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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Protocollo <strong>di</strong> trattamento delle metastasi ossee nello scheletro appen<strong>di</strong>colare e pelvico<br />

possono essere eseguite con protesi a sella o con anelli acetabolari<br />

cementati e barre o chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> rinforzo cementati.<br />

Classi 2 e 3<br />

Meta-epifisi: L’epifisi e la metafisi sono considerate separatamente.<br />

A livello dell’omero e del femore prossimale il rischio <strong>di</strong><br />

frattura patologica e <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento meccanico è elevato a causa<br />

delle importanti forze in torsione all’omero e flessione sotto carico<br />

al femore. Per questo motivo, in queste se<strong>di</strong> è in<strong>di</strong>cato un trattamento<br />

chirurgico più aggressivo che comprende la resezione e<br />

la ricostruzione con protesi modulari cementate al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

un recupero funzionale precoce e <strong>di</strong> evitare il fallimento meccanico<br />

dell’impianto nel tempo causato dall’eventuale progressione<br />

<strong>di</strong> malattia. In caso <strong>di</strong> margini chirurgici ampi, la ra<strong>di</strong>oterapia<br />

postoperatoria può essere evitata, mentre rimane in<strong>di</strong>cata dopo<br />

resezione marginale o intralesionale della lesione o quando è<br />

presente una frattura patologica. Quando eseguita, la ra<strong>di</strong>oterapia<br />

deve essere eseguita a dosi piene <strong>di</strong> almeno 30Gy e non a scopo<br />

palliativo <strong>di</strong> controllo del dolore. Nelle lesioni epifisarie, la ricostruzione<br />

può essere eseguita con protesi convenzionali a stelo<br />

lungo cementato (Fig. 2), mentre le resezioni metafisarie devono<br />

essere ricostruite con sistemi protesici modulari (Fig. 3).<br />

Il rischio <strong>di</strong> fallimento meccanico è minore a livello del gomito,<br />

ginocchio e tibiotarsica. In queste se<strong>di</strong>, quando meno della metà<br />

della metaepisi è coinvolta dalla lesione, è in<strong>di</strong>cato eseguire un<br />

asportazione intralesionale del tumore (curettage), riempire la cavità<br />

con cemento acrilico ed eseguire un’osteosintesi <strong>di</strong> rinforzo con<br />

placca. Durante il curettage della lesione è consigliabile utilizzare<br />

tecniche a<strong>di</strong>uvanti locali come la crioterapia o l’impiego <strong>di</strong> fenolo<br />

per migliorare il controllo locale (Fig. 4). In questi casi, la ra<strong>di</strong>oterapia<br />

postoperatoria è sempre in<strong>di</strong>cata. L’estensione tumorale<br />

a più della metà della metaepifisi o il coinvolgimento articolare<br />

richiede la resezione intra-articolare del segmento interessato e la<br />

ricostruzione con sistemi protesici modulari cementati dell’omero<br />

<strong>di</strong>stale, del femore <strong>di</strong>stale e della tibia prossimale o l’artrodesi <strong>di</strong><br />

tibiotarsica.<br />

a<br />

S26<br />

B<br />

D<br />

a<br />

Fig. 2. Al femore prossimale, quando la frattura patologica coinvolge il collo del femore e la metastasi<br />

non si estende al massiccio trocanterico (a) la ricostruzione può essere eseguita con una protesi<br />

convenzionale a stelo lungo cementato e cupola bipolare (b).<br />

a<br />

Fig. 3. Nel caso la lesione metastatica del femore prossimale coinvolga il collo del femore e la regione<br />

trocanterica (a) è necessario eseguire una resezione del femore prossimale e ricostruire il segmento<br />

con una protesi modulare cementata (b).<br />

Fig. 4. a) Frattura patologica dell’omero prossimale in lesione metastatica da carcinoma a cellule chiare del rene trattata con chiodo bloccato in altra sede. Secondo il protocollo il paziente sarebbe stato inserito in<br />

classe 3 con un punteggio <strong>di</strong> 14 con il quale è consigliata la sostituzione protesica. La lesione non ha risposto alla ra<strong>di</strong>oterapia e la progressione <strong>di</strong> malattia (b,c) con estesa invasione delle parti molli circostanti (d) ha<br />

reso necessaria l’embolizzazione preoperatoria (e,f), la resezione e la sostituzione protesica.<br />

C<br />

E<br />

B<br />

F<br />

B

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