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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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La riparazione delle lesioni della cartilagine articolare: stato dell’arte ed EBM<br />

sono <strong>di</strong>sponibili per l’esecuzione <strong>di</strong> tale tecnica varie membrane<br />

composte da collagene I e III (MACI ® Genzyme Biosurgery,<br />

Denmark) 9 , o fibre sintetiche (Bioseed C ® Biotissue, Germany) 10<br />

11 acido ialuronico (Hyalograft ® Fi<strong>di</strong>a, Italy) 12 13 . Questa tecnica<br />

non richiede il prelievo <strong>di</strong> periostio evitando pertanto la morbilità<br />

del sito donatore. Inoltre le cellule dell’innesto sono già adese alla<br />

membrana prima dell’impianto nel <strong>di</strong>fetto condrale. Un trial clinico<br />

<strong>di</strong>mostrò uno stesso outcome ad un anno <strong>di</strong> follow up tra ACI e<br />

MACI. Brittberg et al. 1 14 pongono come in<strong>di</strong>cazione ai trattamenti<br />

biotecnologici (autotrapianto <strong>di</strong> condrociti) le lesioni sintomatiche,<br />

a tutto spessore della cartilagine delle superfici articolari del<br />

ginocchio e della caviglia in pazienti fra i 15 ed i 55 anni, <strong>di</strong> grado<br />

III o IV sec. Outerbridge. Minas 15 ritiene che queste procedure<br />

dovrebbero essere un intervento <strong>di</strong> prima scelta nel trattamento <strong>di</strong><br />

lesioni >2 cm 2 in pazienti ad alta richiesta funzionale, e vadano<br />

riservate agli insuccessi in tutti gli altri casi. Le lesioni condrali <strong>di</strong><br />

entrambi i con<strong>di</strong>li (artrosi) non sono comunque una in<strong>di</strong>cazione a<br />

questo intervento, sebbene la decisione definitiva andrà comunque<br />

presa durante l’esame artroscopico. Per i <strong>di</strong>fetti ossei superiori agli<br />

8-10 mm si dovrebbe prendere prima in considerazione la possibilità<br />

<strong>di</strong> un trapianto osseo preliminare.<br />

TECNICHE arTrOSCOPICHE NEL GINOCCHIO<br />

Nel 2002 Marcacci et al. 16 per primi proposero la tecnica ACI<br />

completamente eseguita in artroscopia, nell’intento <strong>di</strong> ridurre la<br />

morbilità legata alla tecnica open ed in modo da renderla più competitiva<br />

con le altre tecniche mini-invasive come le microfratture<br />

artroscopiche. Ferruzzi et al. confrontarono la prima generazione<br />

<strong>di</strong> ACI (open) con la tecnica artroscopica servendosi <strong>di</strong> parametri<br />

soggettivi e dell’IKDC score. Entrambe le tecniche <strong>di</strong>mostravano<br />

<strong>di</strong> determinare un miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni del paziente, e <strong>di</strong><br />

fatto non si poteva sostenere a 5 anni <strong>di</strong> follow up una superiorità<br />

<strong>di</strong> una tecnica sull’altra, sebbene l’ACI per via artroscopica accelerasse<br />

la ripresa funzionale nel breve termine. La valutazione RMN<br />

dei pazienti trattati con le due tecniche mostrava una cartilagine<br />

simil-ialina, con le medesime caratteristiche sia nell’open ACI che<br />

nell’artroscopico. Sempre per via artroscopia Ronga et al. 17 eseguirono<br />

la riparazione <strong>di</strong> lesioni cartilaginee del piatto tibiale laterale<br />

completamente in artroscopia con tecnica MACI e senza <strong>di</strong>sporre<br />

<strong>di</strong> uno strumentario de<strong>di</strong>cato. Franceschi e coll. descrissero l’associazione<br />

MACI e osteotomia tibiale (HTO) per ridurre il sovraccarico<br />

del compartimento del ginocchio affetto da lesioni condrali <strong>di</strong><br />

alto grado 18 . Sebbene siano stati scritti due lavori in letteratura che<br />

descrivono la meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> MACI artroscopica, attualmente questa<br />

è considerata solouna variante. Un Advisory Board multinazionale,<br />

in cui è stata coinvolta anche la Clinica Ortope<strong>di</strong>ca dell’Università<br />

Politecnica delle Marche, si è riunito a Zurigo (CH) nel novembre<br />

2009 al fine <strong>di</strong> determinare un consensus sull’impiego della tecnica<br />

MACI in artroscopia.<br />

aPPrOCCIO aL DaNNO OSTEOCONDraLE NELLa arTICOLazIONE<br />

TIBIO-TarSICa<br />

Per quanto riguarda specificamente le lesioni articolari della<br />

tibio-tarsica, <strong>di</strong>sponiamo ad oggi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>screta letteratura.<br />

S148<br />

Anche in questa articolazione il trattamento delle lesioni osteocondrali<br />

si è evoluto con l’introduzione <strong>di</strong> nuove meto<strong>di</strong>che<br />

e <strong>di</strong> nuove tecniche chirurgiche. Le microfratture, il drilling e<br />

l’innesto osteocondrale massivo hanno avuto risultati controversi.<br />

Soprattutto per l’innesto osteocondrale massivo, sono state mosse<br />

critiche a causa della morbilità aggiunta del ginocchio quale sito<br />

donatore e la necessità <strong>di</strong> osteotomia malleolare per accedere al<br />

sito da innestare. Pertanto nella caviglia, più rapidamente rispetto<br />

al ginocchio si è optato per un trattamento artroscopico delle<br />

lesioni osteocondrali 19 . Kreuts et al. 20 hanno dato in<strong>di</strong>cazione al<br />

trapianto osteocondrale solo a fronte <strong>di</strong> un fallimento della tecnica<br />

artroscopica: sottolineava come il tipo <strong>di</strong> accesso chirurgico e<br />

<strong>di</strong> osteotomia malleolare potesse influire sul livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione<br />

del paziente, sia nel breve che nel lungo termine. Giannini<br />

et al. 21 22 mostrarono un alto grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione in 46 pazienti<br />

trattati con ACI su scaffold per via artroscopica, riportando dati<br />

sovrapponibili alla tecnica eseguita nel ginocchio. La nostra<br />

esperienza è basata su 8 pazienti affetti da lesione <strong>di</strong> III-IV grado<br />

secondo Outerbridge, con <strong>di</strong>fetti in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2,3 cm 2 , nei quali si<br />

è proceduto all’esecuzione <strong>di</strong> un MACI artroscopico in me<strong>di</strong>a a<br />

38 giorni dal prelievo <strong>di</strong> condrociti. In ogni caso trattato è stato<br />

possibile rilevare un incremento della funzione e un miglioramento<br />

della sintomatologia, tuttavia il breve follow-up (24 mesi) non<br />

ci consente <strong>di</strong> giungere a conclusioni definitive. I dati in oggetto<br />

sono attualmente in corso <strong>di</strong> pubblicazione 23 .<br />

NuOVE STraTEGIE TEraPEuTICHE<br />

Le meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> innesto <strong>di</strong> condrociti autologhi su membrana<br />

presentano il problema del doppio intervento (two-steps procedure:<br />

una prima artroscopia per definizione <strong>di</strong>agnostica e prelievo<br />

<strong>di</strong> cellule, un secondo intervento per l’impianto) e quello degli<br />

alti costi legati a tutte le biotecnologie avanzate. Per evitare tali<br />

problematiche, recentemente sono state sviluppate nuove meto<strong>di</strong>che<br />

<strong>di</strong> riparazione cartilaginea me<strong>di</strong>ante procedure cosiddette<br />

one-step: durante lo stesso intervento si procede a definizione<br />

<strong>di</strong>agnostica della lesione articolare, aspirato midollare, concentrazione<br />

me<strong>di</strong>ante ultracentrifuga <strong>di</strong> tale prelievo (buffy coat), semina<br />

intraoperatoria <strong>di</strong> tale concentrato midollare contenente cellule<br />

mesenchimali pluripotenti dell’adulto su opportuni scaffold ed<br />

impianto <strong>di</strong> tale materiale composito (scaffold + cellule autologhe)<br />

nella sede <strong>di</strong> lesione articolare 24 . È stato inoltre proposto l’impiego<br />

<strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita specifici o liberati da lisato piastrinico<br />

(PRP) da soli o in associazione ad altre meto<strong>di</strong>che per potenziare<br />

le capacità riparative articolari 25 . I presupposti scientifici <strong>di</strong> tali<br />

meto<strong>di</strong>che sono in corso <strong>di</strong> validazione e sono in corso i primi<br />

trials clinici nel trattamento <strong>di</strong> lesioni del ginocchio, della caviglia<br />

e della spalla.<br />

MaTErIaLI E METODI<br />

Strategia <strong>di</strong> ricerca<br />

Sono stati ricercati dalla letteratura internazionale gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>toria secondaria (Linee-guida, Revisioni Sistematiche con e<br />

senza metanalisi e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Health Technology Assessment) ed<br />

RCT. Qualora non fossero <strong>di</strong>sponibili evidenze provenienti da

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