30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Overview <strong>di</strong>spositivi innovativi in chirurgia protesica dell’anca<br />
zione protesica dell’anca ha spinto un numero sempre crescente <strong>di</strong><br />
chirurghi ad adottare impianti femorali conservativi.<br />
Alterne vicissitu<strong>di</strong>ni hanno conosciuto le artroprotesi <strong>di</strong> rivestimento,<br />
con<strong>di</strong>zionate da un tasso <strong>di</strong> revisione precoce (per frattura<br />
collo femore e mobilizzazione per necrosi avascolare) tale da<br />
richiedere a nostro avviso un consenso specifico ed in<strong>di</strong>cazioni più<br />
ristrette (in particolare in termini <strong>di</strong> qualità del tessuto osseo). E<br />
seppure i contributi più recenti e basati su casistiche molto ampie<br />
<strong>di</strong>sponibili in letteratura riportano un tasso <strong>di</strong> fallimenti a me<strong>di</strong>o<br />
termine compreso tra il 4,6 ed il 6,2% ormai consolidato 2 , la <strong>di</strong>ffusione<br />
<strong>di</strong> tale procedura (e <strong>di</strong> alcune sue varianti quali la protesi<br />
Mid-Head Resection) sembra essere notevolmente rallentata negli<br />
ultimi 3-5 anni, almeno in Italia.<br />
Al momento, maggior consenso viene accordato alle protesi a<br />
conservazione del collo femorale (neck preserving implants) e ad<br />
impianti a conservazione del bone stock metafisario.<br />
Nel primo tipo <strong>di</strong> steli, viene conservata una variabile porzione <strong>di</strong><br />
cilindro cervicale, sia circonferenzialemente (ne sono un esempio<br />
gli steli Metha – BBraun, Nanos – Smith&Nephew) che solo<br />
me<strong>di</strong>almente (Proxima – De Puy). Le <strong>di</strong>fferenze nella tipologia<br />
e nel livello <strong>di</strong> conservazione cervicale rispecchiano i principi<br />
<strong>di</strong> stabilizzazione primaria delle componenti: multipli punti <strong>di</strong><br />
contatto nel cilindro cervicale per la Metha, interferenza circonferenziale<br />
nel cilindro cervicale per la Nanos, appoggio me<strong>di</strong>ale<br />
e lateral flare per la Proxima, unico stelo anatomico tra quelli<br />
menzionati.<br />
Una tipologia <strong>di</strong> stelo a parte è rappresentata dagli short stems,<br />
che senza essere impiantati con una vera conservazione del collo,<br />
limitano la loro invasione del femore prossimale alla metafisi,<br />
conservando il bone stock trocanterico. L’esempio più attuale e<br />
<strong>di</strong>ffuso è rappresentato dallo stelo Fitmore-Zimmer, componente<br />
triple-tapered ad appoggio me<strong>di</strong>ale, il cui aspetto più tipico è l’appoggio<br />
me<strong>di</strong>ale “personalizzabile” in base ad una scelta multipla<br />
<strong>di</strong> curvature ed off-set.<br />
Da quanto esposto sopra, emerge come tutte le principali Factory<br />
<strong>di</strong> impianti abbiano nel loro spettro <strong>di</strong> opzioni una o più soluzioni<br />
conservative, segno <strong>di</strong> un interesse clinico non più limitato a singoli<br />
chirurghi: il merito spetta ai positivi risultati ottenuti a me<strong>di</strong>o<br />
e lungo termine con i “precursori” (Stelo Mayo 3 4 , sopravvivenza<br />
98,2%; Stelo CFP 5 6 , sopravvivenza 99%) ed agli incoraggianti<br />
risultati a breve termine ottenuti con degli attuali impianti conservativi<br />
(Metha 7 8 , Proxima 9-11 ).<br />
Sicuramente l’introduzione della modularità cervico-metafisaria<br />
(sia in impianti assemblabili quali lo stelo Metha e lo stelo MIS,<br />
sia monolitici a scelta multipla quali lo stelo Fitmore), in grado <strong>di</strong><br />
adattare l’impianto all’anatomia del paziente ed a riprodurre più<br />
esattamente la biomeccanica articolare ha permesso <strong>di</strong> superare<br />
alcuni limiti degli impianti conservativi precedenti e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
favorirne il consenso in ambito clinico e chirurgico.<br />
L’adozione <strong>di</strong> finiture <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ultima generazione (sia<br />
micro-strutturate che con rivestimenti osteoinduttivi) ha costituito<br />
per tutte le componenti menzionate il necessario “aggiornamento”<br />
rispetto alle evoluzioni biotecnologiche ed ai risultati clinici consolidati<br />
nel tempo.<br />
La spinta evolutiva tuttavia non ha per ora conosciuto pause, e<br />
nuove proposte sono in corso <strong>di</strong> sperimentazione clinica:<br />
S226<br />
Lo stelo MIS Smith & Nephew, componente a riempimento<br />
metafisario ed appoggio me<strong>di</strong>ale per la MIS, preparata come uno<br />
stelo tra<strong>di</strong>zionale retto e quin<strong>di</strong> in teoria in grado <strong>di</strong> generare una<br />
maggior confidenza nell’impianto in chirurghi abituati solo all’impianto<br />
<strong>di</strong> steli “convenzionali”.<br />
Forse l’espressione più “estrema” <strong>di</strong> conservazione ossea cervicometafisaria<br />
è oggi costituito dal mini stelo Silent – De Puy, costituito<br />
da una componente conica impiantata a livello intra-spongioso<br />
nella sola porzione cervicale del femore, attualmente in corso <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong> clinici <strong>di</strong> fase III.<br />
MaTErIaLI<br />
L’adozione <strong>di</strong> finiture <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ultima generazione (sia<br />
micro-strutturate che con rivestimenti osteoinduttivi) ha costituito<br />
per tutte le componenti menzionate il necessario “aggiornamento”<br />
rispetto alle evoluzioni biotecnologiche ed ai risultati clinici consolidati<br />
nel tempo.<br />
L’adozione <strong>di</strong> strutture trabecolari in titanio ha reso il materiale<br />
stesso altamente osteo-induttivo, in particolare per il cosiddetto<br />
bone ingrowth, il che viene testimoniato dagli ottimi risultati ottenuti<br />
ormai da <strong>di</strong>versi anni dalla tecnologia del Trabecular Metal-<br />
Zimmer 12 e più recentemente dal Trabecular Titanium-Lima. La<br />
struttura tri<strong>di</strong>mensionale “mima” la struttura ossea spongiosa, con<br />
un porosità > 80% ed un modulo <strong>di</strong> elasticità e resistenza alla compressione<br />
simili 13 al tessuto osseo stesso.<br />
Tuttavia, l’impiego clinico <strong>di</strong> queste tecnologie è per il momento<br />
limitato, per motivi tecnici, alle sole componenti acetabolari,<br />
sebbene inizino a comparire anche opzioni <strong>di</strong> steli realizzati in<br />
parte con trabecular metal (Zimmer Trabecular Metal Primary Hip<br />
Prostheses); esso consente <strong>di</strong> introdurre un nuovo concetto nella<br />
stabilizzazione primaria dell’impianto (lo Scratch Fit) e <strong>di</strong> guardare<br />
a nuove prospettive in termini <strong>di</strong> integrazione secondaria.<br />
Una nuova frontiera è tracciata oggi dalla EBM (Electron Beam<br />
Melting) technology, in grado <strong>di</strong> creare rapidamente soli<strong>di</strong> a<br />
struttura tri<strong>di</strong>mensionale cellulare in materiali bio-induttivi 14 con<br />
porosità variabili, me<strong>di</strong>amente simili a quella del tessuto osseo ed<br />
in grado <strong>di</strong> favorire l’osteointegrazione.<br />
aCCOPPIaMENTI TrIBOLOGICI<br />
Le richieste funzionali crescenti a cui vengono sottoposti i <strong>di</strong>spositivi<br />
protesici, sia in termini <strong>di</strong> articolarità e stabilità che <strong>di</strong> resistenza<br />
all’usura, hanno definito oggi un trend consolidato: impiego <strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametri (uguali o superiori a 36 mm) e materiali ad elevatissima<br />
resistenza all’usura: ceramica-polietilene reticolato (CoP),<br />
ceramica-ceramica (CoC), metallo-metallo (MoM).<br />
In tutti gli accoppiamenti menzionati, seppur concettualmente “non<br />
innovativi”, vengono attualmente utilizzate superfici evolute, sia in<br />
termini <strong>di</strong> materiali (quali il polietilene cross-linked o la ceramica<br />
Delta) che <strong>di</strong> lavorazione (metalli).<br />
La proposta veramente “innovativa” è rappresentata dall’accoppiamento<br />
ibrido ceramica-metallo (CoM): una testina <strong>di</strong> ceramica 36<br />
mm viene accoppiata ad un inserto acetabolare metallico. Questa<br />
soluzione appare in grado <strong>di</strong> eliminare il rischio <strong>di</strong> rottura dell’inserto<br />
ceramico degli accoppiamenti classici CoC (in cui l’inserto