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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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L’artrodesi strumentata della cerniera occipito-cervicale: in<strong>di</strong>cazioni e risultati<br />

C.a. Logroscino, M. Genitiempo<br />

rIaSSuNTO<br />

L’artrodesi della cerniera occipito-cervicale è stato un argomento<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile soluzione per la delicata anatomia l’avvento delle strumentazioni<br />

occipito-cervicali ha permesso <strong>di</strong> estendere l’in<strong>di</strong>cazione<br />

del trattamento della cerniera con la sicurezza <strong>di</strong> una stabilità<br />

ottimale all’ottenimento della fusione.<br />

Presentiamo uno stu<strong>di</strong>o clinico retrospettivo su 55 pazienti trattati<br />

tra il 1996 ed il 2010 sottoposti a fusione occipito-cervicale strumentata<br />

utilizzando un sistema <strong>di</strong> fissazione originale basato su un<br />

ancoraggio cranico per soli uncini contrapposti, ideato da uno degli<br />

autori. La valutazione clinica è stata acquisita utilizzando i formulari<br />

sf 36 e la scala <strong>di</strong> valutazione del dolore VAS. Abbiamo osservato<br />

un miglioramento da 35,95 punti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a nel pre operatorio a<br />

44,31 nel post operatorio nel formulario sf 36 ed un miglioramento<br />

del 46% rispetto ai valori iniziali nella scala VAS. Riteniamo che<br />

l’ancoraggio al cranio con una presa ad uncini consenta <strong>di</strong> realizzare<br />

un impianto con elevate caratteristiche <strong>di</strong> stabilità particolarmente<br />

utile nella chirurgia <strong>di</strong> revisione e nelle instabilità maggiori.<br />

Parole chiave: presa craniale per uncini, fissazione craniocervicale,<br />

instabilità occipito-cervicale<br />

SuMMary<br />

Occipito-cervical arthrodesis was for years a challenging argument<br />

due to the delicate anatomy of the region. Occipito-cervical<br />

instrumentations allowed to extend the in<strong>di</strong>cation to the treatment<br />

as a safer procedure, thanks to the optimal stability, fundamental to<br />

achieve good fusion. We present a clinical retrospective study on a<br />

series composed of 55 patients treated between 1996 and 2010. All<br />

patients underwent an occipito-cervical procedure using an original<br />

instrumentation based on a cranial claw made of low profile hooks,<br />

conceived by one of the authors. Clinical evaluation was achieved<br />

using sf 36 form and VAS scale. We observed an improvement<br />

from 35,95 mean points in the pre operative to 44,31 points in the<br />

post operative using the sf 36 form, and an improving of 46% in<br />

VAS scale. We believe that cranial anchorage with a hook claw<br />

Università Cattolica del Sacro Cuore, Dipartmento <strong>di</strong> Scienze Ortope<strong>di</strong>che, Divisione<br />

<strong>di</strong> Chirurgia Vertebrale, Roma<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

C.A. Logroscino, Istituto <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze<br />

Ortope<strong>di</strong>che, Largo Francesco Vito 1, Roma. E-mail: moe@openaccess.it;<br />

mf4792@mclink.it<br />

G.I.O.T. 2010;36(suppl. 1):S185-S187<br />

allows for an instrumentation provided with high stability, particularly<br />

useful in revision surgery and major instabilities.<br />

Key words: hook claw, occipito-cervical fixation, occipitocervical<br />

instability<br />

INTrODuzIONE<br />

La cerniera occipito-cervicale è sede <strong>di</strong> numerosi processi patologici<br />

che possono determinarne una instabilità<br />

Si possono <strong>di</strong>stinguere le lesioni traumatiche, le lesioni infiammatorie<br />

come l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica, nonché instabilità<br />

su base infettiva, da localizzazione neoplastica o da malformazione<br />

congenita della giunzione occipito-cervicale. Il notevole<br />

impulso chirurgico applicato alla colonna cervicale ha prodotto, nel<br />

corso degli anni, numerose strategie chirurgiche per aggre<strong>di</strong>re questa<br />

delicata regione<br />

Da quando, nel 1927, Förster 1 per primo descrisse la fusione occipitocervicale<br />

senza sintesi, la chirurgia della giunzione cranio-cervicale<br />

ha fatto notevoli progressi. Si capì subito che affidare la contenzione<br />

a mezzi esterni in attesa del buon esito dell’artrodesi costringeva i<br />

pazienti a lunghi perio<strong>di</strong> in apparecchi gessati, con alte percentuali <strong>di</strong><br />

fallimento per pseudoartrosi che vanificavano il trattamento.<br />

Sono state dunque proposte in Letteratura numerose strumentazioni,<br />

che inizialmente si avvalevano per la fissazione della sintesi <strong>di</strong><br />

fili <strong>di</strong> acciaio, come la tecnica <strong>di</strong> Luque 2 o la derivata Ransford<br />

loop. Tali sistemi richiedevano l’integrità degli elementi posteriori,<br />

con<strong>di</strong>zione non sempre presente in caso <strong>di</strong> compressione midollare.<br />

Offrendo al contempo una scarsa resistenza rotazionale. Lo<br />

sviluppo tecnologico permise <strong>di</strong> approntare dei sistemi <strong>di</strong> osteosintesi<br />

rigida basati su strumentazioni con viti e placche. Fra i primi,<br />

Roy-Camille 3 introdusse l’impiego della fissazione con viti ai<br />

processi zigoapofisari in ambito cervicale, favorendo l’estensione<br />

della strumentazione con viti e placche fino all’occipite. Grob et<br />

al. 4 descrissero l’utilizzo <strong>di</strong> una placca sagomata a Y rovesciata<br />

con ancoraggio sulla linea me<strong>di</strong>ana dell’occipite, dove l’osso ha<br />

maggiore spessore e offre con<strong>di</strong>zioni migliori per la fissazione.<br />

Qualsiasi sistema <strong>di</strong> stabilizzazione in questa particolare area <strong>di</strong><br />

transizione (cerniera occipito-cervicale) deve essere in grado <strong>di</strong><br />

resistere alle forze nei <strong>di</strong>versi assi <strong>di</strong> movimento (flessione, estensione,<br />

flessione laterale, rotazione, <strong>di</strong>strazione, carico assiale) fino<br />

al raggiungimento dell’artrodesi.<br />

Sulla base <strong>di</strong> questi presupposti è stato sviluppato un sistema <strong>di</strong><br />

fissazione originale, consistente in una presa craniale in grado <strong>di</strong><br />

creare una pinza per soli uncini 5 .<br />

La strumentazione da sola, spesso non è l’unica artefice del raggiungimento<br />

<strong>di</strong> un risultato clinico ottimale. Grande importanza riveste<br />

infatti un corretto allineamento occipito-assiale ed il ripristino, per<br />

S185

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