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Antico Testamento

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Si preconizzava dunque che gli<br />

Edomiti, o Idumei, avrebbero abitato<br />

in territori desertici, sarebbero stati<br />

un popolo bellicoso e assoggettato<br />

agli Israeliti; nondimeno, un giorno si<br />

sarebbero ribellati. Quest’ultima profezia<br />

si adempì con il regno di Ioram,<br />

re di Giuda (vd. 2 R 8:20-22).<br />

27:41-46 Esaù meditava di uccidere<br />

il fratello Giacobbe non appena il<br />

padre fosse morto e il periodo di lutto<br />

terminato. Venutane a conoscenza,<br />

Rebecca intimò a Giacobbe di fuggire<br />

a Caran da Labano, il fratello di lei.<br />

La donna temeva non solamente per<br />

la vita di Giacobbe ma temeva altresì<br />

che Esaù fuggisse e rimanesse ucciso<br />

in una sanguinosa faida; ella avrebbe<br />

così rischiato di perdere due fi gli<br />

in una sola volta. Nondimeno, per<br />

giustifi care la partenza di Giacobbe a<br />

Isacco, Rebecca si disse preoccupata<br />

che Giacobbe sposasse un’Ittita come<br />

aveva fatto Esaù. Giacobbe prevedeva<br />

di far ritorno entro breve, ma ciò non<br />

sarebbe avvenuto che più di vent’anni<br />

dopo. Alla fi ne della vicenda, Giacobbe<br />

avrebbe ritrovato in vita solamente<br />

il padre.<br />

2. Fuga di Giacobbe a Caran<br />

(cap. 28)<br />

28:1-9 Isacco chiamò Giacobbe, lo<br />

benedisse e lo inviò a Paddan-Aram,<br />

una regione della Mesopotamia, affi nché<br />

vi trovasse moglie fra la gente di<br />

sua madre anziché fra i Cananei. Ciò<br />

suggerì a Esaù di cercare di riguadagnarsi<br />

la benedizione del padre sposando<br />

una fi glia d’Ismaele. Egli si<br />

aspettava che dal male (avere più mogli)<br />

potesse sortire qualcosa di buono.<br />

28:10-19 Giunto a Betel, Giacobbe<br />

GENESI 28:20-22<br />

fece un bellissimo sogno in cui vide<br />

una scala o una scalinata stendersi fra<br />

terra e cielo. Un’immagine che evoca<br />

“la realtà di un’eff ettiva, ininterrotta e<br />

stretta comunione tra cielo e terra e,<br />

in particolare, tra Dio nella sua gloria<br />

e l’uomo nella sua desolazione” 25 .<br />

Presentandosi a Natanaele, il Signore<br />

Gesù fece un chiaro riferimento<br />

a questo episodio, collegandolo alla<br />

sua seconda venuta e alla gloria del<br />

regno millenniale (vd. Gv 1:51). I credenti,<br />

tuttavia, possono godere della<br />

comunione con il Signore fi n d’ora,<br />

in ogni istante. Proprio nel momento<br />

in cui Giacobbe aveva probabilmente<br />

il cuore gravato dal rimorso per il<br />

passato, dalla solitudine del presente<br />

e dall’incertezza per l’avvenire, Dio fu<br />

misericordioso e fece un patto con lui<br />

come aveva fatto con Abraamo e Isacco.<br />

Si notino le promesse di amicizia<br />

(“Io sono con te”); protezione (“ti<br />

proteggerò dovunque tu andrai”);<br />

guida: (“ti ricondurrò in questo paese”);<br />

rassicurazione personale: (“non<br />

ti abbandonerò prima di aver fatto<br />

quello che ti ho detto”).<br />

Consapevole di avervi incontrato<br />

Dio, Giacobbe cambiò il nome di quel<br />

luogo da Luz (lett. “separazione”) in<br />

Betel (“casa di Dio”).<br />

Prima di Betel, dove fu “sorpreso<br />

dalla gioia” e “paralizzato da<br />

stupore”, Giacobbe non aveva<br />

avuto alcun contatto personale<br />

con Dio. Tutto gli era arrivato di<br />

seconda mano (Daily Notes of the<br />

Scripture Union).<br />

28:20-22 In seguito Giacobbe<br />

sembra mercanteggiare con Dio,<br />

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