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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Vantaggi della modularità del collo negli steli femorali<br />

a. Toni, F. Traina, I. Frakulli, C.N. abati, L. d’uva, a. Sudanese, P.P. Calderoni, M. De Fine<br />

rIaSSuNTO<br />

Ancora oggi nella maggior parte dei casi la sostituzione protesica<br />

dell’anca viene realizzata per mezzo <strong>di</strong> steli femorali monoblocco<br />

i quali prevedono un incremento dell’off-set femorale all’aumentare<br />

delle <strong>di</strong>mensioni dello stelo stesso. Per questo motivo è stato<br />

<strong>di</strong>mostrato che questi steli sono in grado <strong>di</strong> ricostruire correttamente<br />

l’off-set dell’anca nel 33% dei casi. L’off-set influisce sulla forza<br />

dei muscoli abduttori dell’anca, i quali svolgono una fondamentale<br />

azione stabilizzatrice sul bacino necessaria per una deambulazione<br />

corretta. L’introduzione <strong>di</strong> protesi modulari ha permesso al chirurgo<br />

<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare intraoperatoriamente la geometria articolare al fine<br />

<strong>di</strong> ripristinare una biomeccanica corretta. I colli modulari rappresentano<br />

un’alternativa vantaggiosa rispetto all’uso dei tra<strong>di</strong>zionali<br />

steli monoblocco poiché semplificano la procedura chirurgica, permettendo<br />

al chirurgo <strong>di</strong> correggere off-set e <strong>di</strong>smetria in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla taglia dello stelo prescelta. Una volta impiantati il<br />

cotile e lo stelo definitivi il chirurgo, guidato dalla pianificazione<br />

preoperatoria, può testare il sistema modulare che meglio ricostruisce<br />

la biomeccanica articolare valutando la stabilità dell’impianto e<br />

la <strong>di</strong>smetria. Nella nostra esperienza, basata sull’impianto <strong>di</strong> 5025<br />

protesi con collo modulare, l’utilizzo della modularità ha permesso<br />

<strong>di</strong> ridurre il tasso <strong>di</strong> lussazioni in assoluto (0,08%) ed il rapporto<br />

femmine:maschi (2:1). I vantaggi dei sistemi modulari sono molto<br />

importanti nei pazienti affetti da artrosi primaria dell’anca ma risultano<br />

fondamentali nei casi <strong>di</strong> artrosi secondaria, laddove spesso l’anatomia<br />

è gravemente alterata. L’adeguato ripristino della cinematica<br />

articolare determina una maggiore stabilità dell’impianto, riduce<br />

le possibilità <strong>di</strong> fallimento e, migliorando l’efficienza dei muscoli<br />

abduttori, migliora i risultati clinici della chirurgia protesica.<br />

Parole chiave: colli modulari, protesi d’anca, off-set femorale<br />

SuMMary<br />

In most cases total hip replacement is performed using monoblock<br />

prostheses, which provide an increasing femoral off-set as the size<br />

of the stem increases. The off-set <strong>di</strong>rectly affects hip abductors<br />

lever arm, which is important for a proper gait.<br />

Prima Divisione <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong>, Istituti Ortope<strong>di</strong>ci Rizzoli, Bologna<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

Francesco Traina, Istituti Ortope<strong>di</strong>ci Rizzoli, Laboratorio <strong>di</strong> Tecnologia Me<strong>di</strong>ca, Prima<br />

Divisione <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong>, Via <strong>di</strong> Barbiano 1/10, 40136 Bologna.<br />

Fax +39 051 6366863. E-mail: traina@tecno.ior.it<br />

G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S235-S238<br />

Modular neck prostheses allowed the surgeon to intraoperatively<br />

mo<strong>di</strong>fy the articular kinematics in order to restore the proper hip<br />

biomechanics. Modular neck prostheses represent an advantageous<br />

alternative in comparison with monoblock prostheses because they<br />

simplify the surgical procedure and allow the surgeon to correct<br />

off-set and leg length regardless the size of the stem chosen. Once<br />

the definitive cup and stem have been implanted, the surgeon, as<br />

previously planned, can choose the better modular system in order<br />

to recover hip biomechanics and to achieve implant stability and<br />

an equal leg length. In our experience, based on 5025 modular<br />

neck prostheses, modularity allowed to reduce the <strong>di</strong>slocation rate<br />

(0,08%) and its female:male ratio (2:1).<br />

Although useful in cases of primary osteoarthritis of the hip, modular<br />

necks are much more useful in cases of secondary osteoarthritis<br />

of the hip, when the anatomy is severely <strong>di</strong>storted. The proper<br />

reconstruction of hip kinematics increases implant stability, reduces<br />

the likelihood of implant failure and, increasing the efficacy of<br />

hip abductors, improves the outcomes of hip replacement surgery.<br />

Key words: modular necks, total hip replacement, femoral off-set<br />

Nella maggior parte dei casi la sostituzione protesica dell’anca<br />

viene realizzata per mezzo <strong>di</strong> steli femorali monoblocco. La<br />

caratteristica <strong>di</strong> questi steli è che l’angolo cervico-<strong>di</strong>afisario e la<br />

lunghezza del collo protesico hanno un valore fisso per ogni taglia<br />

dello stelo. L’angolo cervico-<strong>di</strong>afisario è, insieme alle <strong>di</strong>mensioni<br />

del femore, il fattore principale nella determinazione dell’off-set<br />

femorale. L’off-set femorale, definito come la <strong>di</strong>stanza perpen<strong>di</strong>colare<br />

tra il centro della testa femorale e l’asse longitu<strong>di</strong>nale della<br />

<strong>di</strong>afisi femorale 1 , è un parametro fondamentale nella cinematica<br />

dell’anca. L’incremento <strong>di</strong> questo valore determina un incremento<br />

del braccio <strong>di</strong> leva e della forza dei muscoli abduttori dell’anca 2 .<br />

La funzione principale dei muscoli abduttori dell’anca consiste nel<br />

controbilanciare la forza peso al fine <strong>di</strong> mantenere l’equilibrio del<br />

bacino durante l’appoggio monopodalico 3 . Il braccio <strong>di</strong> leva della<br />

forza peso, identificato nella <strong>di</strong>stanza che esiste tra il baricentro<br />

corporeo (localizzato al davanti della seconda vertebra sacrale) ed<br />

il centro <strong>di</strong> rotazione dell’anca, è notevolmente maggiore rispetto<br />

al braccio <strong>di</strong> leva dei muscoli abduttori dell’anca, definito come la<br />

<strong>di</strong>stanza perpen<strong>di</strong>colare tra il centro <strong>di</strong> rotazione dell’anca ed una<br />

linea che partendo dalla spina iliaca antero-superiore passa tangente<br />

al grande trocantere. Per questa ragione la forza che i muscoli<br />

abduttori devono sviluppare per mantenere l’equilibrio del bacino<br />

può arrivare ad essere 3-4 volte il peso del paziente 4 5 (Fig. 1).<br />

L’aumento del braccio <strong>di</strong> leva degli abduttori, riducendo la forza<br />

richiesta a questi muscoli per svolgere la loro azione stabilizzatrice<br />

sul bacino, si traduce in una riduzione della forza complessiva <strong>di</strong><br />

S235

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