del bicipite<br />

o tricipite.<br />

La scelta dell’impianto da utilizzare si basa sulle con<strong>di</strong>zioni delle<br />

strutture ossee e dei tessuti molli periprotesici.<br />

Le protesi vincolate semi-constraint trovano la loro principale in<strong>di</strong>cazione<br />

nei pazienti anziani che presentano una per<strong>di</strong>ta della stabilità<br />

legamentosa e con un non adeguato bone stock articolare.<br />

Le protesi non vincolate, o meglio combined, trovano la loro in<strong>di</strong>cazione<br />

nei pazienti più giovani con con conservata stabilità articolare<br />

e adeguato bone stock.<br />

LIMITI aLL’IMPIaNTO PrOTESICO<br />

Per molti anni la protesi <strong>di</strong> gomito è stata considerata impianto ad<br />

alto rischio <strong>di</strong> insuccesso. Queste convinzioni si basavano principalmente<br />

sull’alta percentuale <strong>di</strong> scollamento che caratterizzavano<br />

le protesi vincolate a cerniera fissa.<br />

L’evoluzione del <strong>di</strong>segno protesico con il recupero della biomeccanica<br />

articolare del gomito ha attualmente ridotto lo scollamento<br />

delle componenti a valori simili a quelli delle protesi <strong>di</strong> anca e<br />

ginocchio.<br />

Tuttavia il loosening asettico rimane a tutt’oggi la principale causa<br />

<strong>di</strong> fallimento specialmente in pazienti più giovani ed attivi.<br />

I principali limiti all’artroprotesi <strong>di</strong> gomito devono pertanto essere<br />

riferiti: alla selezione del paziente ed anche alla corretta tecnica <strong>di</strong><br />

impianto e all’usura dei materiali.<br />

La SELEzIONE DEL PazIENTE<br />

La giovane età può rappresentare un <strong>di</strong>scutibile limite all’impianto,<br />

specialmente in pazienti attivi con lavori manuali pesanti e ripetitivi.<br />

In un recente stu<strong>di</strong>o effettuato da uno <strong>di</strong> noi in collaborazione con<br />

la Mayo Clinic (USA) 9 l’impianto <strong>di</strong> artroprotesi sotto i 40 anni <strong>di</strong><br />

L. Celli, a. Celli<br />

età evidenzia una alta percentuale <strong>di</strong> revisioni anche in presenza <strong>di</strong><br />

un accettabile sopravvenienza dell’impianto.<br />

Alternative chirurgiche come la sinoviectomia ed il debridement<br />

o l’artroplastica <strong>di</strong> interposizione vengono consigliati in giovani<br />

pazienti.<br />

I limiti dell’utilizzo dell’arto superiore protesizzato vengono ben<br />

co<strong>di</strong>ficati alla Mayo Clinic consigliando al paziente dopo l’intervento<br />

<strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> sollevare 2 kg ripetutamente o 4 kg come singolo<br />

evento.<br />

La non corretta tecnica <strong>di</strong> impianto della protesi favorisce il loosening<br />

e l’usura dei materiali. La formazione <strong>di</strong> particelle <strong>di</strong> polietilene<br />

dal giunto (bushing wear) può favorire il loosening specialmente<br />

nelle protesi vincolate semi-constrained.<br />

Il fenomeno della mobilizzazione della protesi può anche verificarsi<br />

per una mal posizione delle componenti o per eccessive sollecitazioni<br />

meccaniche secondare all’iperutilizzo dell’arto che interrompono<br />

la continuità osso-cemento.<br />

La cementazione è un momento <strong>di</strong>fficile nella tecnica dell’impianto;<br />

il chirurgo deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> cement restrictors adeguati e<br />

<strong>di</strong> cemento ad bassa viscosità ed anche <strong>di</strong> cannule adeguate per il<br />

canale omerale ed ulnare.<br />

In conclusione, la maggior affidabilità che attualmente si riconosce<br />

alle protesi <strong>di</strong> gomito, si basa principalmente sull’evoluzione del<br />

<strong>di</strong>segno protesico che in questi ultimi anni ha cercato <strong>di</strong> recuperare<br />

sempre <strong>di</strong> più la biomeccanica del gomito.<br />

L’ampia modularità degli impianti sia vincolati, che non vincolati<br />

ed i combined consentono oggi al chirurgo <strong>di</strong> adattare sempre <strong>di</strong> più<br />

la protesi all’anatomia dello scheletro del paziente.<br />

Siamo tuttavia convinti che in futuro potrà essere prevista un’ulteriore<br />

evoluzione progettuale al fine <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> protesi in<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong> resistere ai maggiori carichi funzionali con una possibile<br />

più lunga sopravvivenza dell’impianto a me<strong>di</strong>o e lungo termine.<br />

Questo con lo scopo <strong>di</strong> poter allargare l’in<strong>di</strong>cazione anche a pazienti<br />

più giovani che richiedono maggior richieste funzionali al proprio<br />

arto.<br />

BIBLIOGraFIa<br />

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