30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Le protesi <strong>di</strong>scali lombari<br />
bile solo con via retroperitoneale, come in precedenza descritto,<br />
sinistro. Incisa la fascia posteriore, si scosta me<strong>di</strong>almente il sacco<br />
peritoneale, s’in<strong>di</strong>vidua il ventre dell’ileopsoas e, me<strong>di</strong>almente ad<br />
esso, i vasi iliaci <strong>di</strong> sx e l’uretere. L’aggressione al <strong>di</strong>sco L4-L5<br />
è resa più <strong>di</strong>fficoltosa dalla presenza del carrefour vascolare; la<br />
mobilizzazione dei vasi iliaci <strong>di</strong> sx (specie della vena iliaca comune)<br />
può essere <strong>di</strong>fficoltoso e va effettuato con cautela. È necessario<br />
ricordare che, dalla vena iliaca comune sx si <strong>di</strong>parte la vena ricorrente<br />
lombare (l’ultima delle segmentarie) che può presentare delle<br />
varianti anatomiche, che debbono essere ricordate (Fig. 16). Anche<br />
i vasi renali, in particolare le arterie, possono presentare varianti<br />
anatomiche (Fig. 5), da non sottovalutare a causa della vascolarizzazione<br />
<strong>di</strong> tipo terminale che le caratterizza.<br />
La vena ricorrente lombare parte dalla vena iliaca comune sx e si<br />
<strong>di</strong>rige verso l’alto; è necessario interromperla con lacci, poiché<br />
attraversa il campo operatorio, proprio in corrispondenza del <strong>di</strong>sco<br />
L4-L5. Una volta legata la vena ascendente lombare, è necessario<br />
mobilizzare i vasi iliaci ed i grossi vasi (aorta e vena cava), considerato<br />
che, per un corretto posizionamento della protesi, è necessario<br />
aggre<strong>di</strong>re il <strong>di</strong>sco sulla sua linea me<strong>di</strong>ana. Questa necessità appare<br />
particolarmente indaginosa a livello del <strong>di</strong>sco L4-L5 (Fig. 17); i<br />
livelli prossimali (L3-L4) sono <strong>di</strong> fatto più agevolmente isolabili.<br />
Si inserisce infine la protesi desiderata seguendo le caratteristiche<br />
del prodotto (Figg. 18 e 19).<br />
Fig. 16. Varianti anatomiche del carrefour venoso ileo-lombare (da: Jasany & Jaffray, 2002).<br />
Fig. 17.<br />
S206<br />
Fig. 18. Sequenza fluoroscopica dei vari passaggi (qui non descritti perché propri <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>fferente<br />
protesi <strong>di</strong>scale lombare) al fine <strong>di</strong> ottenere un corretto posizionamento e <strong>di</strong>mensionamento.<br />
a B<br />
Fig. 19.<br />
Approccio combinato L4–L5-S1 o L3-L4-L5-S1<br />
Nei casi in cui vi sia in<strong>di</strong>cazione alla sostituzione protesica <strong>di</strong><br />
due (Fig. 20) o tre <strong>di</strong>schi (Fig. 21) contigui si può porre l’interrogativo<br />
su quale sia la via chirurgica preferibile. A nostro<br />
parere, in accordo con i dati della letteratura, in questi casi la via<br />
chirurgica da utilizzare è quella parame<strong>di</strong>ana sx (Fig. 15). Una<br />
volta terminato il tempo chirurgico <strong>di</strong> sostituzione dei <strong>di</strong>schi<br />
L3-L4 e/o L4-L5, si proseguirà l’intervento più <strong>di</strong>stalmente,<br />
“scavalcando” il fascio vascolare delle iliache sx e giungendo<br />
al promontorio sacrale. È necessario, in codesti casi, porre particolare<br />
attenzione al plesso ipogastrico (che, come detto <strong>di</strong>anzi,<br />
è poco o punto visibile ad occhio nudo). Una buona norma è<br />
quella <strong>di</strong> scostare per via smussare il tessuto lasso retroperitoneale,<br />
posto all’interno del carrefour, da sx verso dx e dal basso<br />
verso l’alto.