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IL TRATTATO DI LISBONA - Università degli studi di Napoli L'Orientale

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Introduzione 7patrimonio comune acquisito e consolidato in (quasi) sessant’anni <strong>di</strong>integrazione europea — che peraltro concretizza quella « solidarietà<strong>di</strong> fatto da far maturare e tradurre in progressivi aggiustamenti » (25)— neanche il novellato art. 48, n. 2 TUE che, prima facie, sembrerebbefavorire una interpretazione in senso opposto (26).Restano confermate, altresì, le competenze della Comunità europeadell’energia atomica (Ceea-Euratom), ultimo trattato (Comunità)<strong>di</strong>Romacherimaneinvigoreconilsuonomeoriginario.Pertanto, unitamente alle materie specifiche dell’Euratom, apartire dal 1 o <strong>di</strong>cembre 2009, due trattati (TUE e TFUE) governerannol’integrazione europea nei prossimi anni, grazie alla ratifica daparte dello Stato firmatario che procede per ultimo a tale formalità(art. 6 Trattato <strong>di</strong> Lisbona) (27).Come si è già affermato, l’esercizio del potere <strong>di</strong> revisione<strong>degli</strong> Stati membri adottato in questa occasione, è in palese <strong>di</strong>scordanzacon de decisioni del Consiglio europeo <strong>di</strong> Laeken del 15<strong>di</strong>cembre 2001 (28). Nella Dichiarazione <strong>di</strong> Laeken si esprimeva lavolontà politica <strong>di</strong> adottare in futuro un nuovo metodo <strong>di</strong> revisionedei trattati, più democratico e trasparente, per fare fronte alla« sfida democratica dell’Europa », abbandonando quin<strong>di</strong> il metodotra<strong>di</strong>zionale delle conferenze intergovernative e « costituzionalizzando» il metodo della Convenzione (29).513-2007, p. 617. Si tenga conto che il Trattato <strong>di</strong> Roma del 1957 non contemplavala parola « competenza », bensì « azione », « scopi », « obbiettivi » della Comunità,introdotta successivamente nei trattati dalle successive riforme (a partire dall’AUE);ciò confermerebbe secondo autorevole dottrina una terminologia che è propria delleCostituzioni federali (J. Ziller, Il nuovo Trattato europeo, cit., pp. 79-80).(25) G. Tesauro, Un testo <strong>di</strong> revisione stilato a tempo <strong>di</strong> record, cit.,supranota 11, p. 8.(26) Secondo la procedura <strong>di</strong> revisione or<strong>di</strong>naria (art. 48, n. 2 TUE), « Ilgoverno <strong>di</strong> qualsiasi Stato membro, il Parlamento europeo o la Commissione possonosottoporre al Consiglio progetti intesi a mo<strong>di</strong>ficare i trattati. Tali progettipossono, tra l’altro, essere intesi ad accrescere o a ridurre le competenze attribuiteall’Unione nei trattati ». Corsivo mio. Esprime timori in questo senso U. Villani,La riforma <strong>di</strong> Lisbona, inSud in Europa, febbraio 2008, p. 3; ivi gli atti del tempestivoConvegno organizzato dall’Università <strong>di</strong> Roma Tre il 19 novembre 2007 con lerelazioni <strong>degli</strong> autorevoli specialisti intervenuti (cfr. infra gli Autori citati).(27) Repubblica Ceca, 13 novembre 2009.(28) In argomento le considerazioni critiche <strong>di</strong> G. Strozzi, Prime considerazionisul Trattato <strong>di</strong> Lisbona, cuiadde L. Daniele, L’architettura dei nuoviTrattati e i loro rapporti reciproci, inSud in Europa, febbraio 2008, pp. 4 e 7.(29) Adottato, com’è noto, per la prima volta in occasione della redazionedella Carta dei <strong>di</strong>ritti fondamentali dell’Unione europea. Su cui A. Tizzano, UnaCostituzione per l’Europa, cit., pp. 5-7.

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