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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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attuali materiali e tecniche <strong>di</strong> osteosintesi per le fratture del ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong>stale<br />

le viti servono soprattutto a sostenere l’epifisi bloccandola nella<br />

posizione <strong>di</strong> riduzione. A questo scopo è preferibile che le placche<br />

siano provviste <strong>di</strong> una doppia filiera <strong>di</strong> viti <strong>di</strong>stali e che queste viti<br />

possano avere una <strong>di</strong>rezione tale da costituire un’impalcatura <strong>di</strong><br />

sostegno.<br />

La multi<strong>di</strong>rezionalità delle viti<br />

È una caratteristica <strong>di</strong> alcuni sistemi che consente <strong>di</strong> orientare le<br />

viti entro un angolo <strong>di</strong> 15°-20°, per poter scegliere la posizione<br />

che meglio permetta la fissazione o il sostegno <strong>di</strong> un determinato<br />

frammento.<br />

Varietà <strong>di</strong> design e <strong>di</strong>mensioni<br />

La varietà <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong>mensioni delle placche oggi in commercio<br />

consente <strong>di</strong> adattare il mezzo <strong>di</strong> sintesi al tipo <strong>di</strong> frattura. La <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> placche a basso profilo e <strong>di</strong> forma particolare consente in<br />

casi selezionati anche un’osteosintesi dorsale che non interferisce<br />

troppo con i ten<strong>di</strong>ni estensori. La maggior parte dei sistemi offre<br />

anche placche volari <strong>di</strong> larghezza e lunghezza <strong>di</strong>verse per potersi<br />

adattare a polsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni e a fratture con un estensione<br />

meta<strong>di</strong>afisaria.<br />

I materiali<br />

La maggior parte dei sistemi utilizza placche in titanio. Hanno<br />

il vantaggio <strong>di</strong> essere più facilmente conformabili <strong>di</strong> quelle in<br />

acciaio. Questa caratteristica è particolarmente utile per le placche<br />

dorsali che devono essere adattate al profilo dorsale del ra<strong>di</strong>o mentre<br />

le placche volari generalmente non hanno necessità <strong>di</strong> essere<br />

modellate. Stu<strong>di</strong> istologici hanno tuttavia <strong>di</strong>mostrato che gli effetti<br />

degli impianti <strong>di</strong> titanio e <strong>di</strong> quelli in acciaio sui ten<strong>di</strong>ni estensori<br />

sono analoghi, sia come reazione infiammatoria sia come debris <strong>di</strong><br />

particelle metalliche 2 .<br />

LE TECNICHE CHIrurGICHE<br />

3 4<br />

Osteosintesi volare<br />

La maggior parte delle fratture del ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong>stale può essere trattata<br />

per via volare. La placca trova una collocazione facile sulla corticale<br />

anteriore del ra<strong>di</strong>o e non entra in conflitto con i ten<strong>di</strong>ni flessori se<br />

viene correttamente posizionata. Non necessita in genere <strong>di</strong> essere<br />

modellata.<br />

La tecnica chirurgica prevede una incisione<br />

longitu<strong>di</strong>nale lungo il ten<strong>di</strong>ne del<br />

flessore ra<strong>di</strong>ale del carpo, e la sezione<br />

del muscolo pronatore quadrato lungo<br />

il suo bordo ra<strong>di</strong>ale. Per ottenere una<br />

buona riduzione della parte ra<strong>di</strong>ale della<br />

frattura è <strong>di</strong> regola necessario sezionare<br />

o <strong>di</strong>staccare il ten<strong>di</strong>ne del brachiora<strong>di</strong>ale<br />

e aprire il primo compartimento ra<strong>di</strong>ale<br />

degli estensori. In alcuni casi per ottenere<br />

la riduzione dei frammenti dorsali può<br />

essere necessario pronare completamente<br />

la <strong>di</strong>afisi del ra<strong>di</strong>o per avere un migliore<br />

accesso all’intera epifisi. Ottenuta la riduzione,<br />

la frattura può essere stabilizzata<br />

S278<br />

temporaneamente con fili <strong>di</strong> Kirschner. Dopo il controllo in fluoroscopia<br />

si esegue l’osteosintesi con placca (Fig. 1). È <strong>di</strong> massima<br />

importanza che la placca sia posizionata appena prossimalmente<br />

alla cosiddetta “watershed line” (linea spartiacque), che corrisponde<br />

al margine <strong>di</strong>stale del pronatore quadrato, per evitare attrito<br />

con i ten<strong>di</strong>ni flessori, e che le viti epifisarie non sporgano oltre<br />

la corticale dorsale per il rischio <strong>di</strong> rotture secondarie dei ten<strong>di</strong>ni<br />

estensori. Una ra<strong>di</strong>ografia in laterale con avambraccio inclinato <strong>di</strong><br />

25° dal piano orizzontale permetterà <strong>di</strong> escludere che ci siano viti<br />

che penetrano in articolazione.<br />

Placche volari lunghe permettono anche l’osteosintesi <strong>di</strong> fratture<br />

particolarmente complesse con estensione <strong>di</strong>afisaria (Fig. 2).<br />

Osteosintesi dorsale<br />

L’approccio dorsale alle fratture del ra<strong>di</strong>o è molto meno praticata<br />

perché la conformazione della superficie dorsale del ra<strong>di</strong>o e il suo<br />

stretto contatto con i ten<strong>di</strong>ni estensori rendono più problematica la<br />

collocazione <strong>di</strong> una placca e mettono a rischio <strong>di</strong> rotture ten<strong>di</strong>nee<br />

secondarie. Tuttavia l’attuale <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> placche a basso profilo,<br />

facilmente modellabili, ha reso praticabile, in casi selezionati,<br />

questa opzione (Fig. 3).<br />

Un’osteosintesi dorsale è, a nostro giu<strong>di</strong>zio, da preferire quando la<br />

corticale volare è integra o il frammento volare è molto piccolo,<br />

quando non è possibile per via volare ridurre un frammento me<strong>di</strong>ale-dorsale<br />

e nei casi <strong>di</strong> fratture inveterate (nascent malunions) in<br />

cui è necessario eseguire una calloclasia chirurgica.<br />

Un approccio combinato volare e dorsale è talvolta necessario: in<br />

questi casi la via dorsale può essere utilizzata solo per completare<br />

la riduzione delle la frattura, che viene poi stabilizzata da una placca<br />

volare, o per eseguire una doppia osteosintesi volare e dorsale.<br />

In molti casi è necessario un accurato stu<strong>di</strong>o preoperatorio della<br />

frattura me<strong>di</strong>ante TC per scegliere l’approccio chirurgico più<br />

idoneo.<br />

TraTTaMENTO POSTOPEraTOrIO<br />

L’osteosintesi con placca permette nella maggior parte dei casi <strong>di</strong><br />

ottenere una fissazione stabile che non richiede alcuna immobilizzazione<br />

postoperatoria o, se si preferisce, una doccia gessata per 2<br />

settimane. Nei casi che richiedono una fissazione supplementare<br />

a B<br />

Fig. 1a-B. A: frattura tipo C2; B: osteosintesi con placca volare a stabilità angolare.

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