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Antico Testamento

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IV. EPILOGO: LA COSA MIGLIORE<br />

SOTTO IL SOLE (12:11-16)<br />

12:11 Oltre a essere saggio in sé, l’Ecclesiaste<br />

condivideva la sua scienza<br />

con altri. Cercava di trasmettere la sua<br />

saggezza in forma di sentenze, dopo<br />

averle accuratamente soppesate e valutate.<br />

12:12 Sceglieva le sue parole accuratamente,<br />

cercando di renderle<br />

confortanti, piacevoli e vere. Era come<br />

preparare un pasto nutriente e poi<br />

aromatizzarlo con un pizzico di prezzemolo.<br />

12:13 Gli insegnamenti dei saggi<br />

sono strumenti aguzzi, appuntiti,<br />

chiari, diretti e convincenti. E le collezioni<br />

delle massime del pastore sono<br />

come chiodi ben piantati, come picchetti<br />

che danno stabilità a una tenda.<br />

Conferiscono forza, ma sono anche<br />

come pioli ai quali possiamo appendere<br />

i nostri pensieri.<br />

Molte Bibbie mettono l’iniziale maiuscola<br />

al sostantivo Pastore, perché il<br />

traduttore lo interpreta come un riferimento<br />

a Dio. Dobbiamo però ricordare<br />

che, nel pensiero orientale, il re era<br />

considerato un pastore. Omero diceva:<br />

“Tutti i re sono pastori del popolo”.<br />

Così può darsi che il re Salomone qui<br />

stia pensando a se stesso come al solo<br />

pastore. Questa interpretazione si addice<br />

maggiormente al contesto.<br />

12:14 Non c’è pensiero che Salomone<br />

non abbia analizzato a fondo.<br />

Avrebbe potuto scrivere molto di più,<br />

ma avverte il lettore che la conclusione<br />

sarebbe stata la stessa. Si scrivono<br />

libri in numero infi nito, e sarebbe<br />

troppo stancante leggerli tutti. Ma per-<br />

ECCLESIASTE 12:16<br />

ché preoccuparsi? Tutti quanti arrivano<br />

allo stesso risultato: la vita è vanità.<br />

12:15 La conclusione fi nale potrebbe<br />

dare l’impressione che Salomone<br />

si sia sollevato sopra il sole.<br />

Dice: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti,<br />

perché questo è il dovere<br />

dell’uomo, è il tutto per l’uomo.<br />

Ma dobbiamo tenere a mente che il<br />

timore di Dio qui non è il timore che<br />

salva. È il servile terrore di una creatura<br />

davanti al suo Creatore. E i comandamenti<br />

non necessariamente fanno<br />

riferimento alla legge di Dio rivelata<br />

nell’AT. Potrebbero anche essere i comandamenti<br />

che Dio ha scritto nel<br />

cuore dell’uomo ai quali egli ubbidisce<br />

istintivamente.<br />

In altre parole, non dobbiamo assegnare<br />

alla parole di Salomone un<br />

alto livello di spiritualità. Potrebbero<br />

essere nulla più che la conclusione cui<br />

arriva un uomo saggio per intuizione<br />

naturale ed esperienza pratica.<br />

Questo è il tutto per l’uomo, non<br />

solo doveri, ma elementi basilari che<br />

rendono la vita piena e felice.<br />

12:16 Il motivo per cui temere e<br />

ubbidire a Dio è la certezza del giudizio<br />

futuro. Possiamo essere eternamente<br />

grati, come credenti, perché il<br />

Salvatore ci ha liberati da questo tipo<br />

di timore.<br />

“Nell’amore non c’è paura; anzi,<br />

l’amore perfetto caccia via la paura,<br />

perché chi ha paura teme un castigo.<br />

Quindi chi ha paura non è perfetto<br />

nell’amore” (1 Gv 4:18).<br />

Abbiamo fede e ubbidiamo non<br />

per timore, ma per amore. Grazie alla<br />

sua opera compiuta sul Golgota, abbiamo<br />

la certezza che non andremo in<br />

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