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Antico Testamento

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Signore. Se si guarisce dopo una<br />

malattia, si può tranquillamente<br />

ringraziare Dio per la guarigione<br />

perché egli ne è la scaturigine.<br />

Nell’A.T. uno dei nomi di Dio è Yahweh<br />

Rofi , “Il Signore tuo Guaritore”.<br />

Ogni caso di guarigione procede<br />

da lui;<br />

2. il Signore è in grado di guarire ogni<br />

tipo di infermità. Per lui non esiste<br />

malattia incurabile;<br />

3. il Signore può risanare con mezzi<br />

e decorsi naturali oppure in modo<br />

miracoloso e istantaneo. Non si<br />

può porre un limite al suo potere<br />

taumaturgico;<br />

4. durante il suo cammino sulla terra<br />

il Signore guarì eff ettivamente tutti<br />

i malati che gli venivano condotti<br />

(vd. Mt 8:16);<br />

5. durante il millennio egli guarirà<br />

ogni male (vd. Is 33:24; Gr 30:17),<br />

tranne in caso di ribellione (vd. Is<br />

65:20b).<br />

A prescindere da qualsiasi altro<br />

signifi cato, tuttavia, il versetto non<br />

può signifi care che il credente abbia<br />

il diritto di pretendere la guarigione<br />

da qualsiasi infermità, giacché in altri<br />

versetti del libro dei Salmi ricorre<br />

costantemente l’allusione alla brevità<br />

della vita e alla certezza della sua fi ne<br />

(vd. vv. 15-16). La guarigione è una<br />

grazia, un dono di Dio che il credente<br />

deve riconoscere e per il quale è tenuto<br />

a esprimere gratitudine.<br />

103:4 Terzo dono: il Dio che guarisce<br />

non cura soltanto le infermità ma<br />

salva altresì la nostra vita dalla fossa,<br />

ossia dalla distruzione. Naturalmente<br />

ciò può signifi care che ci impedisce<br />

di andare all’inferno. Ma sono altresì<br />

dell’opinione che qui si alluda alla<br />

SALMI 103:5<br />

costante liberazione da pericoli, incidenti<br />

e tragedie e, di conseguenza,<br />

dalla tomba. Soltanto quando saremo<br />

in cielo ci renderemo conto di quante<br />

volte siamo sfuggiti a una morte prematura<br />

grazie al personale intervento<br />

del nostro Dio.<br />

Quarto dono: il Signore ci corona<br />

di bontà e compassione. Che meraviglioso<br />

diadema per chi un tempo era<br />

colpevole e senza amore! Noi siamo<br />

amati di un amore eterno e ogni giorno<br />

colmati di benedizioni.<br />

103:5 Quinto dono: Dio ci sazia di<br />

beni fi nché viviamo. Il testo ebraico,<br />

alquanto incerto qui recita testualmente:<br />

“sazia di beni il tuo ornamento<br />

o lustro”. Il sostantivo è poi stato reso<br />

con “la tua giovinezza”, “i tuoi anni”<br />

e “la tua esistenza”. Benché non vi sia<br />

un’esatta concordanza di termini, la<br />

verità è che il Signore sazia il cuore desideroso<br />

e non nega alcunché di buono<br />

a quanti si conducono rettamente.<br />

Con questi cinque doni (perdono,<br />

guarigione, protezione, incoronazione<br />

e soddisfazione) Dio ci fa ringiovanire<br />

come l’aquila. Malattia e violenza<br />

possono intaccare il corpo ma non<br />

possono violare lo spirito.<br />

“…anche se il nostro uomo esteriore<br />

si va disfacendo, il nostro uomo<br />

interiore si rinnova di giorno in giorno”<br />

(2 Co 4:16). Per quanto riguarda il<br />

corpo, sulla terra non esiste la fontana<br />

dell’eterna giovinezza ma lo spirito<br />

può incrementare di grado in grado la<br />

sua forza.<br />

Ma quelli che sperano nel Signore<br />

acquistano nuove forze,<br />

si alzano a volo come aquile,<br />

corrono e non si stancano,<br />

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