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30845 Suppl Giot.pdf - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Come è noto l’artrodesi determina un aumento degli stress meccanici<br />

al retro piede e al mesopiede conducendo alla degenerazione<br />

della sottoastragalica e della Chopard. Inoltre il pz. AR<br />

presenta, o presenterà, degenerazione delle piccole articolazioni<br />

dell’avampiede le quali non saranno in grado <strong>di</strong> compensare gli<br />

squilibri biomeccanici dovuti alla fusione tibio-astragalica.<br />

Anche le articolazioni sovra segmentarie (ginocchio ed anca) in<br />

questi pz. spesso sono colpite; per cui essendo anch’esse possibile<br />

sede <strong>di</strong> impianto protesico (PTA e PTG) appare inopportuna,<br />

per esempio, l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> artrodesi ipsilaterale ad una protesi<br />

totale <strong>di</strong> ginocchio per il fatto che verrebbero negati i principi<br />

basilari della biomeccanica dell’arto inferiore, portando ad un<br />

sovraccarico sovra segmentario 8 9 .<br />

Nei pz. affetti da AR spesso si riscontra la presenza <strong>di</strong> osso osteoporotico<br />

a causa dei lunghi trattamenti con farmaci steroidei, per questo<br />

motivo alcuni autori riportano risultati meno sod<strong>di</strong>sfacenti in confronto<br />

a pz. affetti da artrosi primaria 10-12 .<br />

Di <strong>di</strong>verso parere è Kofoed il quale<br />

riporta risultati sovrapponibili sia per<br />

il gruppo <strong>di</strong> pz. affetti da AR che da<br />

artrosi primaria 13 .<br />

La deiscenza della ferita chirurgica è<br />

un altro problema non infrequente che<br />

s’incontra nel trattamento chirurgico<br />

dei pz. affetti da AR, aggravato in particolare<br />

dal periodo <strong>di</strong> mantenimento<br />

del gambaletto gessato, infatti ciò può<br />

essere causa <strong>di</strong> un’infezione superficiale<br />

la quale può progre<strong>di</strong>re in infezione<br />

profonda. Per questo motivo è consigliabile<br />

in questi pz. una permanenza<br />

ridotta <strong>di</strong> 3 settimane dell’apparecchio<br />

gessato, se possibile.<br />

Altra evenienza non rara <strong>di</strong> questa<br />

malattia è la presenza <strong>di</strong> un piede<br />

piatto valgo, esso dovrà essere<br />

corretto precedentemente, anche se<br />

alcuni autori eseguono la correzione<br />

in contemporanea alla TAR 14 .<br />

TECNICa CHIrurGICa<br />

Bisogna rispettare alcuni imperativi<br />

anatomici per rispondere ai criteri <strong>di</strong><br />

posizionamento ideale della protesi;<br />

occorre che le componenti siano<br />

situate esattamente al <strong>di</strong>sotto dell’asse<br />

meccanico della tibia sia sul piano<br />

frontale sia sul sagittale, l’interlinea<br />

articolare deve essere parallela al piano<br />

del suolo. Per quanto concerne<br />

la componente astragalica, sul piano<br />

frontale il domo deve essere necessariamente<br />

parallelo alla componente<br />

tibiale, sul piano sagittale deve rispettare<br />

necessariamente l’anatomia del<br />

CaSO 2<br />

a<br />

C<br />

a: Rx in proiezione AP sotto carico preoperatoria<br />

B: Rx in proiezione LL sotto carico preoperatoria<br />

C: Rx caviglia Sn in proiezione AP postoperatoria protesi BOX<br />

D: Rx caviglia Sn in proiezione LL postoperatoria protesi BOX<br />

M. Guelfi, et al.<br />

domo; cioè non deve essere posizionato né troppo anteriormente<br />

né posteriormente (“il cappello non va indossato né sulla fronte né<br />

sulla nuca” Asencio). Ogni mal posizionamento delle componenti<br />

è una certezza <strong>di</strong> fallimento 14 .<br />

Noi usualmente utilizziamo l’accesso anteriore alla caviglia, passando<br />

tra il T. Tibiale Anteriore e il T. Estensore Lungo dell’Alluce, bisogna<br />

porre attenzione ad in<strong>di</strong>viduare e <strong>di</strong>varicare lateralmente il N. Peroneo<br />

Superficiale e l’arteria Tibiale Anteriore <strong>di</strong>varicandola me<strong>di</strong>almente.<br />

Quin<strong>di</strong> si procede incidendo il retinacolo e la capsula articolare, <strong>di</strong>varicandola<br />

me<strong>di</strong>almente e lateralmente con l’ausilio <strong>di</strong> 2 <strong>di</strong>varicatori<br />

posizionati presso i malleoli al fine <strong>di</strong> mostrare completamente la faccia<br />

anteriore della caviglia. Segue l’artrolisi e se necessaria la cheilotomia<br />

fino a quando non si delineano netti i margini articolari.<br />

Da questo momento il procedere dell’intervento è dettato dall’utilizzo<br />

dello strumentario de<strong>di</strong>cato a seconda del tipo <strong>di</strong> protesi.<br />

Comunque si procede con la resezione tibiale eseguita con maschera<br />

B<br />

D<br />

S105

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